Milano | Porta Monforte – Kramer 26: nuovo complesso residenziale

In Porta Monforte, in Via Kramer 26 la vecchia residenza universitaria della Bocconi è stata demolita. Si trattava di un edificio costruito negli anni Cinquanta abbastanza anonimo, costruito dopo le devastazioni belliche del 1943. Si inseriva in un contesto di edifici eclettici costruiti tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento.

Inizialmente doveva venir costruita una residenza privata per anziani autosufficienti con 50 unità residenziali indipendenti, su progetto dell’architetto Michele de Lucchi. In seguito la proprietà ha preferito realizzare un edificio residenziale. Operazione che, come si vede dal sito immobiliare, ha avuto successo, vista la quasi totale vendita delle unità abitative dello stabile ancora da costruire. Il nuovo disegno, molto sobrio ed elegante, è dello Studio di architettura Beretta Associati.

Si tratta comunque di un bell’intervento che si inserisce perfettamente nel contesto eclettico.

Di seguito alcune immagini del palazzo demolito di via Kramer 26.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

10 commenti su “Milano | Porta Monforte – Kramer 26: nuovo complesso residenziale”

  1. Quello che penso io è totalmente ininfluente e poco importante nel contesto dell’architettura in generale, figuriamoci rispetto ai vari interessi immobiliari in atto su Milano. Ma una cosa la voglio dire. Contro quel mentecatto che ha avuto il coraggio di definire in questo articolo/post (non so nemmeno come chiamarlo), questo intervento come sobrio ed elegante!
    Caro amico proprio non va! Ci sono dei concetti basilari di grammatica e di lessico della lingua italiana da rivedere alla base, ancor prima di quelli di architettura. Un intervento che rompe brutalmente il ritmo delle facciate d’epoca introducendo dei bovindo cubici e mastodontici, con un alternarsi di volumi fuori scala rispetto alla via, è un opera ridondante e cacofonica. che impone la sua facciata su tutto il contesto rompendo in maniera troppo violenta. Quanto all’eleganza proprio non vedo traccia di eleganza. Probabilmente in una periferia qualunque, tra Bresso o Sesto San Giovanni, dove non sanno nemmeno cosa sia eleganza e sobrietà potresti avere ragione. Ma in un quartiere milanese fortemente caratterizzato da palazzi deco’ credo che inserivi un condominio “troppo moderno” (anche se non affatto modeno) sia una vera carognata. Una mancanza del piu’ basilare senso di eleganza e stile. Senza offese!!

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  2. Io non sono di Milano ma invito voi milanesi a protestare, organizzare una rivolta per evitare che questo grigiume non veda la luce del sole.

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  3. ma cosa vi siete fumati?
    già solo nella prima immagine, potete vedere come la via è – purtroppo – un misto di palazzi d’epoca (di alterno pregio) e palazzi del dopoguerra, spesso elaborati dal primo geometra di turno.
    secondo: avete visto il palazzo precedente? si può dire che non ci vuol molto a migliorare, ma senz’altro meglio il progetto del pregresso.
    infine i bovindo: nelle vie circostanti ce ne sono a bizzeffe (fatevi un giro), senza contare che si tratta più che altro dell’equivalente dei balconi dei palazzi a fianco chiusi e collegati fra loro.
    insomma, un invito: placate i vostri bollenti spiriti e riservateli per i veri “mostri” che capita di vedere su queste pagine…

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    • Non so dove siano tutti questi bovindo in zona P. Ta Venezia, quelli che ci sono sono in palazzi d’epoca e non hanno nulla a che vedere con questo schifo. I palazzi della via non superano i 5 piani, questo ne avrà addirittura sette, direi che nel contesto non si inserisce proprio!!

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