Milano | Urbanistica – Tetti “verdi”: un progetto in divenire

Articolo di Francesca Guerci – Jr PM e divulgatrice ambientale con un focus particolare sui temi di mobilità sostenibile e rigenerazione urbana).

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Come dicevamo in uno dei nostri precedenti articolil’inverdimento urbano fa parte del macro tema della rigenerazione urbana in corso a Milano da quasi 10 anni a questa parte.

Oggi ci concentreremo su un’idea apparentemente “minore”, ma in realtà molto importante: i tetti verdi.

Nell’intervista da EPCC, Stefano Boeri ha proprio sottolineato la centralità dei tetti nelle città dell’imminente futuro, ma anche in quelle secolari in cui si devono riprogettare spazi e mobilità.

Ma perché il verde sui tetti è così importante? Perché è un modo efficiente di sfruttare lo spazio per favorire la biodiversità e assorbire CO2 nonché inquinanti atmosferici.

Come si sta muovendo Milano in tal senso? Anzitutto il 22/11/2019 il Comune di Milano ha pubblicato l’avviso di manifestazione di interesse per l’individuazione di 10 soggetti interessati alla realizzazione di coperture verdi co-finanziabili tramite il bando BE2 e il progetto CLEVER Cities.

Finiti i lavori della commissione che si occuperà di valutare le manifestazioni d’interesse ricevute, verrà pubblicato un elenco con le candidature selezionate. Per chi volesse avere aggiornamenti, qui trovate la newsletter. Inoltre è stata fatta una piccola sperimentazione durante la Green Week 2019 (fermata del tram Repubblica).

Quali altre città hanno messo in atto questa modalità di sfruttamento dei tetti in via massiva o sperimentale? Utrecht(su pensiline e autobus), Madrid (sugli autobus – all’interno del progetto Muévete en verde), Londra.

Inoltre alla XXII Triennale di Milano, che si è tenuta per l’appunto alla nostra Triennale l’anno scorso, avevo scoperto questo progetto sloveno (qui) di apicoltura sui tetti. Anche al parco delle Cave di Baggio, prima che qualche settimana fa alcuni vandali dessero fuoco alle arnie, era in corso un progetto di apicoltura.

Un’idea simile di ripensamento dello spazio è in via di costruzione per l’inverdimento/cambio d’uso dei cavalcavia (Qui). Per ora Milano ha portato a casa la sperimentazione dell’anno scorso. Il progetto può ricordare la riqualificazione di un tratto ferroviario dismesso a Parigi – la Promenade plantée.

I progetti delle “superfici verdi”, sono quindi ancora in divenire – to be continued…

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

17 commenti su “Milano | Urbanistica – Tetti “verdi”: un progetto in divenire”

  1. Personalmente mi pare molto più sensata e pratica l’idea di Urbanfile di mettere alberi in ogni slargo e piantumare le strade (proposte che regolarmente cadono nel vuoto).

    Comunque, a prescindere dal fatto che col clima di Milano l’erbetta sui tetti sarebbe in realtà una steppa giallognola per tutta l’estate e che sui tetti nel mondo ideale ci dovrebbe stare il fotovoltaico, è una idea divertente.

    Magari DOPO che hanno alberato gli slarghi, vie e viali abbandonati al degrado? 😉

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  2. Io sono molto a favore dei tetti verdi. Possono dare un grandissimo contributo per pulire l’aria e evitare isole di calore. Ottima proposta Urbanfile!!

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    • A me sembra più farina del sacco di Boeri (che su queste cose un po’ effimere potrebbe chiedere il brevetto europeo 🙂 ) che di UF, ma magari mi sbaglio?

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  3. Non si capisce perche’ ogni volta che si parli di verde spunta Boeri…di tetti verdi e forestazione urbana si parla da decenni…i tetti verdi esistono da secoli…altri comuni europei sovvenzionano i tetti verdi da decenni…se ne parla in convegni anche a Milano da decenni….forse se ne parla e giornalisti, stampa e politici non ascoltano…..meno archistar e piu’ normali pratiche nel 2020

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    • “altri comuni europei sovvenzionano i tetti verdi da decenni”

      Quali? (con un clima come quello di Milano magari…)

      Io ho una immagine delle città del nord coi tetti in ardesia e di quelle del sud coi coppi.

      Il resto sono differenze tra città con viali, alberi, alberelli e giardino ovunque possibile (come nel sud della Francia ed in Spagna) e altre con spianate di cemento ovunque come Milano, la periferia di Varsavia e i sobborghi di quasi tutte le città ex operaie dell’est….

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  4. Giusto per intendersi i tetti verdi si progettano in ogni clima e con le piante giuste (sedum etc.) Sono” verdi” ovunque… Italia in ritardo in materia ecco che servono le star…Germania, ch, Francia… cercate tetti verdi e su internet vi si apre un mondo di possibilita’….anche per il clima di Milano….Amen

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  5. Non servono gli architetti per fare i tetti verdi…serve la volonta’…..iniziativa….lungimiranza…..conoscenza….meno star e piu’ normalita’…

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  6. Mi sembrano interventi idilliaci di un sistema perfetto. Molto piú semplice sarebbe sfruttare il numero impressionante di balconi, balconici, lastrici privi di piante. A una pianta a milanese significherebbe 1.352mila piante. E ci saranno centinaia di migliaia di terrazzi privi anche solo di una pianta…

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  7. Convincete pure tutti i condomini e gli amministratori di condominio di Milano a fare i prati sui tetti ma per favore:

    Alberi VERI:

    in via Larga
    in Corso di porta Vittoria
    in Buenos Aires
    in Corso Venezia
    Piazza Santo Stefano
    in via Ravenna
    viale Ortles
    via Quaranta
    via Imbonati
    largo Treves
    Corso Europa
    Via Torino
    Corso Genova
    Corso Cristoforo Colombo
    Via Anfossi
    Via Cesare Lomroso
    Corso Magenta
    Via Carducci
    e questo è solo un esempio random e casuale….

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  8. Due notazioni:
    1. Chi sopra ha scritto “basta uscire da Milano ecc” forse non ha compreso il contenuto del progetto CLEVER CITIES. No, non basta uscire da Milano, perché qui non si sta parlando di “verde” in genere, ma di un progetto europeo specifico di SUPERFICI verdi in città progettate con determinati criteri (dalle pensiline ai tetti degli autobus fino ai cartelloni pubblicitari).
    2. Temo che in molti si siano concentrati più sui “rendering” di Urbanfile che non sul bando aperto dal Comune. Sono due cose diverse (vedete link nell’articolo).
    Grazie della vs attenzione,
    L’autrice

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