Milano | Coronavirus: misure importanti per contenere il contagio. Rispettatele!

Forse non ce en siamo resi conto, ma la situazione in questi giorni è degenerata, il Coronavirus o Covid-19 non si è arrestato e i contagiati in Italia sono arrivati alla cifra di quasi 6000 unità, di cui più della metà nella popolosa Lombardia (che conta una popolazione di 10 milioni di abitanti). Quindi per decreto dalle prossime ore saranno chiuse alcune aree del territorio italiano, perciò vietato entrare e uscire dalla Lombardia assieme a ben 14 province tra Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Marche.

E’ il provvedimento previsto all’articolo 1 della bozza del nuovo decreto del governo, che dovrebbe essere varato questa sera. Un provvedimento pesantissimo necessario a limitare il contagio del coronavirus. Il decreto stabilisce inoltre la chiusura nelle aree appena citate di tutte le palestre, piscine, spa e centri benessere. I centri commerciali e supermercati dovranno essere chiusi ma solo nel week end. Chiusi invece musei, centri culturali e le stazioni sciistiche. In queste stesse aree le scuole saranno chiuse fino al 3 aprile.

Eppure ancora ieri girando per la città sembrava tutto normale, locali piani, parchi affollati grazie alla giornata primaverile e gente l’una vicino all’altra senza alcuna apparente preoccupazione. Male! Bisognerebbe evitare gli assembramenti e i luoghi affollati eppure non sembrava così. Certo, cambiare le abitudini ai cittadini pare sia la cosa più ostica da attuare, ma dovremo farlo se non vogliamo prolungare quest’incubo ancora a lungo.

Pare anche che alle prime avvisaglie del decreto, diffuse ieri sera, molti “milanesi” si siano precipitati alle stazioni ferroviarie per prendere un treno e raggiungere altri luoghi “rifugio”. A quanto pare il senso civico e la responsabilità di arginare l’epidemia sono azioni sconosciute per molte persone.

Sarà sicuramente un periodo brutto, complicato e difficile, al quale dovremo affrontare. Certamente avrà conseguenze devastanti anche sull’economia nazionale e soprattutto su quella milanese.

Chiusi in casa, forse, torneremo a rileggerci i Promessi Sposi del Manzoni, tornati d’attualità. Dove l’ambientazione era quella della peste del 1630, che fu un’epidemia di peste diffusasi nel periodo tra il 1629 e il 1633 e che colpì, fra le altre, diverse zone dell’Italia settentrionale, raggiungendo anche il Granducato di Toscana e la Svizzera, con la massima diffusione nell’anno 1630. Il Ducato di Milano, e quindi la sua capitale, fu uno degli Stati più gravemente colpiti.

Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – 8 marzo 2020

Link

Ministero della Salute

Regione Lombardia

Epicentro – Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto superiore di sanità

OMS – Organizzazione Mondiale della Sanità

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

35 commenti su “Milano | Coronavirus: misure importanti per contenere il contagio. Rispettatele!”

  1. Sono molto arrabbiato. C’è troppa gente in giro! Ma state scherzando? Se non riusciamo a contenere questa malattia rischiamo la crisi economica più grave del dopoguerra!! Restate a casa, cavolo!!

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    • Sala in questa storia è sempre stato fuori sincrono in modo un po’ strano, dal pranzo a chinatown alla storia degli aperitivi.
      Non gliene faccio una colpa perchè le intenzioni erano giuste, ma col senno di poi (di cui son piene le tombe), non ha capito molto di cosa stesse succedendo.

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  2. #milanononsiferma …..

    Bravi, seguita l’indicazione alla lettera.

    Speriamo che la conseguenza non sia ora

    #milanoferma

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  3. Da fuori “zona rossa” non possiamo che dare la piena solidarietà e seguire gli eventi per prepararci a quando, probabilmente, toccherà anche a noi

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  4. Ma di fronte a questa emergenza, in cui dovremmo essere tutti uniti e solidali, l’unica cosa che sapete fare sono i soliti commenti pseudo politici da guelfi contro ghibellini de noantri???

    VERGOGNA!!! BUFFONI!!!

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    • Proporre di togliere l’ Area C per evitare l’ affollamento in metropolitana sarebbe un commento pseudo politico ecc.. Chi e’ il BUFFONE?

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    • Senza voler turbare la sensibilità del Sindaco e della sua cerchia di amici e supporters, da domani chiunque non abbia specifiche autorizzazione per motivi speciali dal Datore di Lavoro sarà a lavorare da casa.

      Quindi sospendere area C e soprattutto consentire il parcheggio gratis sulle strisce blu, sarebbe un provvedimento saggio per ridurre il rischio di contagio di chi per gravi motivi è costretto a lavorare da un ufficio. Perchè costringerli ad usare i mezzi pubblici che sono oggettivamente pericolosi per il contagio se possono andare in auto?

      Nelle difficoltà devi avere il coraggio di decisioni forti o impopolari e secondo me (senza volere fare il guelfo o il ghibellino) bisogna spronare Sala a prenderle.

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    • Le responsabilità ci sono tutte, se altri politici fossero stati più severi e precisi non avremmo questi problemi (coglione)!

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    • “Ma di fronte a questa emergenza, in cui dovremmo essere tutti uniti e solidali, l’unica cosa che sapete fare sono i soliti commenti pseudo politici da guelfi contro ghibellini de noantri???

      VERGOGNA!!! BUFFONI!!!”

      Anonimo del 17:28, quoto in pieno.

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  5. Rischiamo di far scattare la cirisi sanitaria ed economica più grave del dopoguerra, anche per nostra maleducazione e il nostro menefreghismo. Gli italiani sono maleducati, arroganti, ignoranti e prepotenti. Tanti perderanno il lavoro per questi “io la giornata al sole me la faccio comunque”.

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    • Non facciamo tutti lavori smart che puoi fare da casa.
      Ci vuole rispetto anche per chi è costretto a muoversi per andare al lavoro.

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      • Qua non stiamo parlando di chi è costretto a muoversi. È un altro discorso. Ma la foto mostra che la gente non rispetta gli altri cercando svago sui Navigli.

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  6. Gente che in questi momenti di crisi pensi ai parcheggi o ai battibecchi politici mi fa solo schifo. Anche chi passeggia tranquillamente fregandosense della situazione gravissima. Vergognatevi!

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    • Non so se tu domani lavori da casa o studi o non fai niente oppure sei felice di prendere i mezzi.

      Io i mezzi li prendo sempre e da sempre ma domani visto quel che succede prenderei volentieri la macchina se non dovessi pagare il parcheggio 2€ l’ora.

      Non credo mi debba vergognare.

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      • Si, mi fai venire il vomito. Una crisi gravissima, gente muore, un paese deve riorganizzarsi, abbiamo bisogno della massima cautela e del rispetto per gli altri. E tu pensi al parcheggio. Mi fai venire il vomito. Tipico italiota. Come quelli del “io il sole me la godo anche se rischiamo l’epidemia!” Questo virus metterà in ginocchio un paese egoista, narcissista e ignorante.

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        • Il contagio va ridotto costi quello che costi.
          La gente deve uscire di casa il meno possibile ma chi deve uscire per motivi inderogabili, se lo fa con mezzi privati è meglio.
          Per tre settimane, non in eterno.

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          • Sala : “ Non apro Area C perche’ tanta gente, che in questo periodo ha poco da fare, si riverserebbe in centro”. Non ho parole.

  7. Scrive il Manzoni con la sua consueta ironia:

    “Lascio poi pensare al lettore, come dovessero stare in viaggio quelle povere bestie, così legate e tenute per le zampe, a capo all’in giù, nella mano d’un uomo il quale, agitato da tante passioni, accompagnava col gesto i pensieri che gli passavan a tumulto per la mente. Ora stendeva il braccio per collera, ora l’alzava per disperazione, ora lo dibatteva in aria, come per minaccia, e, in tutti i modi, dava loro di fiere scosse, e faceva balzare quelle quattro teste spenzolate; le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura.”

    Quella dei capponi di Renzo è una chiara metafora: spesso quando ci troviamo in difficoltà invece di essere solidali e di fare fronte comune con coloro che si trovano nella nostra stessa situazione, tendiamo a “beccarci” tra di noi, accusandoci a vicenda degli insuccessi, cercando di sfuggire alle nostre responsabilità, cercando di mettere in evidenza i nostri pregi in contrapposizione con i difetti altrui, cercando di “chiamarci fuori” anche se, come succede ai capponi, siamo “dentro” in pieno.

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