Inaugurato per il 25 aprile nella corte aperta del Barrio’s, l’astronave della Barona, il monumento dedicato alle donne partigiane “Fischia il vento”. All’evento sono intervenuti Roberto CenatiPresidente dell’ANPI Provinciale di Milano, Santo Minniti Presidente del Municipio 6 e Rita Barbieri Assessore alla cultura, Luca Gibillini in rappresentanza del Sindaco e don Gino Rigoldi Presidente di Comunità Nuova.
Nel marzo del 2020 Giuliano Angelo Massimo era stato dichiarato vincitore con il progetto “Fischia il vento”, chiamato così perché le canne che lo compongono, su cui sono scritti i nomi delle partigiane, si possono muovere al passaggio del vento o di un passante curioso e fischiano come il “fischio” delle partigiane.
Ci sono stati 28 partecipanti al concorso internazionale “Partigiane 2.0” indetto dall’Associazione “Chiamale Storie”, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti. I progetti erano stati votati su schede da cittadini della zona e da una commissione giudicatrice di alto livello.
L’idea era venuta all’Associazione “Chiamale storie” dopo che due ragazze, che si occupano della conservazione e del restauro di targhe e opere che ricordano donne partigiane della Resistenza, si sono proposte. Il bando è stato frutto di un progetto multidisciplinare voluto da “MemoMI”.
A Milano non c’era ancora un monumento dedicato alle donne partigiane, come non c’era nessuna piazza in Italia prima della Piazza delle Donne Partigiane alla Barona. L’idea di un’istallazione alla memoria delle protagoniste della resistenza in questa piazza è stata una felice combinazione, proprio di questi tempi in cui aumentano gli atti di antisemitismo, razzismo e xenofobia, conseguenza dalla politica dell’odio e del risorgere di rigurgiti fascisti e neonazisti a Milano, in Italia e in Europa. La più forte risposta a tutto ciò è rispondere con la memoria e la cultura. (fonte MilanoSud)
Piazza delle Donne Partigiane, Monumento, Barona