Per la mobilità sostenibile, a Milano arriveranno in totale 480 milioni di finanziamenti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tra gli interventi di potenziamento del trasporto pubblico che potranno beneficiare dei fondi ci saranno anche tre nuove tratte della metrotranvia 7.
Un progetto pensato circa 20 anni fa e che finalmente verrebbe completato per servire i quartieri posti a Nord del capoluogo lombardo. Una linea pensata per unire la stazione di Milano Certosa con la stazione M2 di Cascina Gobba, passando da Quarto Oggiaro, Villapizzone, Bovisa, Affori, Niguarda, Bicocca, Precotto, Quartiere Adriano e Cascina Gobba. In tutto saranno 14 chilometri di binari.
Le tre nuove tratte della linea tranviaria sono state illustrate ieri alla presenza dell’assesore comunale alla Mobilità, Arianna Censi, nel corso di una commissione comunale dalla quale è emersa una visione d’insieme di tutti i progetti che saranno realizzati attraverso i fondi del PNRR alla voce “mobilità“.
Attualmente la metrotranvia 7 unisce piazzale Lagosta all’Isola con via Tremelloni a Precotto. Da più di due anni sono in corso i lavori per il prolungamento sino in via Adriano nell’omonimo quartiere, ormai in dirittura d’arrivo, anche se nel tratto di congiunzione, proprio in via Tremelloni, i lavori sono in ritardo per il ritrovamento nel sottosuolo di amianto. Il primo prolungamento inserito nell’agenda del PNRR riguarda proprio questa tratta del tracciato e prevede che da via Adriano si arrivi fino alla stazione di Cascina Gobba della Metropolitana 2 affiancandosi al fiume Lambro lungo via Rizzoli (per questa linea saranno previsti i treni bidirezionali, quindi i capolinea saranno in linea e non necessiteranno di un anello di ritorno, come tradizionalmente succede ulle linee tranviarie urbane milanesi).
La seconda tratta aggiuntiva inserita nell’agenda del Pnrr è quella che va da Niguarda a viale Fulvio Testi, mentre la terza ha come estremi piazzale Bausan e Villapizzone. Tra queste due ultime tratte se ne dovranno realizzare altre perché il tracciato della metrotranvia 7 possa correre con continuità dal capolinea di Cascina Gobba a quello di Certosa. E si sta provvedendo in tale senso: attualmente si è alla fase della progettazione. Naturalmente la maggior parte del percorso sarà in sede protetta, di modo da avere una linea veloce che attraversa la città senza i grandi impedimenti dovuti al traffico veicolare.
Per gli altri interventi inseriti nel PNRR, a disposizione ci sono 480 milioni di euro. Di questi, 309 milioni sono destinati all’acquisto di mezzi per il trasporto pubblico, per l’esattezza: 14 tram, 10 filobus e 350 bus elettrici. Quindi ci saranno 99 milioni destinati alle linee e ai tracciati: qui ci sono gli 86,3 milioni di euro necessari per le nuove tratte della Metrotranvia 7, ma anche 12,5 milioni di euro per realizzare la tanto attesa corsia preferenziale della filovia 90-91 tra piazza Zavattari e piazza Stuparich. Ci saranno anche i 52 milioni destinati alle risistemazioni di aree pubbliche lungo i cantieri M4 e nei quartieri Greco, Niguarda e San Siro. Un altro capitolo è quello delle piste ciclabili: 9,7 milioni per realizzare 23 chilometri di percorsi che colleghino le università e i nodi ferroviari, ma anche la nuova passerella in San Cristoforo Rocchetto Sul Naviglio che scavalcherà treno e Naviglio Grande e la ciclabile di via Olona-Modestino-Solari. Infine i 10,3 milioni destinati alla realizzazione della piattaforma MaaS, che consentirà di avere un unico luogo virtuale dove sarà possibile trovare le soluzioni e gli operatori del trasporto pubblico e pianificare il proprio viaggio. La tempistica per il completatamento delle opere è dettata dall’imposizione del PNRR che prevede l’orizzonte del 2026. In tempo per le Olimpiadi, quindi.
Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Milano Trasporti, Comune di Milano
Metrotranvia, Quarto Oggiaro, Villapizzone, Bovisa, Affori, Niguarda, Bicocca, Precotto, Quartiere Adriano, Cascina Gobba, viale Fulvio Testi, PNRR, Trasporti, Tram,
Roberto Arsuffi, è sempre interessante leggere i tuoi articoli sullo sviluppo della rete Atm, però una volta potresti far notare come a Milano (credo unica città del globo o quasi) non ci sia nessuna preferenziazione dei semafori?
Il risparmio del tempo di percorrenza su certe tratte sarebbe veramente notevole, anche oltre al dimezzamento del tempo.
Se posso consigliarti un sito che ne parla in lungo e in largo e da cui trarre dati e spunti:
http://www.muovi-ti.blogspot.com
(Che tu sappia a queste nuove tratte c’è la speranza di vedere qualche semaforo che da il verde al tram?)
Complimenti Franco! Il tema dei semafori asserviti é fondamentale per avere dei tempi di percorrenza competitivi e ragionevoli. Per fare un esempio la metrotranvia interperiferica Nord da Certosa a Gobba (circa 14 km) con le attuali prestazioni della rete Atm (10 km orari di velocitá commerciale) sarebbe percorsa in 75 minuti circa…decisamente troppi…con l’asservimento semaforico ed un corretto distanziamento delle fermate (ricordiamoci che i tram ad alta capacitá non sono bus di quartiere) le tempistiche di potrebbero ridurre a 45 minuti. Tempo assolutamente concorrenziale ed attrattivo rispetto all’uso dell’auto.
Ma la ciclabile di via Olona-Modestino-Solari esattamente che cosa prevede? di realizzare una ciclabile finalmente anche in via Solari?
14 chilometri e 33 fermate (contate nel disegno), ossia una ogni 400 metri.
Considerato che in media ogni fermata fa perdere 1 minuto e ipotizzando una velocità media di 30km/h, da Cascina Gobba a Certosa ci vorrebbe circa un’ora, Sperando che si riesca a temporizzare i semafori…
La MM5 sono 13 chilometri e 21 fermate e ci mette 26 minuti.
Ill tram ha accelerazione diversa, salita e discesa più lente, percorso meno protetto e il 50% di fermate in più, è abbastanza logico non ci possa mettere molto meno di un’ora a fare 14km…
Mi sa che ti conviene andare a Garibaldi con M2 e poi a Certosa col passante.
In compenso 30 minuti per andare da Cascina Gobba all’ospedale di Niguarda mi sembrano più che accettabili, con qualsiasi altro mezzo probabilmente impiegheresti di piu.
Si, anche se da Cascina Gobba ti conviene il San Raffaele (la città dei 15 minuti….) e per il resto vince comunque M2+M5 (o M3)
Sei troppo assoluto, “il resto” potrebbero essere una moltitudine di possibilità di viaggio.
Cascina Gobba – Bicocca, Bovisa – Niguarda, Crescenzago – Precotto, Certosa – Parco Nord.
Ovvio che, se proponi di attraversare l’intera città, il tram probabilmente non è il mezzo più veloce.
L’ASSERVIMENTO SEMAFORICO DEI TRAM HA SENSO SOLO SU DIRETTIRICI UNICHE PERCHE’ SE C’E’ UNA RETE OCCORRE COMUNQUE STABILIRE PRECEDENZE CHE ATTENUANO L’EFFICACIA, E A MILANO E’ TUTTA UNA RETE. E ANCHE LA LINEA 7, IN PARTE, NON SFUGGE A QUESTA SITUAZIONE.
Metrotranvia che sarà una normale linea di team come le altre in quanto gli assessori passati e attuali NON hanno la più pallida idea di asservimento semaforico, sottopassi e/o sottovia. Non si capisce a fronte di tanta incapacità perché non si richiede consulenza a città estere.
Di sottopassi ne sono previsti ben 3 in zona Bovisa! Sommando quello già esistente presente a Bicocca direi che è la linea tranviaria di Milano con più sottopassi.
Il percorso ha una logica già studiata, che poi è la stessa che avrebbe la M6 circolata, collegare i residenti a punti d’interesse o ad altre linee metro diminuendo il ricorso a scambi più scomodi.
Alla fine ci scappa anche una nuova strada (per auto!) con cavalcavia su Naviglio e arzigogolato percorso ciclabile che di buono fa solo l’attraversamento del Naviglio ma non porta neanche alla Gobba che rimane ancora totalmente scollegata dalla ciclabile.
Risparmierei i soldi della strada auto per fare (con molto meno) un taglio diretto che consenta alla ciclabile, dopo l’attraversamento del Naviglio di arrivare a Cascina Gobba e poi in via Olgettina. Per chi viene da via Padova/ Martesana e deve andare verso Olgettina (San Raffaele) ora deve fare un giro dell’oca dal Naviglio per poi ridiscendere per superare tangenziale/Palmanova/metropolitana o passare dal tratto finale di via Padova a suo rischio e pericolo.
Paradossalmente, la cosa più utile di questa linea sono….i potenziali prolungamenti !
Certosa – Cascina Merlata/Settimo da una parte e Cascina Gobba – Segrate dall’altra.
Questi si che toglierebbero auto servendo bene zone sguarnite da collegamenti veloci con la metro…. Ma a Milano si pensa per ovvi motivi solo al perimetro comunale.
Chi deve pensare a fare le infrastrutture a Segrate? Il comune di Milano? Sai come funziona oppure ti piace buttare il tutto in caciara?
Non voleva essere caciara. Ma volendo fare caciara, pensate che il Sindaci di Segrate o quello di Settimo siano stati invitati al tavolo a Palazzo Chigi in cui si è decisa l’allocazione dei fondi del PNRR?
O forse che il Sindaco di Milano fosse coinvolto anche nel suo ruolo di referente della Città Metropolitana (visto che è da li che viene gran parte del traffico….)?
Qua si parla dei collegamenti verso gli altri comuni
https://blog.urbanfile.org/2022/03/31/milano-trasporti-dal-governo-732-milioni-per-potenziare-le-metropolitane/
Concordo sul prolungamento per Merlata, ma sogno troppo: siccome farlo parallelo alla linea ferroviaria risulterebbe un doppione del treno, non si potrebbe pensare di sovrapassare la stazione/i binari nei pressi di Certosa, studiando un percorso che poi si riconnetta al Maggiore e da lì prolungare fino a Merlata? Giuro che poi mi sveglio…
È la vecchia Gronda Nord bocciata in passato
Tram, non treno, tram! È un tram! Se ci si riferisce al tram come “treno” si lascia intendere che occupi molto più spazio di quanto in realtà non faccia, usando lo stesso elemento narrativo degli ultrà del traffico privato.
Entro solo a latere del dibattito sulla nuova tramvia per una osservazione, per così dire, di contorno. Le molte foto postate sull’avanzamento dei lavori mostrano praticamente ovunque cortine edilizie dall’aspetto sconcertante. Architetture di bassissima qualità, falansteri che richiamano immagini di città dell’est ex regimi comunisti. Insomma un contorno urbanistico piuttosto triste e poco invitante.
Fosse per me userei quei 480 milioni per scommettere che la linea 7 NON sarà completa per il 2026, nonché verrà fatto alcun prolungamento
Dal mio punto di vista questo progetto della metrotranvia non è ne carne ne pesce. Avrebbero dovuto optare per una linea vera di metropolitana.
Parliamoci chiaro il comune di milano non sarà mai in grado di spendere questi soldi neii tempi e modi che l’europa ci chiede.
E’ un fatto.
Perchè chiederli?
Perchè poi i “paesi virtuosi” ce lo chiederanno, e cosa gli rispondiamo? che serve il cig derivato e ci volgiono 5 giorni solo per chiederlo, e poi ci vuole il cup e lo stand still e le verifche antimafia e le risposte dell’autorità..
e già così, i temrini sono scaduti.
E poi ?
Diventa debito pubblico?
Bell’affare
Però la soluzione sarebbe fare il progetto esecutivo in un giorno.
Poi si vedrà in cantiere. C’è comunque la polizza del progettista..
Fantastico W gli aWWocati, w i laurati in scienze politiche della comunicazione e social network che ci ordinano cosa e come dobbiamo fare.
W l’ingegneria gestionale
a parte il consumo di suolo, cari “verdi per l’europa”, il cui nome è già un eufemismo, i tempi per realizzare un’opera simile saranno ETERNI, e nel frattempo i pochi pendolari rimasti si sorbiranno code inimmaginabili per anni. Grazie