Questa è la settimana della Luna, il nostro bellissimo satellite.
Cinquant’anni fa (il 20 luglio 1969), infatti, ci fu il primo passo di un essere umano sul suolo lunare e fu quello di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11 che scese sul pianeta insieme a Buzz Aldrin, mentre il loro compagno Michael Collins controllava il modulo di comando Columbia.
Per “ricordare” l’evento, abbiamo cercato di raccogliere “tracce” di ogni tipo della luna a Milano, almeno le più evidenti o curiose.
Iniziamo dal piccolo sassolino lunare custodito nel Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, della cui presenza, in molti ignorano.
Il frammento di Luna al Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo Da Vinci – Foto Roberto Cosentino
Il Museo, infatti, custodisce questo oggetto unico, un frammento di Luna proveniente dall’area chiamata “Taurus Littrow Valley” e raccolto dal comandante dell’Apollo 17, Eugene Cernan, nel dicembre 1972, nell’ultima occasione in cui l’umanità ha messo piede sul nostro satellite.
Nel 1973 il presidente Richard Nixon lo offrì, come segno di fratellanza e collaborazione da parte degli Stati Uniti, al Governo Italiano, che poi lo donò al Museo. Il frammento si presenta come una piccola pietra di basalto di pochi grammi ma dal valore inestimabile, simbolo dell’evoluzione tecnologica e della pace nel mondo.
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Sempre nel Museo della Scienza e della Tecnica si trova, nel Padiglione Aero-Navale, il catamarano ad ala rigida AC72 “Luna Rossa”, finalista delle regate di selezione degli sfidanti della 34^ America’s Cup (San Francisco 2013).
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Il Sole e la Luna non potevano certo mancare tra le migliaia di figure riprodotte nel nostro amato Duomo. Eccoli nelle merlature marmoree dei contrafforti.
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Anche al Castello Sforzesco troviamo un altro piccolo segno della Luna. Si tratta dell’emblema di Alvaro de Luna, che fu il primo Castellano spagnuolo, nel momento in cui Massimiliano Stampa consegnò a Carlo V il Castello di Porta Giovia (poi Sforzesco), una mezzaluna scolpita in due capitelli del portico nord-est della Rocchetta.
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Sempre tra capitelli, possiamo ammirare la nostra luna in uno dei capitelli del chiostro dell’Abbazia di Mirasole, dove la possiamo osservare, sovrapposta al Sole. Il Sole è il simbolo di Cristo, che dà luce al mondo con i suoi raggi, mentre la Luna è il simbolo della Chiesa, fatta di uomini.
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Tornando in centro, a Brera si trova l’osservatorio astronomico di Brera, uno storico osservatorio costituito nella seconda metà del Settecento all’interno del palazzo di Brera. Da qui per anni si scrutarono le stelle e anche la luna.
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A proposito di osservatorio, come non citare il bellissimo Planetario Civico Ulrico Hoepli nei Giardini Montanelli a Porta Venezia dove in questi giorni si parlerà soprattutto della luna. Il bel palazzetto del Planetario di Milano venne inaugurato il 20 maggio 1930 su progetto dell’architetto Piero Portaluppi che lo realizzò su commissione dell’editore italo-svizzero Ulrico Hoepli (1847-1935) che lo donò alla città.
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Leonardo Da Vinci, quale curioso per natura, non potè esimersi dall’osservare e studiare il corpo celeste. A testimonianza del grande interesse nutrito da Leonardo per la Luna, abbiamo un famoso disegno del primo quarto del nostro satellite, inserito nel Codice Atlantico, 674v. Esso fu realizzato da Leonardo intorno al 1511, a Milano, probabilmente con l’ausilio di uno strumento ottico che precederebbe di quasi cento anni il cannocchiale di Galileo. Secondo alcuni storici, è proprio questo disegno lunare che dimostrerebbe il fatto che Leonardo si servì di un dispositivo ottico a basso ingrandimento per definire meglio i contorni dei particolari visibili sulla superficie lunare.
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A Gorla, nel Parco di Villa Finzi, per chi ama il mistero, c’è il Tempio della Notte, uno svago creato all’inizio dell’Ottocento dal Conte Batthyàny, ungherese ufficiale degli ussari, che nel 1829 fece costruire villa e giardino.
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Tutt’altra cosa è la Luna di Lambrate. Per decenni è stata l’insegna simbolo delle Varesine, il Luna Park di Milano sorto dove si trovava la vecchia stazione ferroviaria per Varese, dove oggi sorgono le torri Diamatone e Solaria.
Dal 2005 le insegne del vecchio Luna Park vennero collocate su due edifici che si fronteggiano in via Ventura a Lambrate. L’idea di trasformarle in un simbolo del quartiere fu di Patrick Tuttofuoco.
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Alla Bicocca troviamo anche un bel murale in Viale Sarca 183 Centro Sociale Casaloca, un edificio occupato da studenti delle Bicocca dal 2003.
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Perché non inserire anche l’ormai famoso Teatro della Luna ad Assago.
Il Teatro della Luna è il primo teatro in Italia appositamente progettato per ospitare i più grandi musical con le loro imponenti scenografie: nato nel 2003, è stato realizzato da ForumNet, gruppo leader in Italia nella gestione di spazi polifunzionali (tra cui il Mediolanum Forum e il PalaLottomatica di Roma) e nella produzione di contenuti e di servizi per l’intrattenimento dal vivo.
Il teatro può ospitare 1.730 spettatori in una grande platea a piano inclinato ed offre possibilità tecniche all’avanguardia: il palco ha la superficie record di 800 mq, il boccascena misura oltre 16 m; sono presenti la fossa orchestrale ed un ponte luci per 400 riflettori con 3 postazioni per i seguipersona.
Già alla prima stagione il teatro è risultato primo in Italia per affluenza di pubblico e da allora ha contribuito in modo decisivo a sviluppare il mercato dei musical nel nostro Paese.
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Recentemente a Milano si è potuta vedere, per un breve periodo, la riproduzione della Luna in scala per il progetto itinerante Museum of the Moon di Luke Jerram (Stroud, 1974), allestito nella storica Piscina Cozzi di Viale Tunisia.
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Concludiamo con la luna presente nello stemma della Città metropolitana di Milano.
«D’azzurro, al sole d’oro, non figurato, con otto raggi ondeggianti, alternati da sedici raggi acuti, due a due, esso sole caricato a destra dalla falce di luna, di argento, con i corni riuniti nel punto in corrispondenza della base del raggio ondeggiante posto in sbarra a sinistra: il tutto sotto il capo d’argento, caricato dalla croce di rosso»: questa la “blasonatura”, ossia la descrizione in termini araldici del nuovo stemma adottato nel 1998 dalla Provincia di Milano ed ereditato nel 2015 dalla Città metropolitana.
Il simbolo del sole affiancato dalla luna – l’uno regolatore della giornata lavorativa, l’altra delle fasi di semina, delle maree e delle nascite – è tratto da quello dell’Abbazia di Mirasole, antica sede dell’Ordine degli Umiliati nei pressi del Comune di Opera. Nello stemma è sovrastato dalla croce rossa in campo bianco, simbolo della città di Milano, e circondato dal blu intenso che caratterizza tutti gli emblemi delle istituzioni europee.
È sole. Ma è anche luna. E poi contiene il passato, il simbolo della resistenza del popolo milanese all’occupazione asburgica, ma anche il futuro, il blu, il colore dell’Europa che si unifica.
Sicuramente a Milano ci saranno altri luoghi dove la Luna è stata inserita, disegnata, scolpita o immortalata in qualche modo.
Noi abbiamo provato a suggerirvene alcuni per questa settimana a ricordo dell’evento di cinquant’anni fa. Buon divertimento alla ricerca della Luna a Milano.
Bellissimo contributo, denso di amore per la città, spiritoso e informato! Aggiungo una piccola colonna sonora, che anticipa le conspiracy theories che tanto ci appassionano/funestano in questi anni e, ovviamente, in questo anniversario:
https://www.youtube.com/watch?v=dLxpNiF0YKs
Bella canzone 😀 Grazie