Milano | Cinque Vie – A breve i due cantieri tanto attesi

Le Cinque Vie è il nome dato al quartiere sorto attorno all’incrocio formato dalle antiche Contrade del Bocchetto, del Bollo, di Santa Marta, di Santa Maria Podone e di Santa Maria Fulcorina (oggi denominate vie), incrocio presente sin dall’epoca romana.

Intervento annunciato già lo scorso settembre dallo sviluppatore immobiliare Federico Consolandi, ora pare finalmente giunto (speriamo per davvero) al momento della realizzazione. Stiamo parlando dei due vuoti urbani che si trovano nel cuore antico di Milano, le Cinque Vie, ai due vertici di via del Bollo.

Si tratta di due edifici residenziali con negozi al piano terra che colmano i vuoti lasciati dai bombardamenti del 1943 e da un piano regolatore ancora più antico che prevedeva, approfittando dei guasti bellici, di aprire nuove e ampie strade in centro città. In pratica saranno ricostruiti gli angoli su via Santa Marta e via Zecca Vecchia completando il fronte di via del Bollo e dando forma alle prospettive urbane dell’isolato in rapporto appunto con lo slargo delle “Cinque vie” e con Piazza San Sepolcro in procinto tra qualche anno di venire riqualificata.

L’edificio di Santa Marta 1 si sviluppa su un lotto di 247 mq ed ha cinque livelli fuori terra con al piano terra un locale commerciale di 118 mq. Qui di seguito alcuni rendering (suggestioni).

Mentre l’edificio di via Zecca Vecchia 2 si sviluppa su un lotto di 247 mq ed ha tre livelli fuori terra con al piano terra un locale commerciale di 125 mq e giardino di 117 mq, si presterà anche ad essere un’abitazione unifamiliare con un piccolo giardino. Ci saranno inoltre parcheggi automatizzati. (di questo progetto non c’è ancora un rendering definitivo, perciò abbiamo inserito questi due progetti non definitivi)

Il sito dei due cantieri.

A breve si comincerà con le indagini archeologiche, visto il luogo antico del sito, il tutto sotto il controllo della Sovrintendenza. Seguiranno le opere per la messa in sicurezza del perimetro dei fabbricati e dello scavo.

I nuovi edifici sono stati progettati dallo studio milanese Arassociati, in attesa ancora di un definitivo “si” dalla Commissione Paesaggio, saranno rispettosi del contesto storico senza creare delle banali copie. Rispetteranno le forme dei lotti e dei volumi preesistenti adeguandosi alle altezze originali. I rivestimenti dei due edifici saranno conformi al contesto, con facciate realizzate in parte con intonaco e in parte con pietra nel rispetto del costruito, tutti nelle tonalità chiare con serramenti in legno a tutt’altezza che sottolineano la spazialità interna delle unità residenziali affacciandosi sullo spazio pubblico propria dell’evoluzione del Centro Storico.

Confronto al rendering pubblicato lo scorso settembre pare siano state apportate delle modifiche al piano commerciale, con una più ampia apertura per le vetrine. Staremo a vedere cosa verrà approvato definitivamente a breve.

La vicenda storica

La vicenda di questi due piccoli lotti del centro storico risale a prima della guerra, quando il Governo della città dell’epoca voleva risanare e speculare nelle viuzze composte da vecchi e inutili palazzi popolari sorti nel corso del tempo su stratificazioni varie. Negli anni Trenta del Novecento si era già realizzato parte del piano che vide la demolizione del Bottonuto, il quartiere a Sud del Duomo ritenuto malfamato e degradato. Così come venne sepolta anche la Cerchia dei Navigli, per permettere alle auto, la nuova frontiera, un più scorrevole e grande futuro. Allo stesso tempo venne progettata una grande arteria che avrebbe tagliato il centro storico per connettere piazza San Babila con piazza Cadorna in modo veloce, distruggendo secoli di storia urbana, la famosa Racchetta.

Strada che doveva passare da queste parti, così i palazzi che si trovavano nell’area della cosiddetta “Racchetta” vennero “congelati” per eventuali sviluppi futuri. I bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale aiutarono l’avanzamento della realizzazione della nuova via, che però incontrò non poche difficoltà. Così settant’anni dopo, ancora si vedono gli effetti di questo piano regolatore scellerato che distrusse il centro storico e lasciò parecchi “cadaveri” lungo il suo percorso (l’ex-garage Sanremo ora in fase di sviluppo; palazzo Gorani e parte del centro).

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi, Arassociati

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Cinque Vie – A breve i due cantieri tanto attesi”

  1. Mi chiedo come facciano a costruire, vista la norma nazionale che prescrive la distanza “inderogabile” di dieci metri fra pareti finestrate. Lì le distanze sono ben minori e mi sa che fino a quando non si cambia la legge (giusta o sbagliata che sia) i permessi di costruire non si possono rilasciare. Vedo un bel rischio di contenzioso legale…

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  2. RIQUALIFICAZIONE PIAZZA LIMA

    NON se ne parla ma….

    una piazza potenzialmente un gioiellino ….ora e’un suk di vergognose bancarelle.

    Non ci vuole molto…
    Togli le bancarelle , metti tre alberi decenti e non miserabili e tre panchine.

    Il resto bistrot.

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  3. Mah .. ultimamente sembra che il rispetto per il contesto e i ritrovamenti sia zero, almeno a giudicare da quel che si vede di fronte a San Lorenzo…ancora non posso credere che in un contesto come quello non si sia trovato niente di interessante..speriamo qui vada meglio..

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