Milano | Guastalla – La meraviglia di Casa Capomastro, via Pace 17

Nella zona più brutta del Centro di Milano, quella attorno ai Tribunali e caserme, all’interno del distretto della Guastalla, possiamo comunque ammirare deliziose case d’epoca e non. Una di queste, dall’aspetto un po’ austero e decadente dovuto alla sua trascuratezza, la troviamo in via Pace.

Si tratta di Casa Capomastro, un deliziosa palazzina liberty-déco sito in Via Pace 17, realizzata tra il 1912 e il 1914 su progetto dell’ingegnere Gino Norsa.

Come dicevamo, purtroppo la palazzina avrebbe un urgente bisogno di restauro: mattoni imbruniti dal passare degli anni (forse mai restaurata dalla sua nascita), così come i decori in cemento, anneriti da smog e dilavamenti. Nonostante quest’aspetto un po’ decadente, la troviamo particolarmente interessante e graziosa.

Lo sviluppo della palazzina è di quattro piani più un piano rialzato. L’ultimo piano è arretrato e a mansarda, sicuramente aggiunto in un secondo tempo.

La ricca e movimentata facciata è caratterizzata da un rivestimento in mattoni pieni e inserti in cemento sagomato. I disegni dei decori sono tipici del déco più che del liberty, essendo molto geometrici e poco floreali.

Un balcone lungo tutta la facciata si trova al primo piano, sorretto da mensole e mascheroni. Il secondo piano presenta due bovindi laterali e un balconcino con due porta-finestre al cento. L’ultimo piano prima della gronda presenta al centro una loggia chiusa da finestre e quattro piccoli balconcini.

Interessante la decorazione delle ringhiere in ferro battuto e il portone d’ingresso, per fortuna ben conservato.

Come accennavamo, il contesto di questo palazzo è alquanto brutto e triste, come un po’ per tutta la zona dove condivide lo spazio tra padiglioni e strutture ospedaliere, giudiziarie e militari.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Guastalla, Orti, Porta Romana, Porta Vittoria, Via Pace, Liberty, Dèco, Architettura

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5 commenti su “Milano | Guastalla – La meraviglia di Casa Capomastro, via Pace 17”

  1. Bellissima! E questi edifici liberty-deco’ col cambio del millennio da vecchi sono diventati antichi! Quanto alla parte più brutta del centro storico sarebbe meno brutta se avessero fatto un parco nell’area del Policlinico di via Sforza (e non si può più fare) o se ne creassero un altro fra via Pace e la Rotonda della Besana abbattendo i padiglioni della Clinica Dermatologica e trasferendola altrove (e si può fare). Ma in questo blog di ecologisti sensibili giustamente alle automobili in sosta selvaggia l’argomento parchi e giardini suscita meno interesse.

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      • Mi pare che a poche centinaia di metri di distanza, al Policlinico, si siano abbattuti dei padiglioni ospedalieri e si sta ricostruendo. Non mi sembra di avere scritto cose lunari.

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  2. Trovo offensivo scrivere una delle zone più belle del centro come la più brutta.
    L’invidia è una brutta bestia.

    Il triangolo tra Tribunale, Rotonda della Besana è Sforza è tra i più belli di Milano, strutture bellissime come il Tribunale, la Rotonda, La Camera del Lavoro, palazzi storici in Via Besana / Via Venosta, il nuovo edificio sul retro del tribunale (muri storici di epoca Romana).

    Unico punto da riqualificare sono i Padiglioni del Policlinico – che si spera alla fine della costruzione del nuovo ospedale si possano spostare / eliminare.

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  3. La più brutta zona del centro… brutta cosa l’invidia

    Rotonda Besana, il Tribunale, le mura romaniche, camera del lavoro, tra i punti più belli di Milano…

    Forse chi scrive non c’è mai stato….

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