Un aggiornamento fotografico di febbraio dal cantiere per la riqualificazione di via Ampère, tra il distretto del Casoretto e Città Studi (la via è molto lunga e attraversa entrambi i distretti).
Come avevamo già detto, vedere via Ampère riqualificata, con le automobili parcheggiate in linea col marciapiede e i fori per gli alberi finalmente realizzati a dovere, mi riempie di gioia e speranza (direte che mi basta poco, ma è così). Una bella strada alberata che torna in regola dopo anni di anarchia e disordine.
Completato il primo tratto da più di un mese, quello che va da via Casoretto sino a via Porpora, ora il cantiere si è concentrato nel tratto finale, verso via Pacini.
a parte il fatto che il marciapiede in catrame è veramente brutto… se le mattonelle costavano troppo potevano mettere almeno un conglomerato cementizio, tipo tratto rifatto di Foro Buonaparte….
per adesso sembra che gli automobilisti si stiano comportando bene, ma senza dissuasori ho paura che potrebbe riprendere presto il parcheggio selvaggio a spina di pesce a metà sul marciapiede.
Basta che inizino a farlo in uno o due e l’andazzo ricomincia.
Che tristezza però vedere una via elegante come questa deturpata da graffiti ovunque.
Non capisco cosa ci sia di gioioso in una distesa di catrame come marciapiede. Potevano almeno usare blocchi in cemento. Assurdo.
Santo cielo, non va mai bene niente….
Sembra una congrega di lagnosi.
Rispetto a prima mi pare un grande passo avanti.
I dissuasori all’altezza dei passi carrai sono già un primo passo, poi si vedrà.
Fossero tutte così le vie di Milano, ci sarebbe da fare le capriole.
Chissà, magari è gente che viaggia e sa che aspetto hanno le “vere” città europee.
Ma continuiamo pure a fermarci a Sesto Marelli e ad accontentarci.
Non tutto è rose e fiori nelle città europee, dove non è più esclusiva di pochi viaggiare… e neppure in quelle extra-europee, se è per questo.
Oppure vuoi venirci a raccontare che le strade meno centrali di Parigi, Londra, Madrid (o altrove, non porre limiti all’ispirazione!) son tutte lastricate comme il faut?
Certi commenti elitari fanno proprio ridere i polli.
Ho visto robe simili ad Atene, e probabilmente sono così anche Tirana e Bucarest, ma già Sofia, per dire — la capitale dello stato PIU’ POVERO della UE — è tenuta molto meglio di Milano, per non parlare di Praga o Varsavia.
Eh ma per avere le strade come le città che citi avremo dovuto fare parte dell’Unione Sovietica. Mannaggia gli Americani!
lavori appena sopra la soglia della dignità e a forte rischio degrado, ma se non altro finora .
a poco a poco si dovrebbero sistemare tutte le vie della zona, a partire da certe ampie e con marciapiedi inutilmente larghi che potrebbero assorbire più auto parcheggiate e magari accogliere anche qualche albero qui e là. penso a Bassini, Catalani, Mancinelli, prosecuzione di Accademia.
Con un po’ di lavori si potrebbe evitare il parcheggio su marciapiedi in vie come Jommelli o Fallopio e magari un giorno mettere mano a via Pacini, che io considero una delle strade più vergognose di Milano, una potenziale passeggiata o pista ciclabile alberata ridotta alla più squallida anarchia.
Concordo. Ci attiviamo insieme?
Io veramente non capisco cosa ci sia di magnifico..
Mi spiego: bene contento della sistemazione ma non vedo nulla di diverso da prima se non che al momento le macchine vengono parcheggiate (da noi..) per il lungo e non sopra il marciapiede.
Ma perchè non si poteva fare anche prima?
Cosa vieta ora di tornare a farlo? nulla e non aspettiamoci civiltà gratuita..
Spesso si cercano soluzioni strane ma tutto dipende quasi sempre e solo dalla nostra civiltà.
Capisco le velleitá dei talebani del parcheggio selvaggio e della Milano green, cosa che tutti vorrebbero, ma forse dovremmo ammettere la differenza tra mondo ideale e mondo possibile.
Cittá Studi é una zona densamente abitata ed in Via Ampere hanno appena costruito un palazzo enorme, che inevitabilmente contribuisce ad aumentare la densitá e quindi la richiesta di parcheggi (anche con meno auto per ogni famiglia)
Giusto spingere per l’uso dei mezzi pubblici e della mobilitá alternativa, ma non possiamo pretendere che tutti lavorino in zone servite bene e che siano disposti a pagare cifre esagerate per i box.
Quanti di voi usano la macchina e i tanto disprezzati SUV per portare figli a scuola, fare commissioni, rimanere caldi e asciutti, non sentire i lamenti del vicino in metro, sentirsi protetti e al sicuro?
Non vedo contributi utili ad affrontare il problema, ovvero che le auto ci sono, le usiamo e non ne possiamo fare a meno oggi ed in futuro (se un giorno avremo tutte auto elettriche che scuse avremo?)
Non vedo progetti sensati ad affrontare il pericolo enorme per la mobiltá alternativa (monopattini che corrono tra le auto, piste ciclabili poco sicure, raider del delivery che tagliano la strada di notte, senza luci)
Forse potremmo allargare la prospettiva?
Saluti
Giovanni
P.S. E da domani tutti a parcheggiare a spina di pesce in Ampere! LOL
Se un giorno avremo tutte auto elettriche che scuse avremo?
Anche la conversione verso veicoli a propulsione elettrica manterrà l’occupazione di suolo che potrebbe essere destinato a scopi diversi e più nobili che non ospitare macchine
Comunque le tue considerazioni sono comprensibili. Il punto è che dovremmo gradualmente cambiare mentalità e considerare che noi tutti abbiamo un bisogno primario di mobilità, ma l’auto di proprietà non è necessariamente la soluzione principe e spesso unica
Stai dicendo che hanno costruito un palazzo enorme senza il numero sufficiente di box che prevede la legge? Sarebbe uno scandalo!
E con…
rimanere caldi e asciutti, non sentire i lamenti del vicino in metro, sentirsi protetti e al sicuro
La chiudiamo qui…
a Monaco e Berlino gli assi non monumentali hanno i marciapiedi in asfalto e nessuno piange. sono solo tenuti bene.
io lo trovo agghiacciante quella colata di catrame..ma chi decide queste robe???il comune??
@Anonimo 11 febbraio 15:51
Via Ampère è una via residenziale in un quartiere teoricamente medio-alto borghese, mica una banlieue.
Ti sfido a trovare una strada equivalente nelle stesse condizioni (o perlomeno quelle in cui è stata per decenni fino a poco fa) a Barcellona, Madrid, Lione, Monaco, e via elencando. Come dire, non so, per citare una città che conosco bene, una traversa della parte alta della Diagonal dove vive la Barcellona-bene.
Appunto perché ormai tutti viaggiano, gasarsi perché rifanno un marciapiede, e per di più in catrame e senza dissuasori, questo sì, dovrebbe far ridere i polli quando tutti sappiamo che questo in Europa è il minimo sindacale e anche un pochino meno.
Qui che fa ridere i polli c’è solo il provincialismo coi paraocchi di certi commenti.
Il punto che fa arrabbiare, come sempre, è che bastava davvero poco per fare meglio.