Al via il concorso internazionale per la redazione del masterplan di rigenerazione dello scalo di Porta Romana.
COIMA SGR S.p.A. per conto del Fondo Porta Romana – Fondo Comune di Investimento Alternativo Immobiliare riservato, partecipato da COIMA ESG City Impact Fund, Covivio e Prada Holding S.p.A. – in qualità di aggiudicatario della procedura competitiva pubblica indetta dal Gruppo FS Italiane per l’acquisizione dello scalo di Porta Romana, ha perfezionato il contratto preliminare di acquisto dell’area – impegnandosi alla consegna del Villaggio Olimpico così come previsto dagli accordi presi con Comune di Milano, Regione Lombardia e FS Sistemi Urbani – e avviato l’iter del concorso internazionale per la redazione del masterplan che ridisegnerà l’area di 190mila metri quadrati.
“Lo sviluppo di Porta Romana rappresenta una delle più grandi trasformazioni della Milano dei prossimi anni – dichiara l’assessore all’Urbanistica e Verde Pierfrancesco Maran-. Dal Villaggio Olimpico che dopo il 2026 sarà convertito in studentato universitario, al parco che occuperà almeno la metà dell’intera superficie, il masterplan avrà il compito di disegnare non solo servizi fondamentali, ma anche di rendere tutta l’area attorno allo scalo molto più accessibile anche attraverso il parziale interramento dei binari. Come per la progettazione di Farini, ci aspettiamo grandi risultati da questo concorso, in grado di conciliare sostenibilità ambientale, qualità progettuale e innovazione”.
I team che aderiranno al concorso dovranno proporre soluzioni orientative in merito al sistema degli spazi pubblici, dei servizi e del verde, alla ricucitura e riconnessione delle parti di città ora separate dallo scalo grazie al disegno di una nuova accessibilità e permeabilità, all’assetto morfologico e insediativo generale, con particolare riguardo al rapporto con il contesto circostante, al progetto del Villaggio Olimpico, all’identificazione orientativa di funzioni qualificanti i nuovi spazi pubblici e servizi al quartiere, alla definizione di una strategia generale per l’attivazione degli spazi pubblici e del vicinato.
La partecipazione al concorso è aperta a gruppi multidisciplinari, con particolare riferimento alle competenze inerenti a urbanistica, paesaggio, mobilità, sostenibilità ambientale e progettazione infrastrutturale. La Commissione Giudicatrice sarà composta da 7 membri effettivi più 2 supplenti, di alto profilo (due Commissari effettivi e un supplente saranno scelti dal Soggetto Banditore sulla base di terne fornite dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, e un commissario effettivo sarà espresso dall’Amministrazione Comunale, vista la presenza di contenuti prioritari e strategici per il Comune di Milano. I restanti Commissari saranno scelti dal Soggetto Banditore). Responsabile Unico del Concorso è l’Arch. Leopoldo Freyrie, Presidente della Commissione sarà Gregg Jones, Design Principal dello studio Pelli Clarke Pelli Architects, già curatore del planivolumetrico di Porta Nuova. I componenti della Commissione Giudicatrice verranno resi pubblici entro la conclusione della Prima fase del Concorso.
Il Concorso si inserisce nell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2017 da Comune di Milano, Regione Lombardia, Ferrovie dello Stato Italiane (con Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani) per la riqualificazione dei sette scali ferroviari dismessi (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo), che insieme coprono una superficie di 1 milione e 250 mila metri quadrati di cui circa 200 mila rimarranno a funzione ferroviaria. Si tratta del più grande piano di rigenerazione urbana che interesserà Milano nei prossimi 20 anni, uno dei più grandi progetti di ricucitura e valorizzazione del territorio in Italia e in Europa. Per scalo Romana sono definite in 164.000 mq di SL le aree edificabili, mentre il 50% dello scalo sarà dedicato ad aree a verde e spazi pubblici.
La prima fase del concorso, che si svolgerà in forma palese, si chiuderà il 15 gennaio 2020 indicativamente con una selezione fino a 5 candidati. La seconda fase si chiuderà il 31 marzo 2020 con la scelta del progetto vincitore. Il masterplan selezionato al termine della seconda fase sarà oggetto di successiva modifica e integrazione, sulla base degli esiti del dibattito pubblico previsto dall’Accordo di Programma e a valle di un’analisi tecnica delle osservazioni condotta congiuntamente dal Soggetto Banditore e dal Comune.
Lo sviluppo del masterplan dovrà prevedere un grande parco, che si estenderà per circa 100.000 mq, attorno al quale sorgeranno residenze, uffici, social housing, student housing e servizi interconnessi a tutta l’area metropolitana tramite le stazioni della ferrovia e della metropolitana. All’interno dello scalo COIMA SGR svilupperà il Villaggio Olimpico, che al termine delle competizioni sarà trasformato in student housing con circa 1.000 posti letto, la componente residenziale libera e agevolata; Covivio svilupperà funzioni a uso ufficio e servizi; Prada Holding S.p.A., interessata soprattutto alla qualità del parco, realizzerà un edificio a uso laboratorio e uffici per estendere le sue attività già presenti nell’area. Intesa San Paolo supporterà COIMA SGR, Covivio e Prada Holding S.p.A. nell’operazione e finanzierà lo sviluppo.
Tutte le informazioni relative al Concorso e alle sue modalità di partecipazione sono reperibili al link: https://www.coima.com/it/media/news/concorso-di-architettura-porta-romana-milano
In mezzo al parco ci metterei l’albero della vita, dov’è ora è inutile.
ottimo!
speriamo che possano iniziare anche la riqualificazione/costruzione delle strutture sportive che ospiteranno i giochi.
PLASHARP
FORUM
SAN SIRO
AGORA’
e poi c’è la parte relativa alle strade e superstrade da potenziare e costruire ex novo il tempo corre tic tac tic tac
“La Commissione Giudicatrice sarà composta da 7 membri effettivi più 2 supplenti, di alto profilo (due Commissari effettivi e un supplente saranno scelti dal Soggetto Banditore sulla base di terne fornite dall’Ordine degli Architetti PPC di Milano e dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano, e un commissario effettivo sarà espresso dall’Amministrazione Comunale, vista la presenza di contenuti prioritari e strategici per il Comune di Milano. I restanti Commissari saranno scelti dal Soggetto Banditore).”
In sintesi:
Decidono il vincitore in 7
1 lo sceglie il Comune
2 li sceglie il “soggetto banditore” tra delle terne proposte dall’Ordine
4 li sceglie il “soggetto banditore”
Immagino sia procedura standard in questi casi, ma – solo per sorridere – è difficile non notare che il “soggetto banditore” dovrebbe avere un peso abbastanza determinante nella scelta di chi vince… 🙂 🙂
sento puzza di pioggia di mazzette, devono crepare all’ istante tutti questi farabutti burocrati.
Un’area che sarebbe potuta benissimo diventare il Tempelhof Milanese [per chi non lo conoscesse cerchi Tempelhof Berlin] in poco tempo e senza troppi costi, adesso diventerà un altro spazio vuoto anonimo ed insignificante. Gli scali in generale avrebbero potuto rappresentare l’occasione per dare un nuovo volto più verde alla città, proiettandola verso il futuro. Invece hanno confermato che Milano è la solita città noiosa che guarda verso il passato della cementificazione indiscriminata.
Più scandaloso avere tenuto lo sterminato Ortomercato e le sue centinaia di camion in città.
Quello si che poteva diventare in Tempelhof Milanese.
berlinese invidioso…
Potrò sembrare ai più un po’ controcorrente, ma un occhio alla viabilità (auto, mezzi pubblici, ciclabile) andrebbe dato per non perdere l’occasione di collegare anche viabilisticamente quanto sta a nord dello scalo con quanto sta a sud. In altre parole: creare una nuova via alternativa in mezzo alle uniche due attuali via Ripamonti e corso Lodi. Anche perché la direttrice sud-nord è penalizzata rispetto a quella nord sud, dove c’è uno sbocco da corso Lodi verso via Brembo. per fare il perorso inverso si è costretti fare Bonomelli – via don Bosco – corso Lodi – piazza Lodi. Bisogna per forza valutare la mobilità di quell’area anche in considerazione dei tragitti brevi di prossimità che si creeranno, mentre per i collegamenti di grossa portata il problema non esiste avendo MM3 e Ferrovia.
Peccato che il tratto interrato di ferrovia sia di soli 100 m; vista la ridotta lunghezza delle rampe (110 m) necessarie per la costruzione della galleria artificiale, avrebbero potuto interrare un tratto molto più lungo di ferrovia. Così facendo si sarebbe ridotto al minimo “l’effetto barriera” della ferrovia, rendendo l’area più “permeabile” così da ricongiungere, in maniera più salda, le aree a sud dello scalo con quelle a nord. Oltre a ciò si sarebbe recuperata a verde una porzione di area significativa, visto che la ferrovia occuperà comunque 25.000 mq ossia il 10% dell’intera area…
Io avrei fatto solo un parco. Punto.
Milano è già una città densamente abitata. I bei progetti vanno fatti appena fuori città, dove ci sono grandi spazi vuoti. Come subito a sud di farmacista, dove quell’inutilmente grande parco sud (che parco non è) rappresenta un’area enorme orrenda.