Milano | Isola – Piazzale Archinto: gennaio 2020

Un piccolo aggiornamento dal cantiere per la riqualificazione di piazzale Archinto all’Isola.

 La riqualificazione di piazzale Archinto fa parte della strategia di miglioramento della qualità dello spazio pubblico applicata anche ad altri progetti di riqualificazione per altre piazze della città, come Sant’Agostino, Rimembranze di Lambrate, Piazza San Luigi, Piazzale Lavater, l’Ortica.

Il costo dell’intervento è di circa 985.000 euro.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Isola – Piazzale Archinto: gennaio 2020”

  1. Questi interventi sono belli e importanti ma sono portati avanti troppo lentamente. È estenuante che si parli di riqualificare una piazza per anni, poi partono i lavori e i lavori durino così tanto. Serve velocità e coraggio, serve liberare la città da un bel po’ di macchine e parcheggi, serve più qualità della vita e servono spazi più belli

    Rispondi
    • non è che all’estero siano delle “lippe”. A meno che non si parli di Dubai o Baku dove tutto si fa a tempo di record infischiandosene di appalti e diritti umani. Ma del resto sono dettagli secondari.

      -chiaro che anche secondo me si tratta di tempi lunghi e che le gare ormai sono snervanti con ricorsi infiniti al tar e successive cessioni a terzi, quarti e quindi in subappalto (vedere il PalaLido)-

      Rispondi
      • In realtà è stato proprio il forte limite al subappalto e le altre norme bizantino-sovietiche del Codice degli Appalti che han bloccato i lavori in mezza Italia.

        Sui subappalti nei lavori pubblici poi, abbiamo avuto anche una procedura di infrazione della UE (e infatti con lo sblocca cantieri abbiamo dovuto allentare il divieto di subappalto, che ci piacesse o no).

        In ogni caso, è inutile negare che gli appalti pubblici funzionano male e sono controllati peggio, a Milano come nel resto d’Italia.

        Rispondi
        • È proprio così.. ma il problema vero sta tutto lì: manca controllo sulla fase realizzativa, mancano tecnici delle amministrazioni che vadano di frequente a controllare lo stato di avanzamento e la corrispondenza con il capitolato. Come fanno nei paesi in cui la burocrazia è nettamente meno importante e complicata. Ah poi il controllore dovrebbe saperne almeno quanto il controllato.. se non di più.. e qui casca l’asino spesso.
          Stes

          Rispondi
  2. Dobbiamo togliere le auto dalle piazze di Milano. Verde, arredo urbano & decoro. Milano ha bisogno di diventare più bella e più curata, possibilmente anche in tempi più rapidi. Tanti cantieri vanno avanti con una qualità di esecuzione imbarazzante e a super-rilento.

    Rispondi
    • Esattamente. Proprio così. La città deve recuperare decenni di strafottenza nell’uso degli spazi dedicati principalmente al rimessaggio e ammasso di automobili, per lo più ampi spazi dove occupare suolo pubblico è gratis. È ingiusto. Lo spazio che un automobilista occupa con la sua auto è più giusto che venga restituito alla collettività, ai pedoni, ai bambini, ai vecchi, a tutti insomma. Non solo ai proprietari di automobili.

      Rispondi
  3. Resto del parere che piazza Archinto non era messa così male neanche prima e che un milione di euro si potevano sistemare più aree che versano in situazioni ben peggiori, anche non lontano da lì

    Rispondi
    • Il segreto di pulcinella…. 🙂

      La piazza da risistemare era Piazza Tito Minniti (dove c’è il mercato dell’Isola) a 300 metri da li, che è un vero devasto. Misteri commerciali e di proprietà immobiliari adiacenti! 😉

      Rispondi

Lascia un commento