Milano | Urbanistica – Ma quale Arredo Urbano?

Per carità, questo non è certo il periodo giusto per lamentarsi di qualcosa, soprattutto su questi argomenti, visto come stanno procedendo gli ultimi due anni, tra pandemia, siccità e lo spettro della guerra che incombono. Ma l’argomento dell’arredo urbano è una costante che portiamo avanti da anni, nonostante in ogni giunta si è parlato di renderlo uniforme e ben programmato. Qui trovate altri nostri articoli che trattano l’arredo urbano.

Pali di ogni genere, impianti luce diversi in ogni dove, marciapiedi in asfalto che cola, e strade come ad esempio via Vitruvio dove è impossibile camminare, dove i marciapiedi sono stretti e pieni di ostacoli, come si vede nelle foto qui di seguito.

Che dire dell’orrendo arredo urbano di via Vittor Pisani, sempre in Centrale, che abbiamo più volte sottolineato?

Che poi, se arrivano i soldi, specie dai privati, come in questo caso davanti all’Excelsior Hotel Gallia sempre in piazza Duca d’Aosta, l’arredo diventa perfetto.

Tutta la città è un vero delirio urbano, come qui in via Manzoni dove troviamo cavi sospesi per un’illuminazione orrenda (mi spiace, ma l’illuminazione aerea specie nelle vie molto grandi, non mi piace proprio e preferirei dei lampioni). E ancora, marciapiedi in asfalto, dissuasori piazzati apparentemente a caso (perché mettere un archetto attaccato ad un semaforo?), asfalto che cola come lava e asfalto traforato come una grattugia. Marciapiedi in pietra un po’ qui e un po’ lì, quasi senza senso.

Un po’ ovunque le luci aeree sono state montate con due tipologie ben differenti come nella foto qui sotto di via Verdi. Una versione più accettabile a campanella e una versione inguardabile, soprattutto per la città “antica” a forma di navicella spaziale.

A proposito di asfalto lavico… siamo davanti a palazzo Litta di Corso Magenta…

Poi ci si mette il disordine urbano… con motorini lasciati ovunque, tavolini differenti per ognuno e cartelli… che deturpano anche piazze meravigliose come quella di Sant’Alessandro.

O davanti a chiese come in San Babila.

O in via Mazzini, davanti all’abside antica di San Satiro.

Ad esempio, perché le strade del centro storico e dove si trovano palazzi e monumenti in città, non vengono mantenute completamente in pietra (anche sui marciapiedi)?

Poi ci sono gli alberi, trattati bene in alcune vie (dove arrivano i soldi) e trattati male (dove mancano).

Con quale arroganza senza ritegno troviamo spesso, come qui sotto in piazza Carbonari, le auto parcheggiate selvaggiamente anche sulle aiuole? Possibile che il Comune non possa mettere dei cordoli, dei dissuasori da impedire questo scempio?

Insomma, per concludere, forse basterebbe un po’ d’ordine in generale, idee chiare, rispetto per storia e natura e voglia di sistemare.

Qui di seguito una mappa con: alcune piazze che secondo noi andrebbero assolutamente riqualificate (in rosso), piazze che sono in fase di riqualificazione (verde) e piazze che sono pianificate per una sistemazione (blu).

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Arredo Urbano, Municipio 1, Municipio 2, Municipio 3, Municipio 4, Municipio 5, Municipio 6, Municipio 7, Municipio 8, Municipio 9, Degrado, riqualificazione, parcheggio selvaggio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

28 commenti su “Milano | Urbanistica – Ma quale Arredo Urbano?”

      • Inutile tirare fuori l’archeologia. “Prima del PD” si va all’inizio millennio, quando molti di noi andavano alle elementari…ed altri erano giovani.

        Rispondi
  1. È triste che ancora non si riesca ancora ad investire in modo strategico sulla qualità dello spazio pubblico milanese, e la città ovviamente ci perde molto in termini di ”immagine”. È ovviamente impensabile pretendere che qualcuno dall’oggi al domani metta in moto investimenti ingenti per una ”beautification” dello spazio pubblico urbano, pero’ dobbiamo perlomeno pretendere che si ponga rimedio alla gravissima disorganizzazione che affligge la città in questo campo. Alcune cose sarebbero tranquillamente risolvibili senza versare fiumi di soldi (l’eccesso di segnaletica è una di queste), mentre per altre ancora ricordo il documento/manuale uscito qualche mese fa di AMAT che forniva un’ottima base di partenza. Qualcuno sa come e se quel documento è percepito dall’amministrazione?

    Rispondi
    • Non capisco il titolo di Urbanfile.

      A Milano l’arredo urbano non è competenza dell’Urbanistica come scritto nel titolo.

      Ma è competenza dell’Assessore alla casa e ai quartieri. Assessore che peraltro non ha brillato negli ultimi 5 anni per la gestione dell’arredo urbano. Come anche l’articolo dimostra…

      Triste.

      Rispondi
  2. E pensare che Sala fa paragoni con Londra e New York che sono notoriamente città molto simili a Milano e Fontana che fa paragoni con la Baviera! Ma per favore…

    Rispondi
  3. L’importante è avere i palazzi di CityLife e Isola (vuoti tra l’altro) per fotografarsi su instagram.
    Che si intervenga prima sulle cose evidenziate in questo articolo!

    Rispondi
  4. Non e’ necessario mettere ulteriori dissuasori, basta far rispettare le regole. A Londra nessuno posteggia in divieto perche il 90% delle volte ti arriva la multa. A milano se chiami i vigili urbani per una macchina bloccata sul passo carraio ti rispondono che non hanno agenti diaponibili. E’ una citta incivile in un paese incivile, e puo’ solo peggiorare.

    Rispondi
  5. Per mi dico spesso, non dovrebbe incidere più di tanto sui bilanci del comune pagare una squadra che elimini il superfluo. Già senza palo e paletti inutili la situazione migliorerebbe. E magari si potrebbero pagare degli interventi più strutturali multando a raffica i parcheggi selvaggi, anche quelli di moto e scooter.

    Non riesco proprio a pensare che sia sbagliato accanirsi, con multe adeguate, contro un comportamento così fastidioso è incivile come la sosta selvaggia.

    Rispondi
  6. Per chi ha avuto modo, per piacere o per lavoro, di visitare altre città europee, l’arredo urbano di Milano, resta e resterà sempre uno schifo

    Rispondi

Lascia un commento