Milano | Sesto San Giovanni – M1 Sesto Restellone: le accuse di ritardo del cantiere

Piccolo scontro verbale e polemiche via social, ieri, tra il Sindaco di Sesto San Giovanni e l’assessore alla Mobilità del Comune di Milano, Marco Granelli, per i ritardi dei lavori al prolungamento tanto atteso della linea M1 da Sesto I Maggio FS fino a Bettola, frazione di Cinisello Balsamo al confine con il Comune di Monza.

L’oggetto della disputa sono i ritardi della stazione intermedia di M1 Sesto Restellone che ricade nel Comune di Sesto San Giovanni.

Il sindaco di Sesto, Roberto Di Stefano, con un post su Facebook è partito all’attacco: “Dopo le ennesime promesse non mantenute abbiamo deciso di diffidare Milano e MM, da ormai nove anni i cittadini e i commercianti sono costretti a fare i conti con i cantieri aperti per la realizzazione della fermata intermedia della linea che avrà capolinea a Monza”. I disagi e, soprattutto, la chiusura di viale Gramsci non sono più sostenibili, continua Di Stefano: “Dopo aver fatto tutti i passaggi necessari per sbloccare lo stallo, senza però trovare la collaborazione della controparte, ora la vedremo: il sindaco Sala e il Comune di Milano vorranno finalmente rispettare gli accordi contrattuali presi o preferiranno proseguire il discorso in tribunale?”.

Quindi la risposta dell’assessore Marco Granelli del Comune di Milano è stata: «L’annuncio di diffida è davvero singolare. Sesto è al tavolo dell’accordo di programma che guida i lavori, dunque dovrebbe sapere che proprio in questi giorni stiamo sottoscrivendo un accordo specifico, con testo già condiviso, per le sistemazioni superficiali, e che i lavori ripartiranno a metà gennaio. Il suo intento qual è quindi? — provoca Granelli — Dire che è merito suo quando i lavori ripartiranno tra dieci giorni? O fare saltare l’accordo destabilizzando la situazione?».

Come si sa, la M1 fino al nuovo capolinea Nord avrebbe dovuto essere operativa già per Expo 2015, ma dopo 5 anni ancora il cantiere è lungi dall’essere concluso. Diversi motivi hanno ritardato la consegna: si era bloccata per gli inadempimenti delle aziende vincitrici, poi per le complessità del progetto (che comprende, a Bettola, oltre alla stazione di testa della M1 anche la predisposizione per il nodo di interscambio con la M5, un parcheggio e un centro commerciale integrati con la stazione stessa). Non ultima la cassa integrazione degli operai dovuta alla pandemia da Covid19, che ha fermato e rallentato gli ultimi sforzi, e, come se non bastasse, un problema sulle infrastrutture di superficie della fermata di Monza Bettola, un attimo in stallo pure loro.

“A inizio luglio abbiamo incontrato i cittadini del quartiere Restellone promettendo che entro fine mese avremmo approvato il progetto esecutivo per la riqualificazione dell’area interessata dagli scavi e così abbiamo fatto, mantenendo la parola data. Ora tocca a Comune di Milano e MM fare lo stesso: si tratta di un’infrastruttura strategica per tutto il Nord Milano, che ha già ottenuto tutte le coperture economiche necessarie, e di un’importante arteria della nostra città che va riaperta il prima possibile. Ora basta con le prese in giro“, ha tuonato il Sindaco Roberto Di Stefano.

Conclude Granelli: “Abbiamo lavorato assiduamente e insieme abbiamo anche trovato risorse aggiuntive dal governo in due occasioni, facendo in modo che non ci siano costi aggiuntivi per i comuni. Questo è un risultato concreto. Auspico che il sindaco di Sesto invece di diffidare Milano continui a collaborare per giungere al risultato. Se non gli va bene esca dal tavolo e d’ora in poi i soldi che servono li tirerà fuori lui, invece di usarli per pagare gli avvocati”.

Certo è che, per fare poco più di un chilometro e mezzo di galleria e due fermate, ci sono voluti finora 9 anni. Infatti i cantieri, inizialmente programmati fin dal 2008, sono stati aperti solo nell’aprile 2011 con la promessa di concluderli per Expo 2015. Successivamente la data era stata spostata entro il 2022 (il “diaframma” che separava la galleria tra le due future fermate di Sesto Restellone e Monza Bettola – nome ancora provvisorio, visto che si torva nel comune di Cinisello e a pochi metri da quello di Monza – era stato abbattuto solo nel gennaio 2019); ora si parla del 2023.


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11 commenti su “Milano | Sesto San Giovanni – M1 Sesto Restellone: le accuse di ritardo del cantiere”

  1. Il sindaco di Sesto pensava di fare una furbata ma ha fatto solo la figura del poveraccio. Prendersela con Milano ha proprio poco senso quando è tutto il sistema degli appalti a dover essere rivisto.
    Comunque costruire metropolitane non è mai una passeggiata, già è un miracolo che M4 stia procedendo regolarmente e velocemente. Queste sue stazioni, seppur importanti, avranno un senso solo quando parcheggio e nuovo centro commerciale saranno finiti.

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  2. Per come stanno allungando la metro 5, considerata di per sé “leggera”, con corse limitate, stazioni ridotte e numero limitato di vagoni , direi che già a Bignami sarà stracolma di pendolari.
    Spero abbiano considerato bene le cose.

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  3. Purtroppo la colpa è delle infiltrazioni mafiose. Ossia di quella maledetta mentalità terrona che ha pervaso l’Italia colpendo anche le zone sane.
    Poi per carità, la burocrazia e l’impossibilità di gestire in proprio i soldi del fisco danno la mazzata finale.
    Non ne farei un caso di colore politico, dato che a parti invertite sarebbe accaduto lo stesso.
    Lunica speranza per chi risiede al nord sarebbe l’indipendenza da questo stato borbonico. O almeno una sana autonomia

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    • Vai anche tu a saccheggiare il parlamento americano come i tuoi cugini statunitensi ebeti. I ragionamenti che proponi equivalgono ai trumpisti più ignoranti

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  4. Ue, protoleghista celodurista, immagino che anche i numerosi scandali finanziari della lega di Bossi/Marini/Salvini siano ascrivibili alla mentalità terrona maledetta.

    Ma va a ciapa i ratt!

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  5. Uno scandalo….! Non ci sono altre parole per definire quanto sta accadendo. Inutile nascondersi dietro la burocrazia. La burocrazia l’hanno creata gli italiani e gli italiani devono risolverla se veramente vogliono un paese all’avanguardia in grado di competere con gli altri in futuro. 9 anni per 1KM di gallerie non può avere alcun tipo di scusante

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    • Regole semplici, imprese europee e controlli severi. E in un anno è tutto finito a regola d’arte. Lei ha assolutamente ragione. Siamo noi italiani che ci stiamo nascondendo dentro un casino di regole e giochi di potere.

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