Milano | Fiera-Amendola – Ciclabile Monte Rosa-Buonarroti: maggio 2020

A proposito di Piste Ciclabili, tanto in voga in questi giorni di post Covid, e molto discusse dalle due fazioni (chi pro e chi contro), ecco la più discutibile fra tutte le ciclabili del momento, quella Monte Rosa – Buonarroti.

Iniziata nel 2017 e progettata almeno nel 2012/13, questa ciclabile ha incontrato non pochi problemi burocratici e soprattutto per un contenzioso con l’impresa che ha l’affidamento dei lavori.

Dopo tanto tempo di fermo, finalmente i lavori sembra siano ripresi. Mancava proprio il tratto di piazza Buonarroti e via Giotto, dove la ciclabile si connetterebbe con quella di via Pagano, via Pallavicino e via Cimarosa.

Anche il tratto in piazza Amendola è rimasto “sospeso”, dove i cordoli non sembra siano stati ancora raccordati al marciapiede preesistente.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

18 commenti su “Milano | Fiera-Amendola – Ciclabile Monte Rosa-Buonarroti: maggio 2020”

  1. Anche la parte da piazzale Lotto a piazzale Amendola va sistemata. Ormai l’asfalto è scassato e i cordoli sono rovinati (e pericolosi). Non va perso un secondo. Dobbiamo subito sistemare e finire l’intera tratta. Milano non può aspettare!

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  2. Dai forza che ce la si fa… forse. Peccato che sull’altra tratta (storica per milano) se vedo qualcuno passare lo fa sulla carreggiata in strada.

    Ricordo che:
    1) in presenza di pista ciclabile il codice stradale prevede l’obbligo per i ciclisti l’obbligo di percorrerla.
    2) la tratta storica e altri tratti a proseguire verso conciliazione dimostrano che chi progetta le piste ciclabili non ne ha le capacità e probabilmente nemmeno va in bici.
    3) sempre la tratta storica ad eccezione del tratto di fronte al sole 24 ore è in una situazione penosa e questo è più che sufficiente a sottolineare il fatto che è inutile costruire piste ciclabili, per lo meno in questa modalità, anche perchè non sono praticamente deserte esculdendo 1) gente che ci cammina pur disponendo di oltre 4 metri di marciapiede 2) gente che corre 3) gente sul marciapiede e il cane che con il guinzaglio attraversa la pista 4) gente che la percorre con il carrello della spesa del vicino supermarket.
    Si facciano piuttosto cose che servono e che ne abbiamo bisogno da 20-30 anni (vedi asservimento semaforico.. serio!)

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  3. Mi sembra di capire dalle foto che c’è ancora qualche problemino col fiorista, possibile che in 8 anni non si sia riusciti a trovare un accordo?

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    • Ha un sacco di spazio a destra e a sinistra. Si siede sulla ciclabile perchè “a me non ne … degli altri”. Storia solita a Milano. Come lo fanno quelli che parcheggiano tranqui sul marciapiede.

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      • A me in quella foto fa’ piu’ ridere quel palo della corrente lasciato in mezzo alla pista ciclabile gia’ asfaltata, significa che una volta finita oltre al fiorista dovrai fare lo slalom anche a quello.

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    • Buongiorno a tutti.
      Questa ciclabile è stata veramente sfigata.
      Tutti noi sappiamo benissimo tutte le vicissitudini che ha passato dato che urbanfile ci ha sempre ben informati.
      Presto, entro l’anno sarà finita.
      Bisognerebbe capire e sapere cosa succederà dopo, riguardo il suo proseguio.
      Gli operai con i quali ho parlato mi hanno detto che loro fanno il lavoro da Amendola a Buonarroti e non sanno niente dell’eventuale proseguio.
      Se magari urbanfile riuscisse ad indagare e scoprire qualcosa, sia riguardo appunto il proseguio che anche il restauro del pezzo tra Amendola e Lotto, risalente a quando io andavo alle medie. Di ciò gliene saremmo oltremodo grati.
      Grazie Urban

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    • Non credo proprio! Ci servono tecnici, funzionari pubblici e anche avvocati.

      Che vuoi che combini un simpatico e bravissimo fricchettone straniero che fa i programmi televisivi una volta che finisce impantanato nella burocrazia, nelle leggi e negli appalti italiani?! Se lo mangiano in due bocconi…. 🙂

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      • Chissà perché una persona con competenza che parla di un nuovo modo di concepire la città e propone di spostarsi di più in bici per vivere tutti meglio deve essere considerato un fricchettone.
        Chi si sposta in bici lo fa anche per lavoro e commissioni, non solo per fare movimento o divertirsi.
        Bisogna smettere di considerare la bici come un gioco e i ciclisti come degli alternativi. bisogna considerare la bici come un vero mezzo di trasporto, tra l’altro l’unico che ha inquinamento zero in città e occupa pochissimo spazio pubblico.
        Più gente si sposta in bici e meno caos c’è in strada, ci guadagnano anche gli automobilisti. Ogni bici che vedete in giro è coda in meno ai semafori e un parcheggio auto in più per la vostra auto, oltre, ma non credo importi agli automobilisti, inquinamento e rumore in meno.

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    • E’ uno dei pochi esperti di ciclabilità abbastanza seri in circolazione ma non è un progettista di piste ciclabili. Tantomeno uno che possa districarsi nel complicato sistema degli appalti.

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  4. Un intervento che personalmente aspetto da tempo, frequentando molto la zona. Sono contento che finalmente si veda la fine.

    Una considerazione però: in tutta Europa le piste ciclabili si fanno con un asfalto ben tirato e liscio, colorato e riconoscibile, senza tombini di mezzo.

    Purtroppo solo da noi, per risparmiare e per poca cultura, si asfalta con materiale grezzo che prestissimo si deteriora e non viene mai più sistemato. Tutte le piste ciclabili più vecchie della città (Martesana e Melchiorre Gioia in primis) vanno sistemate perché tra tombini, buche, radici esposte e avvallamenti vari percorrerle sta diventando problematico.

    Invito UF a fare un servizio sulla situazione della ciclabile della Martesana, frequentatissima direi da migliaia di persone (è impressionante quanta gente la utilizzi) in queste settimane e ormai bisognosa di un allargamento ove possibile.

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  5. Un sogno: la pista continua fino a Piazza Piemonte mettendo ordine nel delirio di auto in doppia fila e spazzando via senza pietà il parcheggio selvaggio e si prolunghi anche solo in segnaletica (come Buenos Aires) lungo tutta via Washington.
    Via Washington è larghissima e relativamente poco trafficata, ci starebbe perfettamente una ciclabile ai lati, protetta dalla sosta delle auto.

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    • Oggi nel post covid i ciclisti di milano hanno subito un boom incredibile.

      Erano il 6% e sono quadruplicati al 24%.

      I negozi di bicilette hanno fatto sold out.

      Non si riesce piu a trovare una bici in vendita nei negozi.

      Ce la febbre per la bicicletta.

      Nel tratto della pista ciclabile di corso Buenos Aires, sempre stato il tratto cittadino a maggiore flusso di biciclette, oggi il numero delle bici che passano è raddoppiato.


      Ottime notizie.
      Bisogna approfittarne per far cambiare del tutto le abitudini ai milanesi in modo stabile e duraturo.

      Il futuro è un po più rosa.
      Ottimismo

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