Milano | Centrale – Nuovi dehors nel vecchio salone biglietterie

Grandi Stazioni sta proseguendo con gli interventi per trasformare gli spazi della vecchia Stazione Centrale per adeguarli alle sue e nuove esigenze commerciali.

Così, all’interno del vecchio salone biglietterie sui quattro terrazzi interni che in origine si trovavano sopra le biglietterie, e che, fino a pochi mesi fa ospitavano piccoli barrettini abbastanza indiscreti e due grandi monitor, presto avranno 4 nuovi “baldacchini” per nuove attività commerciali (bar e bistrot).

Le strutture, in ottone, pare rispettino il decoro dello spazio in cui vengono inseriti, anche se ogni aggiunta in questo luogo pare forzatamente invasiva (meglio sicuramente dei monitor precedenti). Vedremo a lavori ultimati.

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15 commenti su “Milano | Centrale – Nuovi dehors nel vecchio salone biglietterie”

  1. che orrore!
    ma anche basta sovrasfruttare la stazione devastandone il disegno!
    hanno rotto negozi e negozietti!
    e la sovrintendenza cosa fa? sta a guardare mentre la stazione diventa un gigantesco shopping mall?!?

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    • Al di là dell’estetica se la stazione non è solo un luogo di passaggio ma anche commerciale è più sicura. Piuttosto è stazione centrale in sé che sta raggiungendo la saturazione, non solo di spazi commerciali ma soprattutto quanto al flusso ferroviario. Le proiezioni “green” vedono un depotenziamento del volo nazionale e internazionale a medio raggio e una crescita del treno. E’ indifferibile potenziare altre stazioni cittadine, Rho Fiera e Rogoredo per l’AV e Garibaldi per il traffico pendolare dove tutto può trovare più ordine. La concentrazione in un unico luogo dà l’illusione dell’efficienza e del risparmio di tempo, basta vedere l’attesa di treni in entrata ed uscita accavallati appena uno slot per pochi minuti di ritardo è superato. Ad es. oggi l’AV su Roma impiega almeno 15 minuti in più di 10 anni fa.

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  2. Sono di una bruttezza imbarazzante. Grandi Stazioni ha già fatto un danno gigantesco con il progetto di ristrutturazione, una roba delirante ch costringe a peripezie idiote, pensate per i consumatori e non per i viaggiatori. Ora, coerentemente, sta completamente trasformando la stazione in un enorme suq, con uno stile di bassezza indegna. I profilati in alluminio nodizzato color bronzo non si vedono neppure più a Milano Marittima, quelli che avevo montano negli anni Sessanta sono stati sostiutiti da tempo. Che schifo.

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    • E perché sarebbe vergognoso? Cosa ci metteresti? I tappeti equosolidali dei senegalesi abusivi? Una biblioteca? (Perché è noto che chi parte o arriva ha un sacco di tempo libero).
      Sono curioso

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  3. Meglio dell’attuale. Dobbiamo alzare il livello dell’offerta. Nuovi posti di lavoro, miglior ambiente di lavoro e sopratutto non stravolgono la stazione centrale

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    • Prendere in considerazione il fatto che invece possa essere possibile volere modernità e contemporaneità ma non volte schifezze è troppo difficile? Puoi essere favorevole a un aeroporto e poi avere il T5 TWA al JFK oppure Malpensa; puoi essere favorevolissimo ai grattacieli e avere il Pirelli oppure la torre Eurosky. Se non l’hai ancora fatto, prova ad andare alla Hauptbanhof di Berlino oppure alla Atocha di Madrid e dimmi quanti dehor con alluminio anodizzato color bronzo come quelli di Riccione nel ’72 riesci a trovare.

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      • Enrico, hai ragione da vendere. Hai espresso anche il mio pensiero. Che la stazione sia ‘commerciale’ va bene, è anche più sicura; ma che debba diventare una schifezza architettonicamente è ben diverso. Schilpol è un centro commerciale enorme, ma è carino

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  4. Condivido pienamente le pertinenti osservazioni l’organo di tutela deve intervenire affinché sia rispettata l’architettura originale trattandosi di monumento vincolato tali interventi non rientrano in lavori di adeguamento agli impianti e/o norme di legge per la sicurezza…
    La Stazione Centrale dovrebbe rappresentare l’esempio immagine dell’architettura del ‘900 nel suo originale splendore e libera da tanto clamore pubblicitario – commerciale
    Per Milano città d’arte la Soprintendenza dovrebbe nutrire un’attenta tutela

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  5. Ha ragione Massimo, apriamo bar et “dehors” anche all’interno del Duomo… un bel mix di paninoteche e pizzerie….a che serve tutto quello spazio! Sai quanti piani di Zara si possono ricavare!!L’importante è che siano tutti identici cosi’ da restituire quella rassicurante sensazione di “non luogo” finto brandy che ha pervaso tutta Milano….

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