Grandi Stazioni sta proseguendo con gli interventi per trasformare gli spazi della vecchia Stazione Centrale per adeguarli alle sue e nuove esigenze commerciali.
Così, all’interno del vecchio salone biglietterie sui quattro terrazzi interni che in origine si trovavano sopra le biglietterie, e che, fino a pochi mesi fa ospitavano piccoli barrettini abbastanza indiscreti e due grandi monitor, presto avranno 4 nuovi “baldacchini” per nuove attività commerciali (bar e bistrot).
Le strutture, in ottone, pare rispettino il decoro dello spazio in cui vengono inseriti, anche se ogni aggiunta in questo luogo pare forzatamente invasiva (meglio sicuramente dei monitor precedenti). Vedremo a lavori ultimati.
che orrore!
ma anche basta sovrasfruttare la stazione devastandone il disegno!
hanno rotto negozi e negozietti!
e la sovrintendenza cosa fa? sta a guardare mentre la stazione diventa un gigantesco shopping mall?!?
Al di là dell’estetica se la stazione non è solo un luogo di passaggio ma anche commerciale è più sicura. Piuttosto è stazione centrale in sé che sta raggiungendo la saturazione, non solo di spazi commerciali ma soprattutto quanto al flusso ferroviario. Le proiezioni “green” vedono un depotenziamento del volo nazionale e internazionale a medio raggio e una crescita del treno. E’ indifferibile potenziare altre stazioni cittadine, Rho Fiera e Rogoredo per l’AV e Garibaldi per il traffico pendolare dove tutto può trovare più ordine. La concentrazione in un unico luogo dà l’illusione dell’efficienza e del risparmio di tempo, basta vedere l’attesa di treni in entrata ed uscita accavallati appena uno slot per pochi minuti di ritardo è superato. Ad es. oggi l’AV su Roma impiega almeno 15 minuti in più di 10 anni fa.
Sono di una bruttezza imbarazzante. Grandi Stazioni ha già fatto un danno gigantesco con il progetto di ristrutturazione, una roba delirante ch costringe a peripezie idiote, pensate per i consumatori e non per i viaggiatori. Ora, coerentemente, sta completamente trasformando la stazione in un enorme suq, con uno stile di bassezza indegna. I profilati in alluminio nodizzato color bronzo non si vedono neppure più a Milano Marittima, quelli che avevo montano negli anni Sessanta sono stati sostiutiti da tempo. Che schifo.
È il concetto autogrill
Per andare al cesso devi passare davanti al toblerone e al provolone dop in offerta
E alla noce di prosciutto al pepe!!!
Stanno trasformando la stazione centrale in un centro commerciale. vergognoso
E perché sarebbe vergognoso? Cosa ci metteresti? I tappeti equosolidali dei senegalesi abusivi? Una biblioteca? (Perché è noto che chi parte o arriva ha un sacco di tempo libero).
Sono curioso
Meglio dell’attuale. Dobbiamo alzare il livello dell’offerta. Nuovi posti di lavoro, miglior ambiente di lavoro e sopratutto non stravolgono la stazione centrale
Sì deve mandare modernizzare e normale nel 2020 !come fanno da tutte le parti ,e che a gli italiani non gli va bene un cazzo !
Prendere in considerazione il fatto che invece possa essere possibile volere modernità e contemporaneità ma non volte schifezze è troppo difficile? Puoi essere favorevole a un aeroporto e poi avere il T5 TWA al JFK oppure Malpensa; puoi essere favorevolissimo ai grattacieli e avere il Pirelli oppure la torre Eurosky. Se non l’hai ancora fatto, prova ad andare alla Hauptbanhof di Berlino oppure alla Atocha di Madrid e dimmi quanti dehor con alluminio anodizzato color bronzo come quelli di Riccione nel ’72 riesci a trovare.
Enrico, hai ragione da vendere. Hai espresso anche il mio pensiero. Che la stazione sia ‘commerciale’ va bene, è anche più sicura; ma che debba diventare una schifezza architettonicamente è ben diverso. Schilpol è un centro commerciale enorme, ma è carino
Condivido pienamente le pertinenti osservazioni l’organo di tutela deve intervenire affinché sia rispettata l’architettura originale trattandosi di monumento vincolato tali interventi non rientrano in lavori di adeguamento agli impianti e/o norme di legge per la sicurezza…
La Stazione Centrale dovrebbe rappresentare l’esempio immagine dell’architettura del ‘900 nel suo originale splendore e libera da tanto clamore pubblicitario – commerciale
Per Milano città d’arte la Soprintendenza dovrebbe nutrire un’attenta tutela
Ha ragione Massimo, apriamo bar et “dehors” anche all’interno del Duomo… un bel mix di paninoteche e pizzerie….a che serve tutto quello spazio! Sai quanti piani di Zara si possono ricavare!!L’importante è che siano tutti identici cosi’ da restituire quella rassicurante sensazione di “non luogo” finto brandy che ha pervaso tutta Milano….
meglio questo! che i barboni dormienti.. come anni fa
Amici di UF, vi prego: togliete la “S” in fondo a Dehor. È un errore.