Purtroppo, come ben sappiamo, il Comune di Milano incurante, all’epoca, dell’importanza storica e culturale delle mura difensive erette tra il 1548 e il 1562 per ordine del mantovano Ferrante I Gonzaga, governatore della città all’epoca in cui questa era dominata dagli spagnoli, sul finire dell’ottocento vendette i terreni su cui sorgevano, anziché lasciare un anello a verde al loro posto e preservandole.
Così, mentre la città si ingrandiva e nuovi abitanti affluivano dalle campagne, anche queste aree lentamente vennero urbanizzate.
Perciò, tra quelle che erano le antiche mura e il fossato del Redefossi, che si andava ad interrare, sorse Casa Ballerio (o Bellerio).
Casa Ballerio venne terminata nel 1925 su progetto dell’Architetto Paolo Vietti Violi e l’ingegnere Augusto Ballerio. Ci troviamo nell’isolato compreso da viale Premuda 13, Via Pietro Maestri 2 e viale Bianca Maria 12 e 10, tra Porta Vittoria e Porta Monforte.
La costruzione in stile liberty, è caratterizzata da facciate elegantemente decorate in cemento in un leggero stile quasi eclettico, dove le decorazioni riguardano solo i cornicioni all’ultimo piano e le ringhiere dei balconcini in ferro battuto. Caratteristica delle facciate, tutte e tre uguali, sono i tre semi-bovindo per lato, che al contrario dei classici dotati di finestre su ogni lato, in questo caso sono solo aggettanti, per portare “avanti” la stessa tipologia di finestre e balconcini, però dotando l’ultimo piano degli unici balconi presenti in facciata. L’aspetto d’insieme è un po’ quello delle case costruite a Parigi ad inizio Novecento, ricordato anche negli stondati di bovindo e nell’incavo degli angoli.
A dire il vero, il palazzo è suddiviso in due distinti nuclei, la parte più consistente e che si sviluppa attorno ad un cortile, corrisponde ai civici di viale Premuda 13, Via Pietro Maestri 2 e viale Bianca Maria 12, mentre in viale Bianca Maria 10 si sviluppa il secondo cortile, più piccolo e con affaccio sul cortile interno di Via Enrico Cernuschi 1.
Su viale Bianca Maria, il palazzo, come gli altri del viale, possiede un piccolo giardino in questo caso utilizzato in parte come parcheggio privato.
Curiosità: viale Premùda, come quasi tutti i viali che seguono esternamente la cerchia dei bastioni, è dedicato a luoghi della Prima Guerra Mondiale. Infatti nel 1918 le acque attorno all’isola di Premùda, nella Croazia, furono testimoni dell’affondamento della corazzata SMS Santo Stefano da parte dei MAS italiani, durante la cosiddetta impresa di Premuda.
Salve, non avete detto che in origine casa Ballerio/Bellerio , era più piccola sul lato Premuda.