Milano | Ghisolfa – Le sculture della Stazione Centrale… sparite dal cortile

Vi ricordate che due anni fa fa vi avevamo portato a vedere, virtualmente, le meraviglie “quasi nascoste” del cortile di via Delfico 33 alla Ghisolfa? Ebbene, qualche giorno fa, passando abbiamo notato che le sculture, qui presenti, erano sparite, come se non ci fossero mai state.

Si trattava di alcune sculture abbastanza grandi di circa un metro e mezzo, 2 metri d’altezza ciascuna e che riproducevano una Lupa, un Leone di San Marco, un altro Leone alato e seduto e più altri piccoli manufatti, conservati nel cortile di via Delfico.

Infatti, all’inizio del Novecento qui, all’estrema periferia di Milano, tra le ferrovie che si erano inghiottite il piccolo borgo di cascine della Ghisolfa, vi erano dei laboratori. Uno di essi apparteneva allo stabilimento artistico industriale per lavori in cemento di Domenico De Grandi, uno dei fornitori incaricati per decorare la grande e nuova Stazione Centrale di Milano sul finire degli anni Venti del Novecento (la stazione sarà inaugurata nel 1931).

Abbiamo scoperto che le sculture sono state vendute ad una grande casa d’antiquario molto importante, la Gabriele Gogna, la quale le ha già messe sul mercato per essere vendute.

Le tre sculture sono i prototipi di quelle che adornano ancora la stazione centrale di Milano e realizzate come molte altre parti decorative della stazione stessa in pietra artificiale.

Il progetto venne creato (disegni originari del 1912) e poi rivisto e messo in opera in chiave dèco nel 1925 a causa della prima guerra mondiale. Le sculture furono disegnate da Ulisse Stacchini e Violi Armando e poi realizzate dalla società Fratelli De Grandi che appunto aveva sede in via Melchiorre Delfico 33.

Tutte le grandi sculture furono realizzate in tre esemplari, di cui uno solo applicato alla maestosa Stazione Centrale di Milano. Infatti, troviamo sul lato di piazza Luigi di Savoia il gruppo scultoreo della Lupa simbolo di Roma, mentre su piazza Quattro Novembre quello del Leone di San Marco di Venezia (ci sono anche il Toro di Torino e il Grifone di Genova). A concludere, i due lati della grande copertura a galleria metallica, posti ai lati di via Sammartini e via Ferrante Aporti, troviamo gli altri due Leoni alati, seduti a guardia dell’ingresso dei treni dal rilievo ferroviario.

Le seconde copie del Leone di San Marco e della Lupa capitolina si trovano ancora a Mondonico di Valganna (Varese), a decorare l’ampio terrazzo/piazza un tempo parte della villa della famiglia De Grandi.

I primi prototipi delle sculture erano rimasti fino a poco tempo fa nella ex sede della fabbrica di via Delfico, che nel frattempo era stata trasformata in altre funzioni sino a diventare un magazzino di frutta e verdura.

Queste copie pertanto sono le uniche ancora esistenti che si possono mettere in vendita in quanto ancora oggi in mani private.

Qui di seguito il Leone Alato ora in vendita.

Il Leone alato di San Marco, messo in vendita.

E per finire la Lupa capitolina, anch’essa in vendita sul mercato dell’antiquariato.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Gabriele Gogna

Storia, Stazione Centrale, Art Dèco, Scultura, Ghisolfa, Via Delfico, Domenico De Grandi, Ulisse Stacchini, Violi Armando

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Ghisolfa – Le sculture della Stazione Centrale… sparite dal cortile”

  1. Non sono un esperto d’arte, ma così a prima vista mi sembrano di fattura piuttosto modesta. Del resto erano state progettate per essere viste da lontano, e forse anche per questo presentano questo tratti così marcati, quasi caricaturali.

    Credo che il loro valore sia più storico che artistico.

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  2. Solo per correttezza: la coppia non è composta di leoni alati (come invece quello singolo di San Marco) ma di sfingi.

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