Milano | Porta Garibaldi – Finalmente i muri ciechi del Corso diventano artistici

Come molti avranno notato, o avranno letto su queste pagine, lo scellerato piano urbanistico degli anni Cinquanta, complice dei guasti bellici della Seconda Guerra Mondiale, voleva vedere il Corso Garibaldi trasformato in una arteria moderna e porticata, è rimasto (per fortuna) incompiuto ma qualcosa venne realizzato ugualmente.

Infatti lungo il suo percorso sono presenti parecchie dentellature a causa della presenza dei vecchi palazzi rimasti al loro posto e mai demoliti. Palazzi che naturalmente si trovarono ad avere enormi muri ciechi.

Il primo ad accorgersi della potenzialità di questi spazi fu Armani che già negli anni Novanta trasformò il grande muraglione cieco di Corso Garibaldi 110. Un grande poster elegante e alternativamente sostituito da uno nuovo ad ogni stagione campeggia sul corso.

Vista l’enorme quantità di gente che ogni giorno passeggia per il quartiere, le pareti si dotarono di cartelloni pubblicitari. Banali cartelloni, che poco avevano di artistico a dire il vero.

Questo sino a quando nel 2017 Gucci ha preso in affitto lo spazio di Largo la Foppa 4.

Nell’epoca dei “selfie” e dei social fotografici, il successo di fotografare un bel murale ha probabilmente ispirato e creato seguaci.

Così in questi giorni, eliminati i vecchi e banali cartelloni pubblicitari, altre pareti cieche sono state decorate con bellissimi dipinti. Napapijri e Ermenegildo Zegna si sono trovati il loro spazio.

Chissà se prima o poi anche gli altri muri ciechi avranno il loro “quadro” di street art.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

9 commenti su “Milano | Porta Garibaldi – Finalmente i muri ciechi del Corso diventano artistici”

  1. Alcuni disegni, almeno dalle foto, sono sicuramente d’effetto. Mi rimane però sempre l’idea del “taccone” per certi palazzi d’epoca. Il verde lo preferirei per questi tipi di edifici. Per altri ben venga. È comunque questione di gusti.

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  2. Di sicuro una idea che prenderà piede quando i condomini si accorgono della quantità di soldi che si può fare con questi giganteschi cartelloni pubblicitari travestiti da street art.

    Quanto al Comune, non credo che mancherà di dare sempre l’autorizzazione visti i soldi che può incassare dalla relativa tassa.

    E poi son più gradevoli degli eterni “teloni” per i lavori alle facciate!

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  3. Bello. Corso Garibaldi è ormai centrale come meta di svago, shopping, movida e struscio. Servirebbe però una pedonalizzazione totale, le auto parcheggiate intralciano e non si possono più vedere!
    Mancherebbe poi un itinerario ciclabile a doppio senso per mettere in sicurezza i percorsi tra il centro, il parco Sempione e Gae Aulenti/porta nuova.

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  4. Se negli anni 50 si fosse fatto il progetto forse avremmo una via ordinata ma forse anonima (vedere via pisani). Oggi è disordinata ma interessante soprattutto con questi murales..

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  5. Io preferirei che fossero ricostruiti in stile antico i palazzi abbattuti (o almeno delle finte facciate) per ridare alla via l’armonia di una volta.

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  6. anche colorate restano comunque pareti cieche, anzi le pubblicità accentuano il disordine edilzio e la discontinuità che regna lungo tutto il corso
    Quel piano sarà stato scellerato come scrive in continuazione UF non solo per corso Garibaldi ma ancor più scellerato è stato interromperlo

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  7. Sinceramente, apprezzo la street art fatta come si deve ma non mi convince il fatto che sia messa su dei palazzi d’epoca. Mi piacerebbe che fosse usata per dare bellezza a spazi moderni senza valore estetico, ma sui palazzi d’epoca per me stona. Inoltre per quanto fatto bene, non mi piace vedere che un murales sia dedicato a Gucci, sembra un cartellone pubblicitario alla fin fine ma in versione murales.

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