Milano | San Siro – Il dilemma dello Stadio Nuovo

Giovedì sera Beppe Sala, il Sindaco di Milano, ha dichiarato a proposito dello Stadio di San Siro, durante la presentazione di un libro: “Sul futuro di San Siro, è in corso una lunghissima discussione. Siamo (il Comune) proprietari di un area che è in affitto alle due squadre. Ma se noi dicessimo no, a un nuovo impianto a San Siro e le squadre decidessero di andare da un’altra parte, noi rimarremmo con il cerino in mano. San Siro vuoto e pieno di ragnatele. Dobbiamo essere sicuri che il progetto abbia un senso.

Il Sindaco ha aggiunto: “I club spingono per un investimento che porterebbe nelle loro casse nuovi introiti e nuove liquidità, mentre il comune cerca di valutare bene ogni passo, consapevole che – inevitabilmente – i lavori riguarderanno tutta l’area e non solo l’impianto sportivo.” Ed ha concluso: “Il problema è che gli stiamo affidando anche lo sviluppo di un quartiere di Milano e quindi dobbiamo essere certi che il progetto abbia un senso. È difficile dare dei tempi perché noi siamo in attesa, avendo rigettato la prima proposta, di un progetto che risponda alle nostre richieste. Come tanti di noi sono affezionato a San Siro, ma devo avere un comportamento responsabile perché abbiamo un bene patrimoniale come San Siro, che non possiamo buttare via.

Infatti il tema per il nuovo Meazza da mesi è argomento principale in Comune e non solo. I tentennamenti sull’area di San Siro, da rivoluzionare completamente con un nuovo impianto, nuove residenze, hotel e centro commerciale, da parte dell’amministrazione, costringe le due squadre di Milan e Inter a cercare altre strade.

L’altra strada potrebbe essere il trasloco del nuovo impianto sportivo nell’area ex-Falck di Sesto San Giovanni. A tal proposito, nei giorni scorsi le due società calcistiche, si sono incontrate per una cena di lavoro con l’amministratore delegato di Milanosesto, Giuseppe Bonomi, da maggio 2019 AD di Milanosesto (fonte Calcio e Finanza).

Se accadesse questo, veramente Milano finirebbe per avere uno stadio abbandonato e decadente a cui nessuno potrebbe metter mano. Sarebbe comunque una triste fine per la “Scala del Calcio”.

Ricordiamo che le due squadre hanno presentato due progetti, quello dello Studio Populous e Manica Sportium.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

23 commenti su “Milano | San Siro – Il dilemma dello Stadio Nuovo”

  1. Il comune ha tirato troppo la corda. E ora ci si mettono anche dal ministero a proporre assurdi vincoli.

    Quando Sala si troverà con lo stadio vuoto chi pagherà l’affitto? Qualche squadra di calcio femminile o i cittadini? Voi che dite.

    Milan e Inter farebbero bene ad andare a Sesto dove l’amministrazione stende loro i tappeti rossi.

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    • Magari!!!! Stadio nuovo a Sesto subito! Ma purtroppo è tutta pretattica perché ai palazzinari non interessa nulla del pallone, devono fare le palazzine a S Siro perché rendono di più rispetto a Sesto e sono disposti a intervenire nella campagna elettorale e altro pur di raggiungere l’obiettivo…

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  2. In ogni caso, qualsiasi cosa decidano Comune e squadre su San Siro, avrà valore solo se passa in Consiglio Comunale.

    Non è un punto marginalissimo (vedasi Pisapia sconfessato 5 anni fa sugli Scali), e forse Sala parla a nuora perchè suocera intenda.

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    • Serve per ottenere il massimo dalle società. In comune c’è gente che sa il fatto suo e farà le scelte giuste per la città.
      So che va di moda sparare a zero contro i politici e dire che sono tutti incapaci ma dubito che si perderà un’occasione simile.

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    • Anche a San Siro c’è l’Ospedale vicino.

      Però Sesto servito meglio dai mezzi pubblici: M1 “vera” (San Siro ha solo un ramo biforcato a mezza frequenza), prolungamento M5 e passante.

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  3. Si può benissimo ristrutturare San Siro, vedasi progetto di Aceti. Il che non vuol dire rinunciare a riqualificare anche l’area attorno allo stadio. Quello dello stadio a Sesto San Giovanni è un bluff delle società, spero Sala non sia così ingenuo da crederci.

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  4. La sola idea di costruire un altro stadio (con tutti gli annessi e connessi) mi sembra una follia assoluta. Il vero problema che caratterizza Milano in ogni situazione è una megalomania priva di senso: qual è il bisogno di rinnovare tutta l’area intorno al Meazza? A quali necessità risponde un progetto del genere? Mi sembra che come al solito si guardi di più al profitto che ai bisogni reali, non a caso di progetti più ridimensionati se ne vedono pochi.

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    • Si fa esattamente quello che hanno fatto i saggi londinesi, che hanno costruito nuovi stadi, come quello dell’Arsenal e del Tottenham con vicino torri residenziali. In alternativa allle torri residenziali da considerare anche la rifunzionalizzazione di San Siro, mantenendo l’esterno intatto e all’interno realizzare, al posto delle gradinate, dei palazzi attaccati allo stadio, con una struttura a coorte, e con centro commerciale interno. All’esterno le rampe diventerebbero balconi dei palazzi all’interno. All’interno da mantenere alcuni pezzi di gradinate.

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    • Il progetto è proposto da due società private, sono loro che devono valutare i rischi dell’investimeno , a quali necessità e bisogni risponde (cioè se c’è domanda di mercato). E lo fanno NATURALMENTE per il profitto, perché pare che siamo in una società capitalista di mercato. Poi, altrettanto naturalmente+, visto che siamo in una democrazia ed sono lo Stato e le sue articolazioni locali a regolare gli usi del suolo, quel profitto può essere cercato una volta soddisfatte alcune condizioni. Ma certamente non è compito né dell?Amminsitrazione, né dei cittadini questionare gli obiettivi di progetto, né tanto meno, la legittimità di un investimento a profitto. O no?

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  5. Inter e Milan sono due privati e puntano a massimizzare i profitti. Se il Comune si vuole tenere una cattedrale nel deserto, ben gli sta. Di questi tempi, una cordata che tira fuori quasi un miliardo per uno Stadio è da trattare coi guanti di velluto. Con gli oneri di urbanizzazione (credo ci siano) il Comune potrà riqualificare un intero quartiere. Unico difetto del progetto penso sia il centro commerciale. Non ne capisco il senso considerando la situazione di oggi.

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  6. Sesto è un’opzione che non può rimanete aperta per sempre. Anche là stanno andandoa vanti e le procedure urbanistiche non sono esattamente gli strumenti più semplici, flessibili e rapidi da cambiare che esistano.

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