Milano | Porta Ticinese – Alfonso Femia firma la riqualificazione di Balilla 4

Lo studio Atelier(s) Alfonso Femia firma la riqualificazione dell’edificio residenziale anni Cinquanta di via Balilla 4 al Gentilino, nel distretto di Porta ticinese a Milano.

Il ridisegno dell’edificio risulta moderno e allegro. La facciata è stata ricoperta da piastrelle in ceramica a rilievo piramidale disposto in modo irregolare, quasi un richiamo alle piastrelle del grande Gio Ponti. Sono stati modificati i poggioli e raggruppati con una griglia a bacchette che sovrasta anche l’edificio di 4 piani (più il piano rialzato).

Ridisegnata anche la cancellata d’ingresso marcata da una bella scritta elaborata in metallo (in precedenza esisteva già una scritta sul cancello). L’edificio sarà uno studentato e avrà anche mini appartamenti in affitto, non essendo troppo lontani dal Campus della Bocconi.

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi; Google

Porta Ticinese, Gentilino, Atelier(s) Alfonso Femia, via Balilla, Via Tabacchi

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

22 commenti su “Milano | Porta Ticinese – Alfonso Femia firma la riqualificazione di Balilla 4”

  1. Ma gli architetti a Milano con un senso di stile ci sono?

    Addirittura foderato di piastrelle verdi?

    Ma dove cazzo vivo? A Milano !

    Assolutamente sgraziato !

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  2. Sicuramente gli appartamenti saranno affittati a canoni strozzini, ma l’intervento è molto originale anche se richiama fin troppo la sua ispirazione agli anni ’50. Sicuramente meglio di un anonimo cappotto intonacato di grigio

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  3. Bell’intervento, curato. Anche se personalmente non mi piacciono quelle strutture metalliche che vanno a circondare é idealmente delimitare lo spazio dei balconi. Hanno una funzionalità?

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  4. Quando osservo i progetti degli architetti di “grido” che oggi fanno il landscape di “firma” a Milano mi chiedo sempre quale sia il limite di confine tra il copia e incolla di dettagli architettonici che si ripetono sempre uguali indipendentemente dall’identità del progetto (contesto, scope of work, Genius loci,etc .) E il giusto riconoscimento della griffe di alta moda che firma il progetto. Se quest’ultima toglie spazio alla capacità di innovarsi per rimanere riconoscibile o peggio ancora, segue la logica del minimo sforzo e massima resa, dico che non è Architettura ma Speculazione. Purtroppo di innovazione io non ne vedo e nemmeno di studio di inserimento armonico con il contesto.

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  5. Finalmente qualcuno che si ricorda che esistono anche le piastrelle come rivestimento per le facciate e non solo l’intonaco grigio o beige.
    Mi lascia perplesso la qualità del lavoro; da alcuni scatti sembra molto approssimativo, specie sulle tinteggiature.

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  6. D’accordissimo. L’intervento è patetico, lo poteva fare un buon geometra negli anni ’70 (…primi anni ’70, poi sarebbe sembrato un po’ demodé). Ma vale la pena fare un articolo per un intervento del genere?!?

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