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Milano | Cordusio – Al via la riqualificazione di Casa Girola in via Broletto 5

In via Broletto 5 (Cordusio), sono partiti da qualche settimana i lavori di riqualificazione per “Casa Girola”, a cura della società Progetto CMR.

Lo stabile ospiterà spazi dedicati a uffici, caratterizzati da uno stile raffinato e prezioso.

Ex sede di un’impresa di costruzioni, l’edificio, costruito nel 1900, venne riqualificato già nel 1919 per volontà del proprietario Umberto Girola, su progetto di Piero Portaluppi, successivamente intervenuto nuovamente per un “ammodernamento” nel 1932.

La prima versione realizzata dal Portaluppi venne realizzata in uno stile intermedio tra art déco e stile Novecento ed era caratterizzata da un lungo bovindo centrale. Nell’intervento successivo, il Portaluppi disegnò un edificio dalle forme più monumentali e severe rispetto al precedente: diviso in tre partiture orizzontali, quella inferiore realizzata in pietra scura comprensiva del balcone del piano nobile, quella intermedia in pietra chiara con una semplice modanatura a decorare la porta finestra del balcone, e quella superiore che consiste in una finestra a nastro (modificata negli anni Novanta) che corre lungo tutto l’ultimo piano.

Ora il concept di riqualificazione di Progetto CMR nasce dalla volontà di dare una nuova vita all’edificio, reinterpretando l’esigenza di modernità e innovazione che aveva guidato i precedenti interventi del Portaluppi. Attraverso un calibrato utilizzo di materiali nobili e forme innovative si mantiene un legame con il passato introducendo leggerezza, fluidità ed eleganza.

L’intervento sarà già visibile all’ingresso da via Broletto: un nastro bianco con bordi dorati correrà attraverso l’androne, liberandosi nella corte principale sotto forma di una scultura luminosa proiettata verso il cielo. Questo tocco delicato pervaderà tutto l’edificio impreziosendo, attraverso gli inserti dorati, alcuni elementi architettonici come le cornici delle aperture, i parapetti e i coronamenti, per poi correre all’interno lungo i corpi scale dove sono stati mantenuti i materiali nobili che caratterizzano l’edificio da oltre un secolo.
Il concetto di fluidità interpretato da Progetto CMR ha portato a definire un continuum dinamico tra i diversi ambienti sin dall’ingresso dove, grazie alle ampie vetrate della corte principale, è possibile leggere la profondità dell’edificio e il susseguirsi di ampi spazi come la galleria e aree informali e flessibili caratterizzate dalla presenza di elementi eterei e pareti verdi. L’attenzione per la luce naturale ha condotto i progettisti a creare un giardino ipogeo aperto verso la corte principale, per portare luce al piano interrato dove sono presenti aree comuni e di rappresentanza. Da questo pozzo di luce è possibile ammirare la scultura luminosa che si libera verso l’alto.

Ai piani superiori verranno realizzati gli open space flessibili e funzionali adatti a ogni esigenza, dove la luce naturale ricopre un ruolo sempre più centrale, culminando, all’ultimo piano, nella creazione di due volumi completamente vetrati, caratterizzati da affacci su terrazzamenti dove il verde ricopre un ruolo di primaria importanza. Progetto CMR, grazie a un’esperienza pluriennale, ha inoltre massimizzato l’efficienza energetica dell’edificio grazie a un nuovo involucro e un delicato mascheramento impiantistico volto a mantenere inalterato l’aspetto estetico dell’edificio.
Siamo orgogliosi di aver realizzato un progetto per questo celebre stabile nel cuore di Milano”, ha dichiarato l’arch. Massimo Roj, Amministratore Delegato di Progetto CMR. “Il concept ha forti radici nella storia ed eredità architettonica della struttura e, reinterpretando gli spazi, la rende nuovamente adatta a rispondere alle esigenze in costante evoluzione di chi la occuperà, come aveva fatto il Portaluppi nei suoi interventi a inizio 900.
La destinazione dello stabile ristrutturato è a uso ufficio, con fine lavori prevista per l’estate 2020.




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


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