Milano | Isola – Il “Rasoio” vince l’Award of Excellence

Il progetto De Castillia 23, firmato da Progetto CMR, ha ricevuto nella serata di giovedì 10 novembre il prestigioso Award of Excellence da parte del Council on Tall Buildings and Urban Habitat – CTBUH, nella categoria degli edifici fino ai 100 metri di altezza.

Il Dott. Massimiliano Morrone, Head of Real Estate Asset, Investment & Technical Management del Gruppo Unipol, insieme all’ architetto Massimo Roj, Founder e CEO di Progetto CMR, con l’architetto Andrea Dallavalle, COO di Progetto CMR  hanno ritirato il premio a Chicago con grande soddisfazione.

De Castillia 23 dona vita ad un edificio rimasto per anni incompiuto e abbandonato nel cuore del quartiere milanese Isola, riconsegnando quindi alla città un luogo all’altezza dell’innovazione e della contemporaneità che caratterizza il contesto circostante, contribuendo a rafforzare il progetto di rigenerazione urbana di Porta Nuova, Porta Garibaldi e Isola.

Tratto qualificante del complesso è la facciata, cucita sull’edificio come un prezioso tessuto di vetro che restituisce giochi di luce e un’immagine sempre diversi a seconda del punto da cui la si guarda, come un organismo vivente, che muta il suo aspetto anche quando gli utenti ne fuoriescono.

Una facciata prismatica, dinamica ed elegante, che dialoga con gli edifici vicini, ben inserendosi nel linguaggio architettonico del distretto.

La pelle di De Castillia 23 è una pelle eco-attiva, grazie ad una facciata di vetro che permette di offrire un’illuminazione naturale per il 70% dell’orario di lavoro, riducendo notevolmente il consumo di energia elettrica. Le restanti superfici esterne, realizzate con materiali Active Surfaces® – le innovative lastre ceramiche eco-attive di Fiandre Architectural Surfaces installate con un sistema di facciata ventilata di Granitech, entrambi Brand di Iris Ceramica Group – sono in grado di assorbire ben 59 kg di ossido di Azoto all’anno grazie alle loro proprietà antinquinamento, l’equivalente di quanto farebbero 200.000 mq di aree verdi, migliorando sensibilmente la salubrità degli spazi interni ed esterni.

Anche il sistema linfatico dell’edificio è caratterizzato da impianti di ultima generazione, che utilizzano fonti rinnovabili per la produzione energetica. Il sistema fotovoltaico, integrato in copertura, produce circa 40.000 kWhel di energia pulita, evitando l’emissione in atmosfera di 13 tonnellate di CO2 all’anno. Così come una pompa di calore ad acqua di falda ad altissima efficienza sfrutta l’energia geotermica sia per il riscaldamento che per il raffreddamento degli uffici, senza rilasciare inquinanti nell’ambiente circostante.

Completa il progetto la realizzazione di 2.000 mq di verde con piantumazioni che assorbono 12 tonnellate di CO2 per restituire 9 tonnellate di Ossigeno all’anno.

De Castillia 23 è un progetto che dimostra che progettare in maniera sostenibile è possibile e che si può operare in maniera virtuosa su edifici esistenti, supportando l’idea che la rigenerazione urbana non interessa solamente interventi sullo spazio aperto, ma che può riguardare con successo anche l’ambiente costruito. Una strada che è d’obbligo percorrere per avere un impatto maggiormente sostenibile sul pianeta. 

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Rasoio, Unipol SAI, Isola, via de Castillia, via Confalonieri, Progetto CMR

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

21 commenti su “Milano | Isola – Il “Rasoio” vince l’Award of Excellence”

  1. De Castilla 23 merita un premio nella categoria “peggio pezza del buco’.

    Il progetto di Benati era di una pesantezza unica, ma almeno aveva una sua idea.

    La colpa comunque non è di cmr ma di chi ha autorizzato quel volume in quella posizione.

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  2. Di una bruttezza commovente. Forse l’edificio più brutto di Porta Nuova. Che poi quali giochi di luce quei vetri sono talmente trasparenti da non riflettere un singolo fotone. C’è da sperare in un abbattimento tra dieci anni.

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  3. forse la facciata sul parco si salva, però decisamente mediocre come progetto. Soprattutto il retro su via confalonieri è una colata di cemento, incombente e sgraziata.
    I “2000 mq di verde” non sono altro che un’appendice dei giradinetti (-pardon… “parco urbano”..) della BAM con quattro alberi spelacchiati.
    Il male originale di questo progetto di Porta Volta -come molte altri recenti- è stato quello di concedere troppo volumetrie.
    Sono state fatte poi cose egregie come il Bosco verticale o il palazzo di unicredit, alcune belle come il Pavillon o la sede di Coima, altre anonime e bruttine come le torri Aria, Solaria e anche questo. Vediamo come sarà la torre dell’Unipol, dai rendering -come sempre- sembrava molto interessante, il “work in progress” mi lascia molti dubbi….

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  4. Ma la pista ciclabile che passa sotto il Rasoio e collega via de castilla con via volturno quando la completiamo? Ci sono ancora le transenne.

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