Finalmente il meraviglioso Palazzo Berri-Meregalli in via Cappuccini, 8 a Porta Venezia, è sottoposto ad un restauro conservativo.


Il palazzo venne eretto tra il 1911 e il 1913 secondo il progetto dall’architetto piacentino Giulio Ulisse Arata nel nuovo quartiere borghese che stava sorgendo sul lato orientale di Corso Venezia, sui terreni di palazzi nobiliari e del convento dei Cappuccini.

I lavori iniziarono parallelamente a quelli per gli altri due palazzi che la famiglia Berri-Mengalli aveva commissionato allo stesso architetto nella stessa zona, come la Casa Berri-Meregali in via Mozart 21 e la seconda casa Berri-Meregalli di via Barozzi 7.
Il disegno del grande architetto, è stato ispirato anche dalla posizione che si stava andando a creare. Infatti la sua facciata d’angolo ha consentito di dare al palazzo un aspetto molto monumentale, esaltato da un esasperato eclettismo con elementi romanici riconoscibili nelle pietre, nei mattoni a vista, negli archi e nelle logge, che si alternano a linguaggi gotici e rinascimentali frammisti al nuovo gusto liberty in voga in quegli anni con putti scolpiti, affreschi e ferri battuti del celebre Alessandro Mazzucotelli.



Nell’androne si possono ammirare mosaici e soffitti di Angiolo D’Andrea e di Adamo Rimoldi e la celebre scultura di Adolfo Wildt, La Vittoria del 1919.










Come si vede, le facciate composte da pietra artificiale, cemento decorato, piastrelle e mattoni a vista erano fortemente sporche e dilavate da più di un secolo di inquinamento e intemperie (non vorremmo dire, am il palazzo non crediamo abbia subito precedenti interventi di restauro -potremmo anche sbagliarci-).
Ricordiamo che il palazzo è un insieme di lavori artistici realizzati da diversi autori, come: Giulio Ulisse Arata che ha progetto l’edificio; Adamo Rimoldi per le decorazioni pittoriche e mosaici; Angiolo D’Andrea per le decorazioni pittoriche e mosaici; Alessandro Mazzucotelli per il progetto e disegni dei ferri battuti; Calegari, decorazioni scultoree; Adolfo Wildt per le decorazioni scultoree; Prendoni, decorazioni scultoree.














Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Yvette Gauthier, Andrey Toporkov
Porta Venezia, Restauro, Via Cappuccini, Giulio Ulisse Arata, Palazzo Berri-Meregalli, Adolfo Wildt, Alessandro Mazzucotelli
“Bel palazzo, bellissimo… Scusa, e a che piano abiti qua, eh?”
“A tutti i piani: la casa è mia.”
(Mariangela Melato e Renato Pozzetto, “Saxofone”, 1978)