Milano | San Siro – Nuovo Stadio: meno cemento sarà la strada giusta per la scelta finale?

Mentre sono stati respinti i referendum che sostanzialmente volevano chiedere ai cittadini se mantenere la struttura del vecchio Stadio Meazza o la sua demolizione, si avvicina il dibattito pubblico che porrà fine, e forse darà una direzione ufficiale, alla contesa tra Comune, comitati cittadini e squadre di calcio che vogliono monetizzare.

Ricordiamo che lo Stadio Meazza a San Siro è di proprietà del Comune di Milano e le due squadre di calcio cittadine, che han sempre pagato un affitto, hanno intenzione di costruirne uno di loro proprietà accollandosi la demolizione del vecchio impianto che si era tentato di tutelare ricorrendo alla Sovrintendenza, che inizialmente aveva pensato di salvare parte della struttura, soprattutto quella più ‘antica’ costruita tra gli anni Venti e Trenta, ma poi resasi conto che le parti superstiti erano ormai poca cosa dopo tutti i rimaneggiamenti subiti nel corso del tempo, quindi si poteva abbattere tutto.

Il progetto scelto dalle due squadre di Milan e Inter, quello dello studio  Populous, prevede la costruzione di un centro commerciale che inglobi parte delle vecchie strutture del Meazza (snaturandolo completamente) e naturalmente quello di un nuovo stadio. Sparito completamente, almeno per ora, il grattacielo presente nei primi rendering, così come la gran parte del residenziale, che però era stata raccontata come elemento essenziale alla sostenibilità dell’operazione.

In sostanza sono previsti poco meno di 100 mila metri quadrati di costruito, tra attività commerciali, ricettive, servizi e residenziale e lo stadio nuovo. A cui si aggiungono un centro congressi, un museo a tema e un centro sportivo. Coinvolgendo l’intero quartiere attorno con una serie di interventi viabilistici e infrastrutturali, tra cui il rifacimento del tunnel di via Patroclo, di cui si parla dal 2019, ma anche un grande polo energetico che servirà tutta la zona.

Questo è quanto il team delle squadre sta rivedendo per preparare il dossier da consegnare al Comune e che sarà la base di discussione per il dibattito pubblico alla luce di quanto chiesto da Palazzo Marino lo scorso novembre. La condizione principale, messa nero su bianco dal Comune, era ridurre l’indice volumetrico dallo 0,51 concordato in precedenza allo 0,35. In sostanza i progettisti di Inter e Milan hanno lavorato per ridurre il costruito intorno al nuovo stadio dai 140 mila metri quadrati pensati in prima battuta, ad un massimo di 100 mila.

Ma alla fine del dibattito pubblico i cui colloqui, in effetti, saranno veramente brevi, e che dureranno da settembre a fine ottobre, quando il team di Pillon consegnerà le sue conclusioni, quale San Siro verrà scelto? Sarà l’attuale Meazza ristrutturato, sull’esempio fatto dal Real Madrid con il Bernabéu, oppure un impianto realizzato ex novo sulle ceneri del vecchio, come hanno fatto Tottenham e Arsenal a Londra?

Certo la demolizione del vecchio Meazza, è stato stimato, avrà anche un impatto micidiale sul quadrante ovest di Milano con la produzione di oltre 210 mila tonnellate di Co2, secondo i calcoli di Paolo Pileri, docente del Politecnico. Sarà anche questo l’ago della bilancia per la scelta finale?

Ricordiamo che c’è anche la minaccia, che sa di bluff, di spostare il nuovo stadio a Sesto San Giovanni.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Populous

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12 commenti su “Milano | San Siro – Nuovo Stadio: meno cemento sarà la strada giusta per la scelta finale?”

  1. Se l’impatto di CO2 della demolizione fosse veramente elevato da impedire la demolizione, servirebbe uno studio indipendente, non i calcoli di una persona sicuramente competente ma notoriamente schieratissima.

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  2. Il Real Madrid ha giocato con uno stadio in ristrutturazione. Non vedo perché non possa essere fatto da Inter e Milan.

    Alla fine è tutto sulla questione immobiliare / centro commerciale.

    Il rendering ha più alberi di quanti ce ne siano oggi al Parco Nord. Non ci credo.

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    • il Real Madrid ha giocato in un altro stadio (quella della primavera) per 2 anni durante la pandemia e quindi con incassi persi 0.
      ovvio che la motivazione sia economica,non avrebbe senso spendere oltre 1 miliardo di soldi PRIVATI a fondo perduto,ma il quartiere intero ne guadagnerebbe ed è un dato di fatto

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  3. è stato già appurato in diverse occasioni che, per esigenze di carattere strutturale, il vecchio Meazza, non è “ristrutturabile” ma solo demolibile…

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  4. Spero non sia stato il docente del Politecnico ad affermarlo ma la demolizione dello stadio e la conseguente produzione di CO2 non avrà alcun impatto sul quadrante ovest di Milano. Al massimo avrà un impatto (o sarebbe meglio dire un contributo) sulla concentrazione di gas serra presenti in atmosfera e dunque sull’intensità dei cambiamenti climatici globali.

    Detto questo sono sempre stato favorevole a riqualificare l’esistente rispetto a fare e disfare facendosi abbindolare da rendering con alberi alti tanto quanto lo stadio.

    Quanti sono 100 mila metri cubi? CL e PN quanti metri cubi sono?

    È possibile chiedere ai privati la realizzazione di un parco come quelli storici, ben delimitato e senza strutture artificiali impattanti al suo interno, oppure falliscono se non mettono le loro insegne e i loro edifici sempre al centro della situazione?

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  5. Non esiste il residenziale puro nel progetto, è vietato anche dalla legge sugli stadi.

    Il Real Madrid ha giocato un anno e mezzo nel proprio centro sportivo durante la pandemia, mentre al Bernabeu facevano i lavori più impattanti. In più, parliamo di una squadra sola, con quindi un minor numero di partite e più tempo per fare i lavori: con Inter e Milan entrambe in Champions, a San Siro giocano ogni 3 giorni per 9 mesi.

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  6. Mandiamo il melan a giocare a Monza mentre l’Inter ristruttura lo stadio.

    Comunque auspico la prigione per chi darà il via libera alla demolizione dello stadio di calcio più bello al mondo. Corte dei conti dove sei?

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