Milano | Verde pubblico: un contributo da AXA per ForestaMi

AXA Italia ha annunciato la propria partecipazione al progetto di riforestazione sottoscritto dal Comune di Milano e ideato da Stefano Boeri

L’altra sera, in Piazza Gae Aulenti si è tenuto un concerto organizzato da AXA Italia per la città di Milano: Know You Can. Durante l’evento, la società assicurativa ha annunciato il finanziamento di uno dei progetti pilota di ForestaMi, l’iniziativa lanciata nell’autunno 2018 dal Politecnico di Milano con responsabile scientifico l’architetto Stefano Boeri. Ben 100mila euro per iniziative di forestazione urbana e piantumazione negli spazi esterni delle scuole dell’area metropolitana milanese.

“AXA vuole avere un impatto positivo per la società e siamo orgogliosi di sostenere il progetto di forestazione urbana ForestaMi”, ha dichiarato il ceo del gruppo AXA Italia Patrick Cohen. “In particolare, abbiamo scelto di legare l’ambiente all’educazione delle nuove generazioni, investendo in un progetto per rendere più verdi gli spazi esterni delle scuole e coinvolgendo gli stessi studenti nella fase di progettazione”.

Sul palco, condotto da Rossella Brescia, oltre a Cohen e Boeri, naturalmente c’era anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala coinvolto nell’operazione ForestaMi. La serata ha visto poi sul palco Gue Pequeno e i primi tre giovani classificati del Talent The Voice, oltre a un giovanissimo cantante che ha vinto il contest interno organizzato proprio da AXA su instagram #AXAforTalent.

ForestaMi prevede la piantumazione di un albero per ogni persona che vive nella città metropolitana di Milano, raggiungendo così la quota di 3 milioni di nuovi alberi entro il 2030, 2 milioni entro le Olimpiadi invernali del 2026. Contribuendo così, ha spiegato Boeri, a “ridurre di 4/5 la CO2 prodotta, pulire finalmente l’aria di Milano (assorbendo tonnellate di polveri sottili) e abbassare di 2/3 gradi la temperatura estiva in città”. “La forestazione urbana – ha aggiunto l’architetto – è oggi in cima alle agende delle grandi metropoli del pianeta (da New York a Melbourne, da Shanghai a Parigi) e la Grande Milano si candida a diventare una delle città protagonista di una grande campagna per invertire il cambiamento climatico nel mondo”.

La politica “da sola non può fare molto e Axa sta dando una grande mano”, ha ribadito il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Questo è un trend mondiale e un obbiettivo ambizioso che possiamo raggiungere soltanto con la collaborazione di tutti”.

Noi vorremmo vedere alberi, come diciamo spesso, anche nelle vie, sopratutto larghe, cambierebbero molto la percezione che si avrebbe della città. Anche in centro, come via Larga e via Verziere, via Cusani e largo Augusto, per citarne qualcuna. Sappiamo che sarebbe un’operazione complessa, visto che non basterebbe scavare una buca e piantare un albero, ma bisognerebbe spostare i sottoservizi in molti casi, ma siamo convinti che quest’iterazione cambierebbe la vita di molti cittadini.

Di seguito alcuni esempi di come, molte vie cambierebbero aspetto se alberate.

Esempio e come sono in realtà.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

13 commenti su “Milano | Verde pubblico: un contributo da AXA per ForestaMi”

  1. Bene e brava AXA che di dimostra essere una azienda civile. Molte altre aziende dovrebbero seguire il suo esempio. Si parla tanto del piano di forestazione urbana coordinato dal politecnico di Milano sotto la supervisione di Boeri ma ad oggi non penso che il piano sia stato ancora reso pubblico nonostante lo studio sia in cantiere da 18 mesi. Qualcuno lo ha visto. ?

    D’accordo con Sala che le vie larghe di Milano necessitano di alberi per il beneficio e qualità della vita ma meno d’accordo sul fatto che la politica da sola può fare poco. Milano, locomotiva economica del paese, dovrebbe riuscire a reperire le risorse per implementare il verde soprattutto dentro la cerchia dei Navigli dove è del tutto assente. Mi chiedo, ma i soldi raccolti dalla congestion charge di Area C ( otre 50 mio di euro all’anno ) non dovrebbero servire proprio a questo tipo di operazioni ? Non è che come al solito, dopo tanto parlare, qualcuno sta provando a nascondersi rientro ad un dito ?

    Rispondi
  2. Iniziativa non appariscente ma lungimirante, plauso ad AXA, al Politecnico e al Comune. Non è impossibile incidere sulla temperatura urbana e sulla qualità dell’aria. A Pechino, nonostante condizioni (tutt’ora) molto peggiori, sono riusciti piantumando cinture vegetali attorno alla città – soprattutto a nord verso i venti roventi provenienti dai deserti della Mongolia interno – a raggiungere risultati apprezzabili in pochi anni.
    Nel nostro piccolo (per fortuna anche nei problemi), andiamo in questa direzione. Avanti così e speriamo che altri mecenati aderiscano.
    Cari saluti

    Rispondi
  3. Via Carducci… anacronistica autostrada nel cuore di Milano.

    A quando una bella piantumazione, visto che in larghezza e velocità delle automobili non la batte nessuno ?

    Rispondi
  4. Viale Forlanini! Anni di lavori per la M4 e quello che hanno finito (ad esempio fermata Quartiere Forlanini) e’ stato chiuso con colate di asfalto e zero verde.

    Un viale lunghissimo, trafficatissimo, che è anche uno degli ingressi della città dovrebbe essere un bel viale alberatissimo: meno rumore, meno inquinamento, bello da vedere

    Rispondi
    • Esatto…. ho pensato esattamente la stessa cosa ieri passando di lì…. anni di lavori e il massimo che sono riusciti a fare è una colata di asfalto con marciapiedi lunghissimi nel mezzo del viale… praticabili solamente dai lavavetri… una pena assoluta….

      Rispondi
  5. Qualcuno conosce la procedura per piantumare alberi da privato? Come potrebbe un condominio proporre la piantumazione, a sue spese, di una porzione di via?

    Rispondi
  6. La verità ahimè e’ che non esiste alcun piano verde per la città di Milano. Nonostante i vari proclami degli assessori di turno e le numerose promesse mi pare di capire che non ci siano ne progetti in cantiere ne fondi stanziati per qualche progetto. Un vero peccato, soprattutto vedere zone nuove riqualificate a cause di lavori per infrastrutture ( vedi forlanini ) senza prevedere unariqualificazione seria e dettagliata del verde Non si può pensare di affidare una città dinamica come Milano, ma il cui problema dello smog e polveri sottili è innegabile, alla benevolenza di qualche multinazionale ( grazie AXA per i 100.000 euro, ma nello schema delle frasi cose sono meno di una goccia in mezzo al mare ) che effettuate qualche lavoretto spot qua e là. I nostri governanti devono prendere il problema dello smog e della mancanza di verde e alberi in moltissime strade della città in maniera seria e strategica per il futuro….

    Rispondi
  7. Benissimo per i nuovi alberi. Un chiarimento per tutti: gli alberi sono fonte di ossigeno durante il giorno ma di CO2 durante la notte.
    Con questo non sono contrario all’arrivo di nuove piante ma vorrei far capire ai talebani del CO2 che questa sostanza è presente di suo in atmosfera e che non ci possiamo fare nulla.

    Rispondi
  8. eh, si i vostri rendering sono molto eloquenti e dimostrano come se ci fosse la volontà delle istituzioni e della politica cittadina (volere è potere) le cose si fanno eccome, è solo un questione di priorità fare questo o quell’intervento, ma ancora una volta mi ripeto, a Milano senza l’imbeccata dei privati o delle multinazionali che finanziano i progetti si fa ben poco, assurdo per es. come voi avete scritto che il comune non abbia i soldi per posare una manciata di lampioni al parco della Guastalla e che abbia bisogno di uno sponsor! Milano ha enormi potenzialità e che credo che chiunque la amministri abbia il dovere di valorizzare al massimo cio’ che già esiste senza imbarcarsi in progetti fantasiosi e privi di senso (navigli, olimpiadi ecc.). Per quanto riguarda Viale Forlanini (io abito nei pressi) concordo che andrebbe resa piu’ verde e alberata, ricordo quando negli anni 80 vi erano bellissime piante di forsizia che in primavera ammantavano di giallo l’intero Viale Viale Forlanini ed era uno spettacolo per gli occhi! Poi dopo i mondiali del 90 e relativo riassetto del viale quelle piante sparirono per lasciare spazio ad uno squallido e triste new jersey che al massimo ingloba qualche siepe spelacchiata!

    Rispondi
    • Un solo appunto. I progetti chiamati da lei fantasiosi sono fonte di enormi entrate, a loro volta impiegate in continui miglioramenti. Milano è diventata sempre più anche meta turistica grazie ai “progetti fantasiosi”, il suo nome è sempre più famoso e richiama turismo. Se guarda in quest’ottica, comprende il disegno in mente dell’amministrazione. Attendiamo ora qualche elemento concreto sulla forestazione della città

      Rispondi

Lascia un commento