Milano | Porta Nuova – Si anima il confronto su Torre Botanica e Pirellino

Era immaginabile, che si discutesse animatamente dopo le polemiche sollevate lo scorso anno tra il Comune e la Regione Lombardia e soprattutto tra l’ex assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran e la società Coima di Manfredi Catella, che aveva acquistato il vecchio palazzo degli uffici tecnici comunali, il famoso Pirellino, dopo un’asta record da 193 milioni. Aveva presentato un progetto spettacolare per trasformarlo aggiungendo una seconda torre e una serra sospesa, ottenibile grazie ad una legge regionale, ora ridimensionata, che prevedeva un incremento volumetrico (pari al 25%) se il palazzo risultava abbandonato da più di 5 anni.

La norma come dicevamo è stata modificata dalla regione prima che venisse bocciata dalla Corte Costituzionale: regalare il 25% in più di volumetrie a chi lascia in abbandono un palazzo per più di 5 anni era un po’ azzardata. Ora spetterà ai singoli comuni la possibilità di concedere volumetrie in più che variano dal 10 al 25 per cento.

Ed ecco ora che la discussione si è fatta animata nei corridoi di Palazzo Marino. Infatti Palazzo Marino deve recepire entro la fine dell’anno la variazione.

Già l’attuale Assessore alla Rigenerazione Urbana Giancarlo Tancredi aveva dichiarato: concedere “il minimo” bonus, quindi il 10 per cento di volumetrie aggiuntive, ed escludere il centro città con tutti i suoi vincoli urbanistici da questa possibilità.

Il duo formato da Torre Botanica e P39 (Pirellino) sarebbero rimasti all’interno dei possibili beneficiari, anche perché, come disse l’ad di Coima Manfredi Catella, durante la presentazione del progetto lo scorso gennaio, se non approvato il progetto col 25% in più si dovrà rinunciare, per mancanza di risorse, alla parte pubblica del progetto rappresentato proprio dal Ponte-Serra su via Melchiorre Gioia.

Questa dichiarazione ancora echeggia in Giunta e anima le correnti della maggioranza. Concedere a Coima il permesso di aumentare le volumetrie per avere il 25% in più è come dare ragione agli immobiliari escludendo il parere del Comune eletto dai cittadini, come ha detto il consigliere comunale dei Verdi Carlo Monguzzi.

Certo che ci piace molto il progetto che prevede la riqualificazione dell’ex palazzo degli Uffici Tecnici del Comune di via Pirelli 39 a Porta Nuova, l’ormai ribattezzato Pirellino di via Melchiorre Gioia, diventando P39 e Torre Botanica secondo un disegno del gruppo formato da Diller Scofidio + Renfro (DS+R) e Stefano Boeri Architetti.

Si tratterebbe di un ottimo progetto che vedrebbe conservato il palazzo storico degli UTC, realizzato nel 1966 su progetto del gruppo di architetti formato da: Gandolfi Vittorio; Putelli Aldo; Bazzoni Renato; Fratino Luigi.

Abbinandolo ad una torre progettata dallo Studio di Stefano Boeri che, ispirandosi al Bosco Verticale (sempre dello stesso studio) diventerebbe sicuramente una nuova icona da copiare nel prossimo futuro.

Insomma, staremo a vedere ancora una volta quale soluzione troverà il Comune.

Referenze immagini: Diller Scofidio, Renfro (DS+R), Stefano Boeri Architetti

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Porta Nuova – Si anima il confronto su Torre Botanica e Pirellino”

    • Sono d’accordo con te, Ale.
      Oltretutto quelle piante faranno andare in brodo di giuggiole architetti e assessori PD ma so che creano parecchi problemi ai residenti. A iniziare dal buio provocato dagli arbusti.

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  1. Questione spinosa: il progetto è molto bello, ma il ricatto sulle volumetrie è inaccettabile, ancor più perché supporterebbe pratiche piratesche altrove (far “marcire” immobili per cinque anni e poi aumentare le cubature)

    Speriamo in una soluzione accettabile

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  2. Soluzione semplice: Gli si concede il massimo, il 25% di volumetria in più, così possono fare il ponte che ha funzione pubblica.

    Però il ponte diventa di proprietà del Comune che poi lo lascia al privato in comodato per gestirlo. In questo modo anche i Cittadini di Milano (specie quelli futuri) ci guadagnano qualcosa.

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  3. Una legge veramente assurda, un incentivo per gli speculatori a lasciare abbandonati gli edifici.

    Compro, lascio vuoto per cinque anni (o anche meno, se compro una torre già vuota) e come per incanto mi ritrovo il 25% di volumetrie in più.

    Una versione turbo della sciagurata legge sui sottotetti che ha permesso la sfilata di sopralzi inguardabili che vediamo a Milano

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  4. E fategli costruire sta torre, mamma mia quante storie. E poi quando invece si rovinano edifici storici con rialzi improbabili nessuno dice niente. Va a dà via el cu!

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  5. Giustissimo evitare speculazioni e abbandoni tattici per fruire dei bonus, però il progetto di DS+R e Boeri è maledettamente intrigante! La soluzione prospettata sopra di passaggio della serra al Comune, se realizzabile, sarebbe la soluzione ideale per me

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    • Concordo.

      Il mio commento delle 11.06 si riferiva alla legge in sé, non a questo progetto che invece mi pare interessante.

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      • Certo che è una persona. Skyline Beaverhausen.
        è la sorella minore di Anastasia Beaverhausen nonché amica del cuore di Paris Hilton.

        Ma non leggi i rotocalchi?

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        • E io che pensavo che lo skyline fosse un nuovo rasoio quadrilama che lascia la pelle vellutata.
          D’accordo con anonimo delle 10.43, ovviamente

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  6. Trovo il ponte serra una follia inaccettabile per i cittadini milanesi.

    L’intervento privato di Coima si trova all’incrocio tra Melchiorre Gioia, via Pirelli e via Sassetti, un incrocio enorme, non adatto ad una zona centrale di una città europea.

    Invece di creare un costosissimo ponte da realizzare e soprattutto da mantenere, di dubbia utilità per i milanesi, imponiamo a Coima di utilizzare gli oneri edilizi per sistemare l’esistente.

    Via Sassetti è esageratamente enorme e toglie spazio alla BAM, rendiamo una delle due carreggiate della via a doppio senso e usiamo l’altra carreggiata per estendere il parco, i collegamenti pedonali e ciclabili, riduciamo inoltre la lunghezza degli enormi attraversamenti dell’incrocio in Melchiorre Gioia e se possibile abbattiamo il ponte per dare aria al parco e creare ancora di più un effetto di luogo aperto.

    Non ricommettiamo gli errori di Bicocca dove sono state progettate magnifiche piazze con fontane e scale mobili in gestione privata che si sono poi rivelate troppo difficili da progettare (le fontane le hanno dovute rifare e ancora funzionano male) e da sostenere economicamente (le scale mobili sono perennemente rotte) e allo stesso tempo non si è minimamente pensato alla mobilità delle persone tagliando il quartiere con enormi carreggiate automobilistiche.

    Il concetto del nuovo ponte proposto da Coima è che le auto continueranno a sfrecciare sulle “autostrade” del quartiere e invece le persone, per attraversare Melchiorre Gioia, dovranno fare le scale e sorbirsi gli stand e le pubblicità necessarie a mantenere il ponte serra?

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    • Concordo su tutto, anche su via Sassetti.
      Che cos’è quel ponte-serra? Uno spazio pubblico cosa significa? Mi pare di capire si tratti semplicemente di uno spazio ad uso pubblico, come è pubblico un centro commerciale. E dire che il 25% in più è giusto la parte ad uso pubblico è fuorviante perché sembra quasi si stia chiedendo di rifiutare un regalo.
      Poi non distoglierei l’attenzione dalla torre Botanica che non è altro che una pila di tramezzini colorata destinata a soffocare il parco.
      Al posto del Pirellino ci stava una bella torre con i volumi derivanti dall’abbattimento del ponte magari sostituito da una comoda passerella ciclo-pedonale.
      Il progetto è una cascata di green-washing per infinocchiarci con un rettangolo residenziale in mezzo al parco.

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    • Non capisco perché una buona idea debba essere in alternativa all’altra. Perché lavorare con scatole chiuse? A me, e a quanto pare alla maggioranza, il progetto piace moltissimo, ma il discorso sulle strade larghe che fai è giusto. Ma le due situazioni sono compatibili, il ponte/serra sospesa dà continuità al BAM.

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      • Non ha proprio alcun senso parlare di “maggioranza” nella sezione commenti anonimi di un blog. Le due soluzioni non sono compatibili nel breve termine, o una o l’altra.

        La sistemazione dei luoghi pubblici esistenti ha maggiore priorità rispetto alla creazione di nuovi luoghi privati aperti al pubblico.

        Il ponte serra é una speculazione, potrebbe rivelarsi un costoso fallimento, l’estensione del parco e la riqualifica dell’esistente sono interventi prima di tutto dovuti e in secondo luogo più economici e oggettivamente utili.

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        • BS lei è il tipico esempio di testa di cazzo di sinistra. Io non vivo in Brianza ma so che per chi ci vive usare i mezzi è una follia in quanto pieni come uova, con tempi di attesa mortali e incapaci di dare un servizio decente.
          Solo che ormai gli imbecilli che votano PD vivono tutti in centro e non sanno una mazza di cosa accade nel mondo.
          Poi c’è quell’altro imbecille che vuole dimezzare via Sassetti.
          Cazzo, a voi va tolto il voto. E va fatta una pedissequa attività di training cerebrale che vi faccia rinsavire

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          • Io vivo in Via Sassetti. Se lo rendessero pedonale, ringrazierei.
            Dal tuo linguaggio, immagino che tu frequenti ancora la prima media, non so se perchè ripetente multiplo o undicenne

  7. Passo tutti i giorni di lì perché lavoro in Melchiorre Gioia e ogni volta penso che quel ponte è tremendamente soffocante… Considerando che già i due palazzi in costruzione creeranno un effetto “portale”, mi ero augurato che si scegliesse di demolire il ponte con la riqualificazione del Pirellino, memore anche del bordello che si è creato sotto di esso ogniqualvolta si è dovuto intervenire per la manutenzione. È vero che con una riqualificazione si spera che l’intonaco non inizi a staccarsi come era capitato quando ancora l’edificio ospitava gli uffici comunali ma, in ogni caso, un edificio sospeso su una strada così trafficata penso che a lungo andare darà problemi a chi dovrà mantenerlo. Ci scorresse sotto il naviglio scoperto, il ponte avrebbe anche un senso… Ma, anche con quella bellissima serra (sono sincero, la serra è una bella idea) ho l’impressione che resterebbe quel senso di sbarramento unito ad una oggettiva difficoltà di manutenzione a lungo termine. Sarà perché sono ingegnere?

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  8. Bisogna far qualcosa per via Melchiorre Gioia. È uno schifo assurdo, invivibile.

    Se riaprire i Navigli è difficile, costoso, troppo impegnativo, che almeno si tolgano corsie di auto e si tolgano parcheggi per allargare i marciapiedi, fare una vera ciclabile non spezzettata in tanti piccoli monconi e si metta lì in verde, non in una serra su un ponte.

    L’idea della serra è suggestiva ma il verde serve che sia fruibile, non appeso per aria o fatto giusto per ottenere più volumetrie di pregio.

    E che mettano degli autovelox fissi o dei tutor su tutto il viale, gli automobilisti sono fuori di testa ormai, vanno in qualche modo calmierati, non riescono a capire che non sono in autostrada ma su una via cittadina.

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    • Secondo quell’imbecille che vorrebbe togliere i parcheggi dove cazzo finiranno le auto?
      Dato che per il 90% sono auto di residenti, finiranno nuovi in sosta vietata. Oppure finiranno davanti a casa sua, in segno di protesta.
      Roba da matti dove può arrivare la coglionaggine

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  9. Se Melchiorre Gioia ritratto nell’immagine #4 venisse realizzato tutto così (anche a nord degli edifici) ci metterei la firma…

    Viale alberato, carreggiate ridotte, tavolini la domenica… la torre botanica sembra un po’ un panino, ma il colpo d’occhio è notevole e la posizione è sufficientemente periferica da non disturbare il parco. L’incrocio Pirelli/Gioia diventerebbe molto scenografico con edifici nuovi o rinnovati di alto livello, a fronte di un quadro desolante come quello attuale. La serra è un’ottima idea, però è legittimo che venga “regalata” al comune e non rimanga pubblica solo come utilizzo (vediamo se i costruttori hanno realmente in afflato verso la comunità oppure hanno solamente biechi per quanto legittimi interessi speculativi)

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  10. Via Melchiorre gioia andrebbe quantomeno alberata..torre botanica toglie spazio al parco e il ponte risulta soffocante. Il progetto è da rivedere imho

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  11. La domanda principale è:

    Come fare a rompere il parco per estenderlo oltre i confini che oggi ha.

    E portare la riqualificazione della zona oltre i suoi ristretti confini…

    Questa è la domanda fondamentale.

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  12. che tristezza il comune di milano a bocciato la serra green, evidentemente la cultura solo a parole tanto green del comune e solo appunto a parole la serra avrebbe fatto da legante fra le 2 torri e renderebbe fruiibile al pubblico aree che invece saranno senza la serra solo una striscia d’ asfalto per le auto , davvero una decisione assurda evidentemente al comune di milano non amano il bello, fare solo grattacieli senza alla base cioe a livello strada creare spazi e locali aperti al pubblico non ha senso

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  13. La torre “botanica” davvero brutta brutta brutta. Praticamente una torta a strati con cornicioni di cemento pesantissimi a vista… facessero un Bosco Verticale bis, ci starebbe molto meglio…

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