Milano | Musocco – Approvata la riqualificazione di Piazza Santorre di Santarosa

Nei gironi scorsi è stato approvato dal Comune il progetto esecutivo per la riqualificazione di Piazza Santorre di Santarosa nel distretto di Musocco (qui si trovava il vecchio municipio e si trova il monumento ai caduti) per un’ammontare di circa 1 milione di euro.

L’idea di fondo è di ridurre drasticamente lo spazio asfaltato, inerbendo i binari del tram, ampliando gli spazi pedonali, rendendo raggiungibile il monumento ai caduti di Musocco, al centro della piazza.
20 nuovi alberi che si aggiungerebbero a quelli esistenti in piazza, 700 metri quadri in più di verde, 1100 metri in più di spazi pedonali e 22 sedute.

Una riqualificazione necessaria, vista l’importanza storica della piazza e per il quartiere, in parte ancora in fase di sviluppo.

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

29 commenti su “Milano | Musocco – Approvata la riqualificazione di Piazza Santorre di Santarosa”

  1. Ottima notizia. Quando mi capitava di passarci, mi sono spesso detto che in potenza poteva diventare una piazza molto piacevole.

    Corollario, della serie “un’immagine vale più di mille parole”: le foto dalla 9 in poi dimostrano chiaramente come l’asfalto non sia più praticabile per i marciapiedi (se anche lo fosse stato in passato) per una città come Milano che ormai d’estate ha un clima praticamente subtropicale.

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    • Bene! Sarà una boccata d’ossigeno dopo decenni oppressivo catrame. I primi a trarne vantaggio saranno le attività commerciali locali.

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    • Terribile oggi e terribile nuova sistemazione. Altro festival di cordoli e restringimenti inutili! Non basta rifare, serve rifare con un po di testa e sopratutto praticità. Non basta restringere le strade o aggiungere piste ciclabil per fare sparire le macchine.

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  2. si cita che i binari verranno inerbiti, ma stando a vedere non mi risulta se non in un piccolo tratto: le svolte del 12 potevano farle anch’esse.

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  3. La mobilità gente! La mobilità!

    Quando si riqualifica una piazza va bene l’estetica ma prima di tutto bisogna pensare alla mobilità.

    Possibile che ancora nel 2020 si fanno progetti senza pensare alla bici?

    Possibile che in una piazza dominata da palazzi, semafori e tanto tanto traffico si pensi di più ad introdurre degli inutili sputi di verde e qualche alberello invece che pensare a come renderla permeabile ai ciclisti?

    Possiamo avere tutte le aiuole che vogliamo in città ma se il principale metodo per spostarsi rimane quello di mettersi in colonna chiusi dentro ad un’automobile che diavolo ce ne facciamo delle aiuole?

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      • E comunque non è accettabile che si parli del tentativo di rendere verde Milano con espressioni come “inutili sputi di verde e qualche alberello “

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      • Le piste ciclabili in città sono pericolose per chi pedala e bloccano il traffico.
        Solo i cazzoni avariati di sinistra come Wf non lo afferrano

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        • Sì un po’ come dire che le piscine sono pericolose per chi nuota e le piste di atletica per chi corre.

          Guarda che Trump non è stato rieletto, la “alternative truth” non va più di moda, aggiornati.

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        • Casomai sono le bici che sfrecciano in carreggiata tra un’auto e l’altra a 5 mm dal tuo specchietto a essere un problema per il traffico, non le piste, non ti pare?

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  4. Riqualificare le piazze di Milano, per recuperare quei grandi vuoti urbani asfissiati da automobili in transito e in parcheggio, è una eccellente strategia urbanistica di una giunta davvero all’avanguardia.
    Quando toccherà a PIAZZALE LOTTO???

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  5. Pensare è pericoloso per chi non ha organi a ciò deputati
    Ragliare, anche per iscritto, con un simile po’ po’ di ragionamento alle spalle è più deprimente che pericoloso

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  6. Un suggerimento e critica costruttiva per i redattori di urbanfile: ci sono troppi refusi o errori di battitura negli articoli, spesso i testi danno l’impressione che si tratti di opinioni personali troppo raffazzonate, se avete le risorse impegnatevi nella scrittura affinchè abbia una resa più chiara e professionale.
    Un chiaro esempio sarebbe quello di aprire gli articoli con le classiche cinque W giornalistiche invece che con preamboli lunghi e fumosi, in modo da dare subito il quadro della situazione.
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