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Milano | Assago – Milanofiori Nord Edificio U1: gennaio 2022

Aggiornamento dei primi di gennaio 2022 da uno dei due cantieri in costruzione a Milanofiori Nord ad Assago. Si tratta del cantiere dell’Edificio U1 progettato da Park Associati, e dell’Edificio U3 di GBPA Architects.

Entrambi gli edifici saranno a destinazione terziaria nel comparto di Milanofiori Nord.

Completato o quasi l’Edificio U1 progettato da Park Associati che ospiterà gli uffici di Accenture.

L’edificio U1 situato nella parte nord della piastra, si sviluppa con una forma a V inclinata, ed è raggiungibile grazie a un percorso pedonale di collegamento tra la stazione metropolitana di Assago Milanofiori Nord ed il bosco adiacente. Lo sviluppo verticale si compone di due corpi di fabbrica, uno a doppio corpo ed uno a triplo. Quest’ultimo prevale sull’altro sia per dimensione sia per altezza, andando a generare uno stretto fronte verticale verso Milano diventando l’elemento caratteristico del progetto.

All’esterno una scalinata pubblica, passante sotto l’edificio, permetterà una costante percezione del paesaggio che fa da sfondo all’edificio U1 mentre collega il livello della piazza pubblica urbana “Livello L0” al livello della Piazza Verde “Livello L1” e verso il bosco posto a nord del complesso. A partire da L2 l’edificio si sviluppa su 13 piani ad uso ufficio. La copertura dell’ultimo piano abitato funge da piano tecnico, a sua volta coperta da una struttura metallica, su cui sono installati i pannelli fotovoltaici.

La facciata che caratterizza l’edificio U1 è quella sud-ovest sul fronte autostradale. È composta da cellule in vetro a passo 150 con un disegno a cuspide ed è interrotta orizzontalmente da marcapiani metallici.

L’involucro dell’edificio è caratterizzato da una facciata continua la cui superficie trasparente (doppia vetrocamera) sarà pari al 75% del totale, mentre il restante 25% della superficie sarà realizzato con una pannellatura opaca con finitura esterna in vetro-retroverniciato.

La facciata Sud Ovest, rivolta quindi verso le esposizioni più sfavorevoli, ha un trattamento speciale studiato appositamente con il fine di ridurre gli effetti dell’intenso irraggiamento solare.

Cliente: Milanofiori Sviluppo srl
Design Architect: Park Associati (U1) – GBPA Architects (U3)
Progettazione integrata, Direzione Lavori, CSP, CSE, Certificazione LEED Well: General Planning Srl
Progettazione costruttiva (edile + strutture): SCE Project
Imprese costruttrici: Nessi & Majocchi SpA e Impresa Percassi S.p.A. (opere edili), Bouygues Construction (impianti), Focchi Group (facciate), Liuni Spa (Pavimenti)

Referenze Fotografiche: Roberto Arsuffi

Assago, Milanofiori, Park Associati, GBPA Architects, Edificio U3, Edificio U1-2




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


18 thoughts on “Milano | Assago – Milanofiori Nord Edificio U1: gennaio 2022

    1. Anonimo

      Fatemi capire: se si parla di Bottoni bisogna avere un PhD in Architettura altrimenti è chiacchiericcio da Bar, bello o brutto.

      Poi se si parla di qualsiasi altra cosa…si liquida in due parole senza manco argomentare?? 🙂

  1. Andy

    Forse ne potevi fare a meno tu, che zappi la terra con una vanga del 1921.
    Ma se Accenture cercava una nuova sede e un costruttore ha individuato quell’area incolta e squallida – senza verde, senza alberi e senza nulla – mi chiedo a te cosa casso te ne sbatta i santissimi orpelli, gentile Albe.
    E che 2 palle questi scimmioni che dicono no a tutto

    1. Albe

      Gentile scimmietta Andy, posiamo la vanga e cerchiamo di approfondire la questione.
      L’area in oggetto rientra pienamente nel parco agricolo sud ed il fatto che sia stata riempita di palazzoni è frutto innegabile di una speculazione edilizia consentita dal comune dormitorio di Assago dove ti consiglio di fare una passeggiata in “centro” per apprezzare il beneficio che ne ha ricavato.
      Il posto è sbagliato.
      Edifici per uffici decentrati e periferici cosa danno al territorio? Nella migliore delle ipotesi un flusso ordinato di pendolari perché almeno qua c’è la metro, in altri casi traffico. Nessun nuovo cittadino, nessuna rigenerazione urbana, niente locali al di fuori di pochi sparuti locali di servizio ed un enorme centro commerciale.
      Per gli uffici basta e avanza il centro metropolitano, ancor più in un’epoca in cui lo smartworking avanza soprattutto per questo genere di attività.
      Quindi l’iniziativa secondo me non è lungimirante non da un punto vista architettonico ma soprattutto da un punto di vista di pianificazione urbanistica.
      Torno a zappare.

      1. Anonimo

        L’area non fa parte e non ha mai fatto parte del Parco Agricolo Sud Milano, magari informatevi prima di scrivere castronerie.

        1. Albe

          Vuoi dire che non è tutto abusivo? Questo mi rincuora!
          Ah caspita, c’è spazio anche a sud della tangenziale, dove adesso ci sono campi, aspetto con ansia innalzino nuovi moderni uffici o accattivanti residenze.
          Anche lì formalmente non è parco agricolo.
          Ma ti dirò di più, con un po’ di fantasia politica i pgt si cambiano e anche il parco agricolo potrebbe diventare edificabile…e sarebbe tutto legale.
          Quell’area erano campi in pieno parco agricolo ed il fatto che ovviamente abbiano avuto una destinazione urbanistica differente è pura speculazione, si capisce meglio così?

  2. Corrado

    Ha ragione Albe, si poteva e doveva farne a meno.
    Si continua a costruire uffici su aree incolte, invece di riconvertire gli edifici vuoti o edificando ex novo su aree già cementificate. Esempio: gli uffici Ligresti
    (a metanopoli?), uno di essi è già stato ristrutturato e riempito, gli altri giacciono lì in attesa che qualcuno si faccia avanti.
    Il consumo di suolo procede inarrestabile.
    Cascina Merlata è un altro esempio clamoroso.
    Uffici, uffici e ancora uffici, in un’epoca in cui si dovrebbe pensare a come implementare lo smart working anzichè andare in direzione opposta.
    Sono sconcertato.

    1. Precottino

      Non mi risulta ci siano uffici a Cascina Merlata, ma solo nuove residenze, il cui fabbisogno, se lo smart-working prenderà davvero piede nel modo in cui alcuni credono, non farà che aumentare.

  3. Wf

    Questi enormi palazzoni sono veramente brutti.

    Tutta l’estetica anni 80 fuori tempo massimo nek 2022.
    Suoerfici vetrate quasi a specchio da soap opera tv tipo dallas.

    Sembrano il sogno folle di un boomerone non ancora sveglaitosi dagli anni 80…

    Poveri noi.

    Sveglia il mondo è cambiato.

    Che estetica vecchia e ammuffita

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