Milano | San Siro – Decisi i tempi del dibattito pubblico per il nuovo stadio

In questi giorni sono stati finalmente decisi i tempi del dibattito pubblico per il nuovo stadio da realizzare a San Siro. Si partirà a settembre e si chiuderà entro la fine di ottobre.

Sarà Andrea Pillon l’uomo a cui è stato affidato il coordinamento del dibattito pubblico, il quale ha dichiarato che “E’ una bella sfida. E’ anche il primo dibattito pubblico nazionale così complicato, con un investimento dei privati così importante. Siamo tutti un po’ messi alla prova.”

Come ben si sa, il cammino per trovare una soluzione al problema della realizzazione del nuovo stadio è abbastanza complessa: dai ricorsi al Tar alla raccolta di firme per realizzare un referendum contro l’abbattimento del Meazza. Perciò è stato scelto il cammino attraverso un dibattito pubblico che dia, si spera, delle ragioni per la scelta finale.

Entro l’ultima settimana di luglio Milan e Inter presenteranno sia il dossier aggiornato sia il nuovo Progetto di fattibilità con gli indici volumetrici aggiornati in modo che il Comune li possa girare alla Commissione nazionale del dibattito pubblico, la quale avrà sette giorni di tempo per aprire il procedimento. Mentre Pillon dovrà individuare i temi da trattare nel dibattito, oltre ad ascoltare le varie componenti della città, come i comitati dei cittadini, quelli contrari alla costruzione del nuovo impianto e quelli contrari all’abbattimento del vecchio Meazza. Ma sentirà anche la controparte dei tifosi la cui stragrande maggioranza tifa per il nuovo stadio.

Gli incontri pubblici veri e propri partiranno a settembre e dureranno circa 40, 50 giorni. Subito dopo il coordinatore Pillon metterà mano alla relazione finale. La conclusione spetta al Comune che deciderà quale osservazioni ammettere e quali rispedire al mittente. Nel corso del dibattito emergeranno tutte le problematiche e le esigenze dei soggetti coinvolti, squadre, cittadini e Comune. Naturalmente ci saranno delle proposte che potranno essere accettate perché migliorative, altre che non saranno accettate e verrà spiegato il perché. Il dibattito sarà un grande momento d’ascolto e dopodiché si dovrebbe far chiarezza e decidere il d’affarsi.

Intanto le squadre terranno il progetto di spostarsi a Sesto San Giovanni nel cassetto come piano B e hanno assicurato che non hanno intenzione di costruire ognuna un proprio stadio, ma di condividere lo stesso come han sempre fatto, qualsiasi scelta sarà fatta.

Ricordiamo che il progetto scelto per il nuovo stadio è quello presentato dallo studio Populous, noto come “la Cattedrale”.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Populous

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22 commenti su “Milano | San Siro – Decisi i tempi del dibattito pubblico per il nuovo stadio”

  1. 30km/h orari non saranno alla portata di tutti, però sono alla portata di molti di quelli che usano la bici per andare a lavoro e fanno 10km ogni giorno.
    Per non parlare delle bici a pedalata assistita che ormai saranno un terzo di quelle che si vedono in giro. Siccome queste piste dovrebbero appunto servire per ridurre gli spostamenti in auto, dovrebbero essere rivolte a questo tipo di utenza e non a chi fa la passeggiata domenicale con bambini al seguito (che possono anche andare sul marciapiede se procedono a <10km/h in zone periferiche non affollate come appunto Bicocca).
    Un esempio di pista ciclabile veramente ben pensata e realizzata è quella tra porta Nuova / piazza della Repubblica / porta Venezia / via Pisani / via Melchiorre Gioia.

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    • “Ben pensata” la pista su M Gioia??? Ma l’hai vista bene?? Forse hai visto solo il primo tratto fino a viale della Liberazione.

      Il resto è uno zigzag continuo tra tratti su pista separata e tratti promiscui sul controviale con le auto… con le bici che schizzano fuori dalla pista per immettersi sulla carrabile, spesso senza guardare, un pericolo continuo per sé stessi e per gli automobilisti…

      Senza contare l’idea balzana di fare una pista stretta su ogni lato, a senso unico, nell’utopica convinzione che i ciclisti avrebbero rispettato i sensi unici… con il risultato che invece si incrociano pericolosamente in uno spazio strettissimo.

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    • I ciclisti oltre a invadere ABUSIVAMENTE i marciapiedi adesso invadono pure i thread che non c’entrano? 🙂

      Non se ne può più dei ciclisti grafomani….

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  2. Che pagliacciata. Cosa siamo andati a votare il sindaco? Sala come Ponzio Pilato… aveva paura a mettere nel programma la sua proposta per lo stadio (mai pervenuta) e adesso organizza sta pagliacciata.

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    • Fenomeno, guarda che l’altro candidato, quello del 32% non avrebbe fatto diversamente… anche nel cdx ci sono numerosi distinguo sul nuovo stadio. Ci tocca quedto teatrino, ma basta che alla fine tirano giù il vecchio cementone fanno il nuovo stadio!

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  3. Diciamo che, oltre alla pagliacciata del sindaco (come riporta Artemio Franche ed inoltre non è la prima) ricordo che Milano ha 2 date fissate proprio dal sindaco : 2026 (olimpiadi) e 2030. Mi sa che per quel periodo ci saranno gru e ruspe ovunque in cantieri che sono stati per troppo tempo in dibattimento e tonnellate di carte su molti tavoli di enti, istituzioni, commissioni, comitati, ecc. Forse Expo 2015 non è stata una sufficiente prova per fare figure pessime (a firma dell’attuale sindaco che all’epoca era in Expo) quindi facciamone altre. Evvai …

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  4. Fenomeno, guarda che l’altro candidato, quello del 32% non avrebbe fatto diversamente… anche nel cdx ci sono numerosi distinguo sul nuovo stadio. Ci tocca quedto teatrino, ma basta che alla fine tirano giù il vecchio cementone fanno il nuovo stadio!

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  5. Sala era sindaco uscente, una bella differenza. Comunque va bene considerarlo allo stesso livello dell’altro candidato. Due Ponzio Pilato al prezzo di uno.

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  6. Ma I lettori di urbanfile sanno che il progetto é la copia dello stadio di Bordeaux? Cercate su google Matmut Atlantique.

    Che tristezza!

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      • Ti abbattono uno stadio riconosciuto in tutto il mondo per farne uno copia di Bordeaux. M’importa visto che state male con il cervello

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        • San Siro non l’ha mai copiato nessuno e le squadre non ci vogliono più giorcare nemmeno se ristrutturato da cima a fondo. Qualcosa vorrà dire?

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          • Scusa le squadre non ci vogliono giocare? al massimo chi le possiede che pensa ai denari.
            Tutti i giocatori di calcio che sono passati da san siro hanno sempre detto che è magnifico giocare li, ed è magnifico stare sugli spalti…Da fuori è unico ora invece sarà uno stadio più piccolo e uguale ad altri.
            Se questo è il futuro….
            Pensa se domani dicessero la stessa cosa di una costruzione che ti piace molto e che per te ha un significato oltre che storico anche affettivo…non te ne fregherebbe nulla?? pensa

        • Anche Wembley era uno stadio (ben più) rinomato in tutto il mondo, eppure lo hanno abbattuto e fatto uno dei migliori stadi al mondo e soprattutto moderno. Il progetto, tra l’altro, è degli stessi che hanno fatto il progetto del nuovo stadio di Milano.

          San Siro è bellissimo, ma uno stadio moderno è necessario. Unica nota stonata è la capienza massima tra i 60 e 65 mila, inspiegabile visto che negli ultimi anni Inter e Milan superano spesso quel numero.

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    • E quindi? Importante avere finalmente una struttura moderna e non quel colosso che cade a pezzi e che è troppo costoso da mantenere e da ristrutturare.
      Per non parlare della riqualificazione che si porterà dietro, ne beneficerà mezza città, si avrà un effetto City Life che gli abitanti del quartiere, a meno che non siano boomer rimbambiti, dovrebbero considerare come manna dal cielo.

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      • Questa della “struttura moderna” vs “colosso che cade a pezzi” è una frottola propagandistica, altro che boomer o generazione Z.

        Lo stadio Meazza è stato certificato come impianto d’elite dalla UEFA nel “lontano” 2016.

        Per quanto riguarda le ricadute alla “citylife”, chiederei prima ai residenti di via Tesio o a quelli di piazzale Selinunte

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  7. L’area di Sesto è la migliore. Metro e ferrovia vicino, possibilità di realizzare ampi parcheggi e stalli per bus, comodo autostrade. Lontano dalle case.

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