Milano | Sella Nuova – La rinascita dell’antica cascina

Per fortuna nulla è perduto, Cascina Sella Nuova, antica struttura agricola che da il nome alla zona alle porte di Baggio, e dove si trova la fermata M1 Bisceglie, è pronta a rinascere e trasformarsi in un luogo aperto alla cittadinanza. Il Comune di Milano ha infatti assegnato tramite bando per una durata di 40 anni la struttura rurale del 1400 situata tra viale Forze Armate e via Parri, alla cordata progettuale Natural-Mente, agroecologia e stili di vita sostenibili, cui capofila è l’Associazione Thara Rothas.

Il progetto architettonico che consentirà il recupero della cascina è stato messo a punto dallo studio Piuarch e dallo studio dell’Architetto Passerini, che ha ideato i sistemi di restauro degli edifici preesistenti e sotto tutela con l’obiettivo di rivitalizzare un patrimonio al confine tra il tessuto urbano e la Milano Agricola. L’intervento consentirà la ricostruzione delle due corti esistenti, ricomprendendo l’antico corpo di fabbrica che ancora emerge dalle rovine e che nel progetto diviene elemento ispiratore e di riferimento. 

Il risultato finale per Cascina Sella Nuova sarà quello di un cohousing intergenerazionale dotato di spazi adibiti ai servizi per l’infanzia e per la formazione, un museo digitale, spazi per la formazione agricola, orti sperimentali e un laboratorio di panificazione, oltre a spazi per la vendita e degustazione dei prodotti di qualità.

La Cascina, che ha una superficie di circa 2.320 mq, è stata dichiarata di interesse culturale, quindi il progetto di rifunzionalizzazione è stato sottoposto al parere preventivo della Sovrintendenza belle arti e paesaggio di Milano e del Segretario regionale MIBACT per la Lombardia.

Un ottima notizia per il recupero di storiche strutture che meritano di venire restaurate e valorizzate come memoria anche della stessa città. 

Sono circa una sessantina le cascine di proprietà comunale pervenute nella disponibilità dell’Amministrazione in seguito a lasciti, donazioni e operazioni di compravendita. Molte strutture sono state recuperate e tenute in vita da soggetti del terzo settore e associazioni di cittadini che al loro interno hanno trovato spazi disponibili e flessibili per ospitare attività sociali e culturali di diverso tipo e servizi per i cittadini. Tra i recuperi più recenti, la Cascina Casottello a Porto di Mare e Cascina Cotica a Lampugnano. 

Il progetto di rinnovo della cascina sarà presentato pubblicamente a settembre, all’interno della manifestazione di Cascine Aperte.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

3 commenti su “Milano | Sella Nuova – La rinascita dell’antica cascina”

  1. Ottimo!

    Bisogna andare avanti con le cascine.

    Ce ne sono molte altre da rivitalizzare e recuperare con associazioni di quartiere e mercati o eventi

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    • Assessore Pierfrancesco Maran mi permetto di farle osservare alcune note che scrissi al Comune di Milano nel lontano 1996 su iniziativa del Consiglio di Zona 18 ( http://www.ildonodivedere.com/…/Le-cascine-del-parco.pdf ).
      La toponomastica di cascina Sella Nuova è di chiara origine longobarda (VI-VIII sec.) così come il toponimo germanico Saal-Sala induce a ipotizzare ( http://it.wikipedia.org/wiki/Sala_(Longobardi) Quindi l’esistenza di SALA NOVA è preesistente alla documentazione recuperata dal 1400 negli atti conservati all’Archivio di Stato. Si tratta di una cascina “nobile”. Tra i primi proprietari viene documentata l’antica famiglia Della Torre (Torriani) (Ardericus De La Turre, viene indicato tra i capitanei milanesi in un documento del 1130). Passò in seguito ai Visconti, e quindi ai Ghilio, ai conti Archinto e ai Bagatti Valsecchi. Gli interni presentavano alcuni elementi architettonici di pregio tra cui un imponente camino rinascimentale (oggi trasferito nel palazzo Bagatti Valsecchi), e soffitti a cassettoni.
      Se da una parte mi fa piacere il recupero (a differenza dell’Airaghi) di questa storica Cascina, d’altra parte mi sento fortemente preoccupato per il motivo che l’antica Sala Nova non sia stravolta nella sua essenza più profonda. Se non guidato bene, spesso il cemento non guarda troppo per il sottile.

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  2. ottima notizia il recupero delle cascine, che furono parte integrante dell’attuale contesto urbano e non meritano l’abbandono. Inoltre, come scrive WF, ci sono associazioni di quartiere ma possono essere anche spazi temporanei per arte, cultura, incontro, sport (includo yoga ed altre discipline), letteratura, mercato e molto altro. Il comune o eventuale proprietario delle cascine, avrebbero anche dei ritorni se gestiscono bene il tutto.

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