Milano | Mobilità: una ciclabile lungo i bastioni del 1500

Un sogno pensato dal Municipio 1 (Centro Storico) è quello di realizzare in un prossimo futuro, un anello circolare che ripercorra l’anello dei bastioni cinquecenteschi.

La ciclabile dei Bastioni sarebbe anche l’occasione per riqualificare lungo il suo percorso, in modo paesaggistico la cerchia delle monumentali mura cinquecentesche.

Un sogno che potrebbe iniziare con piccoli interventi cominciando dai luoghi già in fase di esecuzione, come lungo viale Monte Santo, da piazza della Repubblica a piazza Lega Lombarda, dove si sta eseguendo la ciclabile da diverso tempo e che si unirà all’area di Viale Crispi, Pasubio largo Baiamonti e i bastioni di Porta Volta.

L’intervento si potrebbe realizzare per tratti successivi e con interventi “leggeri” – lavorando sugli incroci pericolosi, rallentando la velocità delle automobili, impedendo la svolta delle auto, tracciando confini sulla strada o aumentando il verde.

Si tratta di un lavoro dettagliato suddiviso in dodici spezzoni che è stato realizzato insieme a un’associazione come Ciclobby e agli stessi ufficiali comunali dell’assessorato alla Mobilità Marco Granelli. Una sorta di prototipo che l’assessore all’Urbanistica del Municipio 1, Mattia Abdu è pronto a replicare per chiudere l’intero cerchio: “Il prossimo passo sarà studiare la connessione tra Porta Romana e Ticinese, poi passeremo a capire come congiungere Porta Venezia a Porta Romana passando per Porta Vittoria e, ancora, da Porta Ticinese a piazzale Baracca e da lì fino a largo Quinto Alpini”.

Qui di seguito i punti selezionati:

  1. VIALE MONTE SANTO: Vi è stata realizzata la ciclabile tra p.za della Repubblica e l’incrocio con via Galilei ma manca ancora il collegamento con p.za Principessa Clotilde. Segnatamente il viale settentrionale, caratterizzato dalla presenza di linea tranviaria su carreggiata, ospita posteggi in linea su un lato e a lisca di pesce sull’altro. Il tratto meridionale del viale ha invece un grosso parterre centrale recentemente inerbito con doppio cordolo per evitare la sosta abusiva, da riqualificare a verde e due piccoli controviali laterali che imboccano la ciclabile proveniente da p.za della Repubblica, ma con sosta residenti a lato carreggiata.
  2. PIAZZALE PRINCIPESSA CLOTILDE: Recentemente riqualificata a verde nell’area circostante l’arco monumentale e i caselli ottocenteschi, presenta gravi problemi di disordine viabilistico soprattutto nel nodo irrisolto all’incrocio con via Castelfidardo e corso di Porta Nuova, che si caratterizza per pavimentazione sconnessa e alta pericolosità per la percorribilità ciclabile e per gli attraversamenti pedonali inadeguati in rapporto alla vicina scuola primaria e all’Ospedale Fatebenefratelli; inoltre sono presenti persistenti fenomeni di sosta abusiva su strada intorno all’aiuola spartitraffico allo sbocco di corso di Porta Nuova, tra le cause dei rallentamenti, in uscita dal corso stesso, della linea bus 43.
  3. VIALE MONTE GRAPPA (tratto Vespucci/M. Gioia): Caratterizzato da sosta normata ai lati della carreggiata e presenza di due linee tranviarie e una di bus, si evidenzia molto spazio in carreggiata dove si notano fenomeni di sosta abusiva in doppia fila. L’ultimo tratto in direzione via M. Gioia vede divieto di sosta per permettere alle automobili di accodarsi per la svolta a destra senza intralciare la corsia tranviaria (promiscua auto e tram) che prosegue diritta.
  4. VIALE MONTE GRAPPA (tratto M. Gioia/XXV Aprile): lungo il lato in direzione XXV Aprile risulta realizzato un largo marciapiede, con presenza di pista ciclabile monodirezionale fino al limite di via Rosales, scarsamente qualificato senza spazi verdi e/o alberature. Oltre via Rosales la pista ciclabile è assente, così come è assente su tutto il lato opposto fino all’incrocio con via M. Gioia che si presenta largo e con sosta auto regolamentata. Da rimarcare la pericolosità per l’attraversamento ciclabile Monte Grappa/Gioia assente sia in direzione centro dal lato ovest di via Gioia, sia in direzione est lungo Monte Grappa
  5. BASTIONI DI PORTA NUOVA (tratto P.ssa Clotilde/M. Gioia): sono caratterizzati dalla presenza di mercato rionale un giorno alla settimana (sabato) sul lato interno, di scuole materna e primaria sul lato esterno con ingenti passaggi pedonali in orario di apertura e chiusura delle stesse, di alberature laterali sul marciapiede con relativo piccolo parterre parzialmente curato, di dislivello legato all’andamento del bastione (che insieme alla presenza del mercato, delle scuole e dell’intenso rendono i Bastioni scarsamente battuti dal traffico ciclabile). Ai piedi dei Bastioni al confine con l’ultimo numero civico di via San Marco e con l’Ospedale Fatebenefratelli esiste uno stretto passaggio, accessibile teoricamente da San Marco e conducente all’angolo con Castelfidardo, totalmente degradato e coperto da verde di risulta che non viene in alcun modo manutenuto e percorso.
  6. BASTIONI DI PORTA NUOVA (tratto M. Gioia/XXV Aprile): sono caratterizzati dalla presenza di mercato rionale un giorno alla settimana (sabato) sul lato interno, di un controviale –sul medesimo lato- con parziale presenza di alberature sullo stesso parterre che ospita il mercato e posteggi in linea, di dislivello legato all’andamento del bastione. Il lato esterno della carreggiata in direzione ovest, con posteggi in linea (sosta blu a rotazione) vede il marciapiede degradare su una ripida scalinata ai piedi del bastione fino alla piazza XXV Aprile. Gli incroci –parzialmente irrisolti- con le vie Solferino e Milazzo, vedono nel primo caso una presenza di una piccola strada a fondo cieco usata come posteggio irregolare, oltre che come percorso pedonale, e un’abbondante presenza di persone che accedono al Palazzo del Cinema nel secondo, con rischi per la sicurezza dei pedoni nonostante si tratti di un controviale.
  7. PIAZZA XXV APRILE: resta irrisolto l’attraversamento pedonale tra l’arco e corso Garibaldi, troppo stretto per ospitare flussi pedonali e biciclette. Il lato est della piazza – a doppio senso di marcia – vede la presenza di sosta irregolare di taxi, in specie in ore serali. È necessario rilevare inoltre che Corso Garibaldi viene percorso dalle biciclette “contromano”, quindi irregolarmente, rispetto alla direzione delle automobili verso via Marsala, quando ciò non avviene direttamente sul marciapiede, con rischio quindi per i pedoni.
  8. VIALE F. CRISPI: la riqualificazione del verde lineare alle spalle dell’edificio ex PII Feltrinelli, potrà migliorare la qualità della percorribilità pedonale di questa strada in particolare ripensando l’attraversamento pedonale, oggi collocato all’altezza del civico 5 e molto pericoloso.
  9. VIALE PASUBIO: si caratterizza per la presenza di masselli abbinati a binari tranviari dismessi, una parte a fondo cieco in direzione di piazza XXV Aprile dove l’accesso è consentito solo a taxi e mezzi autorizzati, fenomeni di costante sosta in doppia fila dovuta all’ampia carreggiata, un largo marciapiede – fronte edificio Feltrinelli – percorso da biciclette in velocità che costituiscono un pericolo per i pedoni.
  10. PIAZZA BAIAMONTI / VIA VOLTA: risultano non sempre ben organizzati i flussi ciclabili definiti dai nuovi tratti di pista ciclabile. Inoltre via Volta (caselli daziari) e l’intersezione con i Bastioni di Porta Volta e viale Crispi sono ad oggi privi di adeguata tutela per la mobilità ciclabile.
  11. BASTIONI DI PORTA VOLTA: il sedime centrale dei Bastioni si caratterizza, a differenza della maggior parte dei viali omologhi del resto della circonvallazione, per una totale assenza di alberature e verde, limitandosi ad ospitare sosta per i residenti, una corsia riservata ai mezzi atm, un’ampia stazione di capolinea (bus 94) in prossimità dell’ingresso della scuola superiore, una volumetria ad uso commerciale prima di p.le Biancamano. Una recente delibera del Consiglio comunale, in sede di approvazione del PGT, vincola l’amministrazione a “destinare gli oneri di urbanizzazione generati dall’intervento dell’area ex Tamoil, a depavimentazione e piantumazione di una superficie di almeno 1000 mq oggi dedicata a parcheggio (e a posa di un filare alberato su viale Pasubio)”.
  12. PIAZZA BIANCAMANO / PIAZZA LEGA LOMBARDA: è necessario definire, in caso di realizzazione di percorso ciclabile proveniente da nord (Porta Volta), il sistema degli attraversamenti della piazza che possa condurre alle piste ciclabili di via Legnano e viale Elvezia, quindi del Parco Sempione.

Il documento presentato del Municipio 1 suggerisce alcune piccole modifiche agli interventi ancora in fase di realizzazione, come in viale Monte Santo e piazza Lega Lombarda. Naturalmente non tutto sarà realizzato subito, ma per alcuni tratti si potrebbe partire già da quest’anno, come fanno sapere dall’assessorato alla mobilità. Come, ad esempio, per l’intervento programmato in viale Pasubio, dove il Municipio 1 ha proposto, oltre alla piantumazione di un filare d’alberi, anche di allargare l’area pedonale di piazza XXV Aprile fino a via Bonnet. Per ora, il disegno prevede di tracciare lungo il lato del palazzo di Fondazione Feltrinelli un “doppio percorso ciclabile” che da piazzale Baiamonti porti a piazza XXV Aprile. Qui verrà rafforzato e messo in sicurezza l’attraversamento per bici e pedoni dall’arco a corso Garibaldi. Mentre il Comune lavorerà per collegare la ciclabile appena realizzata di viale Monte Santo e piazza della Repubblica al resto del percorso, superando lo snodo di piazzale principessa Clotilde.

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21 commenti su “Milano | Mobilità: una ciclabile lungo i bastioni del 1500”

  1. Bello e utile.
    Però oltre che sognare il futuro ipotetico, i Municipi dovrebbero essere sul pezzo per costringere il Comune a fare progetti sensati quando le ciclabili si fanno sul serio o quando si risistemano le vie o quando si valuta l’esistente.

    Ad esempio, perchè via Monte di Pietà, appena riqualificata completamente, non ha uno straccio di ciclabile ma lunghe file di parcheggi ai lati?

    Perchè dal Duomo alla Darsena (che è tutto nei confini del Municipio 1) non c’è nessuna ciclabile, nemmeno nel libro dei sogni?

    Come si fa a fare una cartina come quella pubblicata in cui via Carducci e via Olona sono “vie con ciclabile esistente”?!?! Mai preso la bici per andare in via Carducci direzione Castello?

    Comunque la proposta è buona, almeno qualcosa succede, grazie.

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      Abitando iun viale Tunisia, mi chiedo perché due ciclabili che dovrebbero essere per senso di marcia ma vengono usate indifferentemente causando anche incidenti?
      Sarebbe stato più sensato avere una sola ciclabile ed almeno un lato della via alberato, vista la insopportabile calura estiva

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  2. Ok però in Comune dovrebbero sedersi un attimo a pensare.

    Le ciclabili vanno fatte nelle vie interne più tranquille o sulle grandi direttrici di traffico?

    Ad esempio nel Municipio 6 tutte le ciclabili recenti o in progetto evitano accuratamente i grandi assi di penetrazione incasinati e si concentrano sulle vie laterali (tipo recentissimo progetto per Giambellino o la zona Tortona)

    Poi vai nel Municipio 1 e le ciclabili le vogliono rigorosamente sui bastioni, tra auto, taxi, bus e furgoni.

    Non sarebbe il caso di avere una impostazione omogenea e guidata, qualsiasi essa sia?

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    • L’obiettivo dovrebbe essere rendere ciclabile tutta la città. Nelle strade principali con le piste ciclabili, in quelle secondarie, quando possibile, con la moderazione del traffico.
      Evitare di fare piste ciclabili sugli “assi di penetrazione” è sbagliato perché è in genere proprio da lì che la maggior parte dei ciclisti hanno bisogno di passare, perché sono la via più breve per raggiungere il centro o altre destinazioni importanti. Ed è poi proprio su questi assi che i ciclisti corrono i maggiori pericoli.

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    • Sarebbe una bella idea, anche per collegare Via Sarpi dall’altro lato di Baiamonti.

      Il problema è che occorre cambiare tutti i flussi di traffico.
      Se fino a Via Bonnet la pedonalizzazione non è un problema, è fondamentalmente un cul de sac (stante le telecamere per accedere a Piazza XXV Aprile), diverso è il caso di Via Maroncelli.
      Coi sensi unici attuali, Via Quadrio e Via Farini parte bassa, non si riuscirebbe più a uscire dal reticolo di strade se non con un lungo giro.

      Occorrerebbe rendere pedonale (o prevalentemente pedonale come Corso Garibaldi) anche il quadrante Via Quadrio, Via Maroncelli e Via Farini bassa (con transito preferenziale tram in entrambe le direzioni).
      Come peraltro è inserito nel PUMS e probabilmente sarà fatto dopo la pedonalizzazione del Bussa e la chiusura del ponte Farini al traffico privato (che sarà spostato più a Nord Ovest su un nuovo ponte) con la riqualificazione dello Scalo Farini.

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  3. Piazza xxv aprile potrebbe essere resa tutta pedonale sfalsando i livelli di traffico.in superficie area pedonale.gli assi di traffico dei bastioni dovrebbero passare al livello inferiore al piano stradale e cioè in corrispondenza del primo livello del parcheggio sotterraneo fatto pochi anni fa!

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  4. Sarebbero più utili per la ciclabilità dei progetti semplici economici e realizzabili a breve.

    La segnaletica orizzontale è molto più importante ed efficace di questi progetti da sogno. Attualmente la corsia ciclabile presente sulla cerchia dei navigli si interrompe ad ogni incrocio e passo carraio, cioè proprio nei punti dove sarebbe più utile.

    Anche uno studio sulla segnaletica ciclabile negli incroci sarebbe molto utile, o un rilassamento dei vincoli di utilizzo della bicicletta come controsenso ciclabile o marciapiedi ciclopedonali sono azioni economiche, rapide da realizzare e molto efficaci per cambiare la quotidianità degli attuali e futuri ciclisti urbani.

    Incominciamo da lì, poi possiamo sognare.

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  5. Qualsiasi cosa facciano (se la fanno sul serio) è cosa buona, ma a Milano i movimenti principali sono radiali più che trasversali.
    Quindi prima di andare a toccare i bastioni mi concentrerei sui grandi viali periferia-centro e sulla connessione delle Università che al momento è orribile.

    Se invece è un problema di Municipio 1 (che non ha competenze fuori dalla sua zona), allora ci sarebbero prioritariamente da rendere ciclabili contromano decine e decine di strade a senso unico del centro, che a determinate condizioni per il Codice della strada è possibile.

    Comunque prima di pedalare sui bastioni da Viale Monte Santo a Piazza Lega Lombarda (cosa che non farò mai perchè si taglia più interno in bici), mi piacerebbe andare dal Duomo alla Darsena senza rischiare la pelle 🙂

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  6. Siamo indietro 20 anni con lo sviluppo della ciclabilita. Milano è una città perfetta per le bici, 30 cittadini su 100 potrebbero tranquillamente spostarsi in bici facendo crollare l’inquinamento, i costi che il Comune deve spendere per manutenere le strade e i costi che tutti paghiamo per incidenti e congestione stradale. Ci sarebbe un risparmio enorme per tutti e un aumento considerevole della qualità della vita.

    Si deve guardare al più presto al nord Europa dove l’hanno capito prima e infatti le loro città sono tra le prime in ricchezza e vivibilità.

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  7. Per fare le piste ciclabili occorrono strade larghe. Altrimenti si creano tappi. Questo ricordando che le piste ciclabili presenti in città sono poco utilizzate e tolgo spazio alla sosta.
    La cosa intelligente sarebbe prima costruire garage a go go per liberare le strade dalle auto in sosta. E solo allora costruire ciclabili.
    Ma bici, auto e mezzi pubblici devono convivere senza togliersi spazio a vicenda

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    • Ho paura che prima che a Milano si ricominci a parlare di ciclabili (e non so li quelle) passeranno almeno 5 anni con quel che sta succedendo.

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    • Tu non sei previdente.

      Una volta che avrai costruito le ciclabili e la gente inizierà a spostarsi in bici, cosa te ne farai di tutti questi garage costruiti a go go? Rimarranno vuoti? I gestori falliranno? Li convertiremo in locali notturni?

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      • Se anche le bici (e i ben più utili mezzi pubblici…) coprissero l’80% della richiesta di mobilità nell’area di Milano, avremmo bisogno di tanti di quei box e garage addizionali per togliere le auto parcheggiate dalle strade!
        Chiaro, se si consente il parcheggio per strada come adesso è diverso, ma magari non sarà così per sempre.

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