La vecchia stazione di Torino Porta Susa, in Piazza XVIII Dicembre, sarà protagonista di una
trasformazione molto interessante: l’edificio costruito a metà ‘800, infatti, vedrà la sua destinazione
d’uso convertita da Stazione Ferroviaria in Hotel. Più precisamente, in Boutique Hotel per Millenials.
E’ questo infatti l’obiettivo della Vastint Hospitality Italy – società della Holding che controlla anche Ikea
– che ha acquistato l’immobile per 6,4 milioni di euro da Sistemi Urbani (RFI), e che ha in programma
di spenderne altri 18 per la ristrutturazione e ricostruzione completa, che avrà come risultato la
realizzazione del Moxy Hotel, l’insegna appartenente al colosso Marriott, destinato ad un pubblico
under 40 in cerca di una struttura moderna, design all’avanguardia, atmosfera giovane e tariffe low
cost.
Il progetto prevede il totale recupero dell’edificio storico a firma dell’Architetto torinese Norberto
Vairano che ospiterà, a pian terreno, la reception, la hall dell’Hotel e un ristorante a due livelli, mentre
al piano superiore ci sarà un lounge bar aperto al pubblico e degli spazi per convegni ed eventi. Le 203
camere dell’hotel, invece, saranno posizionate nel complesso di nuova costruzione, a destra dell’edificio
storico e collegato allo stesso, secondo il progetto curato dallo studio milanese Lombardini 22.
Famoso per l’attenzione al riciclo e all’eco-sostenibilità, lo Studio di Architettura L22 ha previsto per il nuovo fabbricato di 7 piani fuori terra una struttura in legno e acciaio, che verrà principalmente pre-assemblata in stabilimento, così da minimizzare l’impatto dei lavori in cantiere e accelerare la posa in opera. La catena di Moxy Hotel, infatti, già presente in molte città europee nonché a Malpensa, Linate e Verona, è solita utilizzare le stesse tecnologie costruttive già collaudate nelle altre sedi: anche a Torino, dunque, le strutture saranno realizzate con l’impiego di legno certificato PEFC (Program for the Endorsement of Forest Certification) che, insieme ad altri fattori, consentirà al nuovo fabbricato di ottenere la certificazione Leed Platinum.
A sinistra dell’ex stazione, invece, nella zona che si connette al tunnel vetrato del nuovo scalo ferroviario Torino Porta Susa, sorgerà una piazza verde con un grande dehor dell’Hotel. Il complesso, che si estende
su un’area di più di 8.000 mq, prenderà il nome di Scalo 1865, che ricorda, appunto, l’anno di
fondazione dell’ormai dismesso snodo ferroviario. Questo intervento, dunque, sarà uno degli ultimi
della cosiddetta Spina 2, che negli ultimi 30 anni ha visto la trasformazione di una vasta area urbana
che ha interessato, oltre la Stazione Porta Susa, anche la costruzione del grattacielo Intesa San Paolo di
RPBW e le Officine Grandi Riparazioni.
Nei mesi scorsi sono state portate a termine le opere di bonifica dei locali e del terreno su cui sorgevano
i binari, in seguito alle quali l’Impresa affidataria Dimensione SpA ha potuto iniziare le opere di
demolizione dell’ala sud, che porteranno i locali a quelli previsti dal Progetto. Nonostante la presenza
rassicurante di Dimensione SpA, il progetto comunque è in leggero ritardo: infatti, secondo il piano
originale, i lavori avrebbero dovuto concludersi nel 2022. Sembra, dunque, che i torinesi dovranno
aspettare ancora qualche altro anno prima che venga loro restituito – restaurato e arricchito – questo
importante pezzo di Città.
Committente: Vastint Hospitality Italy (Milano)
Architetto: Lombardini 22 (Milano) + Norberto Vairano (Torino)
Impresa: Dimensione SpA (Torino)
Photo-Credit (renders): Lombardini 22 (Milano)
Photo-Credit (area): Francesco Gullace
Referenze immagini: Lombardini 22, Francesco Gullace
Francesco Gullace, Torino, Ikea, Porta Susa, Scalo 1865, Lombardini 22, Architetto Vairano, Dimensione SpA.
Penso che ci volesse proprio!