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Milano | Tre Torri – Pronte le prime bozze per la quarta torre

Tra qualche mese sarà rivelato il vincitore del concorso per la progettazione della quarta torre per piazza Tre Torri. Infatti nei giorni scorsi sono giunti negli uffici di CityLife, i progetti per la quarta torre (per le altre torri ancora nulla per il momento).

Nel marzo scorso erano stati chiamati a disegnare il bozzetto del quarto grattacielo: lo studio danese Bjarke Ingels-Big; lo studio americano Som; Plp; Unstudio; Dominique Perrault e gli italiani Antonio Citterio e Carlo Ratti.

Le nuovi torri dovrebbero sorgere nei lotti lasciati liberi (in parte occupati ora dal cantiere e da attività ludiche temporanee, come i campi da tennis). 

Nel lotto tra viale Duilio e largo Domodossola saranno realizzate la quarta e la quinta torre, mentre nel lotto di viale Boezio dovrebbero venir realizzate delle palazzine con una torre di 20/22 piani, avendo, su quel lato, dei limiti d’altezza da rispettare. Nel lotto di viale Duilio invece ci sono due opzioni non avendo vincoli così restrittivi: o una torre di 40 piani circa, o due più piccole. Entrambi i lotti sicuramente avranno destinazione terziaria, così pare si sia scelto al momento.

Manca all’appello la torre della Park Tower, progettata da Daniel Libeskind verso piazzale Arduino, dove oggi ci sono gli orti, congelata nel 2009/10 per la crisi immobiliare del periodo, pare che potrebbe essere rispolverata quanto prima.




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


31 thoughts on “Milano | Tre Torri – Pronte le prime bozze per la quarta torre

    1. Anonimo

      I danni collaterali della sciagurata idea del Comune di cancellare il Museo di Arte Contemporanea, che doveva sorgere proprio li.

    1. Anonimo

      @alezio: il parco che già c’è non viene toccato, anzi, sarà ampliato verso il Mico. Le aree destinate alle nuove torri sono al momento occupate dai campi da tennis e dalle aree di cantiere dell’ultima delle 3 torri in costruzione

          1. Anonimo

            Garba: Ma non sai di quello stai parlando
            I nel progetto era presente un grande parco al cittadini ,

  1. gt

    ecco parlano come sempre di parchi….ma poi gli stessi diventano giardini di quartieri….per fare tutte queste torri e torrette….lo spazio pubblico sara`ulteriormente sacrificato….diventera`un insieme di marciapiedi, piazzette e parcheggi con rispettive rampe….ci sara`come sempre qualche albero sacrificato e tanti zampilli di acqua….

    costruite solo in altezza e lasciate un po`di spazio alla citta`ed a tutti i suoi abitanti….

    domanda: la fermata della metropolitana immagino diventi N torri…..

  2. lisander

    non sono contrario ai grattacieli, anzi, inseriti in quel contesto si possono ben armonizzare tra di loro, a patto che non manchi un consistente quota di verde pubblico che già è presente e verrà ulteriormente ampliato. Concordo anch’io sul fatto che si poteva realizzare il Mac al posto di ennesime residenze di lusso, quando quasi la metà di quelle attuali sono vuote; una scelta sbagliata da parte del comune (tanto per non cambiare) quella di non investire nel museo che invece avrebbe dato ancor più lustro e prestigio al quartiere, creando un mix di cultura-finanza-residenziale-commerciale; forse pensano che quelle sculture en-plen-air nel parco possano essere un surrogato del mancato museo, ma si sbagliano di grosso!

  3. Anonimo

    Bene, bene, questo grattacielo, cui ne seguiranno altri, impedirà la devastazione territoriale che sarebbe avvenuta fuori Milano con villette unifamiliari, se il grattacielo non fosse stato costruito. Per non parlare del risparmio di milioni di tonnellate di CO2 all’anno emesse nell’atmosfera, che si sarebbe verificato con lo spostamento degli abitanti dalle villette al posto di lavoro con auto altamente inquinanti. Questo significa fare vera ecologia, tanto che rinominerei CItylife in EcoCitylife.

    1. Renato S.

      Giusto per sua info. Le torri sono di uffici. Slavo smentite sempre possibili, non c’è in programma un solo metro di residenziale nei palazzi alti di Citylife.

  4. Luca

    La cosa triste e’ che veniva considerato il “central park” menegnino all’inizio. La cosa divertente e’ che il provincialotto medio ci ha pure creduto…
    Andate in giro per le capitali o le grandi citta’ europee e guardate se esistono scempi come questo, con un fazzoletto di terra adibito a parco e tutto il resto asfaltato

    1. Anonimo

      E come unico punto di attrazione, un centro commerciale con gli stessi noiosissimi negozi che trovi in qualsiasi altro centro commerciale d’Italia.

      Doveva esserci uno dei più bei Musei di Milano. Invece al suo posto ci fanno altri uffici, è orribile.

  5. Anonimo

    Riesumare la Park tower/torre arduino ecc ecc? Speriamo di no, perché non concentrare le cubature per evitare consumo di sedime?

  6. GArBa

    il “central park” meneghino non lo è stato mai considerato. L’espressione fu usata un’unica volta dall’allora sindaco Albertini quando, intervistato, ebbe a esprimere la propria opinione sul futuro della ex fiera, prima ancora che avesse luogo il concorso. Peraltro a citylife di asfalto ce ne è assai poco.

  7. Andrea

    Sul sito del comune c’è la voce “Parco City Life”.
    Il “parco” in ogni posto al mondo è un luogo che simula un ambiente naturale, in un parco le cose più alte che si vedono sono alberi e colline ed esplorandolo non si incontrano ville per ricchi, banche e assicurazioni ma al massimo gelatai o stand di noleggio bici.

    Quello dell’immagine è un quartiere in stile moderno, ci sono degli alberi, dei giardini e delle zone pedonali ma siamo nel 2019, ci mancherebbe!

    Il parco che Milano chiede da decenni non esiste ancora; è mancato con la biblioteca degli alberi ed è mancato con city Life. Vedremo ora cosa combineranno i nostri politici con gli scali ferroviari.

    1. Wf

      In effetti quello di citylife nin si può proprio definire un parco.

      Semmai è uno zoo per ricchi.
      O meglio, per i poveri che vengono a vedere esemplari di ricchi nel loro habitat naturale…

  8. mpo

    ma fatemi capire la linea di discrimine tra un parco propriamente detto e una sua imitazione mal riuscita coincide con il volume della nuova torre?
    anche senza il nuovo grattacielo (o i nuovi grattacieli eventualmente) non mi sembra che il parco di city life avesse la conformazione di Hyde Park o del Parco di Monza. è un giardino urbano al max ma non un parco..

  9. GT

    il “parco“ di city life e`una sistemazione a verde a contorno di grattacieli, centro commerciale e nuovi quartieri residenziali, una sistemazione a verde con piazzette, viali pedonali e ciclabili…..un parco e`altra cosa….

    city life = giardino intorno agli edifici
    biblioteca degli alberi = giardino/cortile tra edifici

    La biblioteca degli alberi ha le caratteristiche di un piccolo parco di quartiere e la sua continuita`lo rende piu`simile ad un parco….

    Bisogna salire oltre i 25 ha con spazi non frammentati e non lineari per parlare di grande parco urbano…..

  10. BT

    ma no!!! impediranno l’iconicità delle tre torri!
    son belle proprio perché non hanno vista occlusa
    che senso ha piazzarci altra roba? era meglio un gran bel parco che poi nemmeno tant ìo grande sarebbe.

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