Milano | Mobilità – Auto, ciclisti e pedoni, la convivenza difficile

Forse non ce ne rendiamo conto, ma ci sarebbe bisogno di mettere ordine a questo caos.

Come abbiamo più volte ribadito, le nostre città millenarie si sono ritrovate in un mondo moderno che sta loro un po’ stretto. Si sono ritrovate a dover condividere il poco spazio a disposizione tra pedoni, ciclisti, motociclisti e automobilisti. Città fatte di vie strette, piazze piccole, sorte quando, come nel caso di Milano, avevano solo 300.000 abitanti  (nel 1860) e oggi, nel 2022 accolgono ogni giorno oltre due milioni di persone. Persone che vivono in città e molte altre che arrivano da altrove.

Più passano gli anni e più le nostre strade si trasformano in un vero e proprio caos. Automobili, tram, moto, biciclette e monopattini si sommano gli uni sugli altri rendendo la vita difficile per tutti. Chi cerca parcheggio invano sino a quando lascia il mezzo appena trova uno spazio libero, infischiandosene degli eventuali problemi che potrebbe causare. Così tutti ci si ritrova a fare gimcane tra i mille oggetti che costellano le nostre vie.

Auto sui marciapiedi, auto sulle ciclabili, auto sotto gli alberi e sulle aiuole così come davanti ad ingressi o monumenti.

Moto e motorini sui marciapiedi, moto e motorini sulle ciclabili, moto e motorini sotto gli alberi e sulle aiuole così come davanti ad ingressi o monumenti.

Biciclette sui marciapiedi, biciclette sulle ciclabili, biciclette sotto gli alberi e sulle aiuole così come davanti ad ingressi o monumenti.

Monopattini sui marciapiedi, monopattini sulle ciclabili, monopattini sotto gli alberi e sulle aiuole così come davanti ad ingressi o monumenti.

Caro il nostro bel Comune, forse bisognerebbe mettersi ad un tavolo tutti assieme e trovare le soluzioni, perché così la situazione può solo peggiorare.

Molti chiedono più ciclabili sicure e protette, poi le si realizza e subito si alzano le proteste degli automobilisti che non trovano parcheggio. Insomma pare una situazione irrisolvibile.

Purtroppo questo caos urbano è anche problematica perché crea sempre più incidenti anche mortali, come abbiamo tristemente visto anche recentemente.

Immaginiamoci una città utopica, dove venissero rispettate le regole, dove la sosta in doppia fila non ci fosse, dove i passi carrai fossero lasciati liberi, dove sui marciapiedi camminassero solo le persone e sulle piste ciclabili ci andassero solo le biciclette e i monopattini (e non i motorini, ad esempio), dove il Comune facesse rimuovere cartelli, pali e oggetti superflui dalle strade. Forse avremmo una città perfetta dove sarebbe bello viverci.

Purtroppo non sarà mai così, ma basterebbe far rispettare maggiormente le regole e un po’ di buona volontà da parte di tutti per vivere una vita cittadina migliore.

Intanto ieri si è tenuta una manifestazione (foto a seguire) decisamente importante per difendere la ciclabile di viale Monza e Corso Buenos Aires, per chiedere più sicurezza stradale. In questa nostra città e in tante altre la sicurezza stradale è un’emergenza che può riguardare tutti, a partire dai pedoni, dai ciclisti, da chi in strada è più fragile.

In primis ci vogliono ciclabili più sicure, una moderazione della velocità di tutti i mezzi in città e l’estensione di più zone col limite a 30kmh.

Referenze immagini:

Urbanistica, Piste ciclabili, Parcheggio, Arredo Urbano,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

66 commenti su “Milano | Mobilità – Auto, ciclisti e pedoni, la convivenza difficile”

  1. Convivenza? Ma di cosa stiamo parlando? Gli idioti parcheggiano sulla ciclabile e questa per voi è convivenza difficile? Questa è arroganza! Questo è non avere nessun senso civico! Questo è sbattersene degli altri. Vogliamo una città a misura di uomo? Bene, riduciamo le auto e lo spazio a loro dedicato. In una città come Milano si può fare. Una volta fatto ciò e una volta dato spazio alla mobilità sostenibile possiamo lamentarci su chi va in bici sul marciapiede (considerando che, appunto, la strada purtroppo non è il mezzo più sicuro).

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  2. Senza polemiche. Milano non è poi così diversa da parecchie altre città di pari taglia del resto d’Europa. Due sono le aggravanti
    Prima di tutto sono almeno 20 anni che – a parte le opere faraoniche tipo gli svincoli di Expo 2015 – non si investe sul rinnovo della rete stradale. Spesso ferma ai layout del Dopoguerra.
    Poi per politica o dolcefarniente si è abbandonata la circolazione stradale a sé stessa, con tutori dell’ordine inesistenti e mano libera a qualsiasi arrogante che fa i suoi comodi: a piedi, in bici, in moto, in auto ecc. Ciascuno a proprio garbo.

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    • Parcheggia in doppia fila coi le doppie frecce a Parigi e vedi che succede i milanesi sono i più maleducati e indisciplinati poi fanno i precisino quanto si tratta di aperitivi di merda tra l’altro

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      • Guardi che buona parte dei milanesi gira con i mezzi pubblici. A chi pensa il culo di solito è ai brianzoli col Suv e a chi viene da fuori Milano abituato a spostarsi con l’auto anche solo per fare 200 metri. Diciamo le cose come stanno

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        • Mah.. mi lasci dissentire. È pieno di milanesi che non si abbassano a prendere i mezzi pubblici. È molto diffusa, purtroppo, l’equazione mezzo pubblico/classe sociale bassa. Potremmo fare qualche sforzo in più per rendere più attrattivi metro e bus, a Londra la tube è cool, ma la comunicazione della loro società di trasporti è fatta benissimo, quella di ATM a mio parere molto meno.

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  3. Città che hanno davvero risolto i problemi però ci sono. Le città olandesi sono incredibili, prendiamo Utrecht per esempio: un robustissimo sistema di mezzi pubblici completamente integrato, mobilità urbana quasi totalmente assorbita dalla bicicletta e ecco che le strade tornano a essere luoghi sereni, pieni di persone a piedi, praticamente le auto servono per i pochi che proprio non possono/vogliono farne a meno ma sono abbastanza marginali.

    Queste città risultano incredibilmente vivibili e felici. Come se tutta Milano fosse Brera o City Life, non viale Monza o l’incubo di piazzale Loreto.

    Il bello è che queste città non sono sempre state così, avevano gli stessi problemi di Milano ma sono riuscite a cambiare disincentivando con coraggio l’auto privata. Non si fa in un giorno, serve tempo ma si può fare e i risultati sono tutti lì da vedere, basta andarci per vedere le cose in un’altra prospettiva.

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    • Se togli fuori dai coglioni le automobili dalla strada i mezzi pubblici diventano immediatamente puntualissimi ed efficientissimi.

      Esattamente come nelle città cge descrivi.

      Bisogna limitare le auto dalle strade.

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      • Non basta, credimi. In Olanda puoi prendere una bici a noleggio in uno sperduto paesino, arrivare in 5 minuti in una stazione ferroviaria, salire sul primo treno che probabilmente non aspetti più di 15 minuti se ti va male, arrivare nella principale città, prendere un bus veloce o un tram o un’altra bici a noleggio e arrivare a destinazione, tutto con la stessa carta o app, in bici sempre su percorsi sicuri.

        Qua purtroppo non è oggettivamente così. Mancano troppe cose per arrivare a standard simili dove prendere l’auto è semplicemente la cosa meno conveniente da fare. Pensa ai nostri treni regionali o suburbani, sono purtroppo un bel problema, per migliorarli servono investimenti che non si stanno facendo e che sono molto lontani dall’essere fatti.

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    • Permettimi di dire che, al netto della inciviltà, Utrecht rispetto a Milano ha 350k abitanti in 100 kmq, con una densità pari alla metà di quella Milanese. Per di più l’area metropolitana, estesa piú o meno come quella milanese, ha 1,280mln di abitanti contro i 3,35 di quella milanese. Ripeto, al netto di tutti i dibattiti possibili su progetti e/o comportamenti dei singoli,, Milano ha il grosso ostacolo di essere una città minuscola ma con una densità altissima. A mio parere é anche fuorviante prendere Parigi come esempio. Parigi é una capitale con uno status giuridico che gli permette di avere risorse che Milano si sogna.

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  4. Io uso x gli spostamenti quasi esclusivamente la bici e sapete cosa mi da’ più fastidio? Oltre naturalmente alle auto messe ovunque, i “colleghi ciclisti” che mi trovo spessissimo contromano in una via bella stretta o in una ciclabile a senso unico e che molte volte evito con gimcane strane visto che passano regolarmente col rosso! Manca educazione,educazione e poi ancora educazione.

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    • Nessuno accetta più le regole condivise, perchè ognuno pensa “di saperla più lunga”

      Vale per i vaccini come per per le auto “che tanto non disturbano nessuno” e per i ciclisti “che è vietato ma non è pericoloso”

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    • Fausto non so che tipo di ciclista tu sia ma io tra migliaia di auto in doppia fila in tutta città e qualche ciclista ogni tanto in contromano su una ciclabile non ho dubbi su cosa preferisco.

      Un’auto parcheggiata male può farmi ammazzare, un altro ciclista al massimo lo evito senza così grossi problemi dai, non sono cose nemmeno lontanamente paragonabili. Sei proprio sicuro sicuro di essere un ciclista?

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  5. Dobbiamo drasticamente ridurre le auto che entrano a Milano, altrimenti non c’è possibilità di convivenza. Creando un sistema ferroviario efficiente e affidabile per i pendolari, controllando bene la sosta selvaggia e togliendo spazio alle automobili. Si può fare e in tanti paesi europei si può vedere come funziona. Si può fare e si deve fare, e Milano é meglio quando guarda al futuro. Una metropoli completamente sommersa di automobili non é piú vivibile per nessuno.

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  6. Per cercare di creare una città migliore per tutti occorre costruire migliaia e migliaia di posti auto per residenti. E solo dopo vietare la sosta. Poi bisogna investire in metropolitane e fermare le costruzioni i residenziali in città, per non aumentare densità abitativa già elevata.
    Ossia bisogna fare il contrario di questa giunta di teste di cazzo di sinistra votata da elettori con la stessa conformazione cranica.

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    • Io invece ho la sensazione che grande parte delle auto che troviamo parcheggiate sulle strade sia di residenti che possiedono il box ma non hanno voglia di utilizzarlo oppure è già occupato dalla prima auto di famiglia e la seconda viene parcheggiata sulla strada.

      Cambiare la mobilità vuol dire anche cambiare la cultura della società, una mobilità che incentiva brevi spostamenti consente lo sviluppo di una “città a 15 minuti” con servizi pubblici e privati distanti 15 minuti perché i cittadini lo desiderano e lo richiedono.

      Molti oggi parlano di città a 15 minuti ma non hanno ancora capito cosa voglia dire, spendere i miliardi per consentire a mezza provincia di raggiungere la periferia di Milano in auto e il centro città in treno o metrò non è città a 15 minuti, anche i comuni della provincia devono essere incentivati a crearsi i servizi nei loro territori, raggiungibuli con TPL locale o in bicicletta in pochi minuti.

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      • Il fatto che non si sappia esattamente di chi sono e che ci facciano e quanto e perchè si muovano le centinaia di migliaia di auto parcheggiate per Milano (mica solo Andrea non lo sa…. avete mai visto uno studio fatto su Milano?) la dice lunga sul pressapochismo con cui si affronta la materia.

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        • Mai fatto uno studio riguardo l’effettiva necessità di parcheggio nei quartieri.

          Il quartiere dove vivo è di estrazione popolare, moltissime case sono state costruite negli anni 50 senza parcheggi o con un numero di parcheggi inferiore al numero di appartamenti.

          Dovremmo vedere un’enorme quantità di bici dappertutto, code alle fermate dei mezzi pubblici e qualche Panda parcheggiata in strada, invece il quartiere è pieno zeppo di stradoni enormi con automobili da più di 20k parcheggiate in ogni dove. Uno dei pochi edifici nuovi della zona si ritrova SUV parcheggiati sul marciapiede proprio davanti all’entrata del box.

          Non voglio nemmeno immaginare che sacrifici fanno le persone che abitano qua per acquistare e mantenere un’auto che da loro la falsa sensazione di essere meno poveri di quello che sono.

          Ma come ho detto qua è stato tutto progettato per gli spostamenti in auto, le tangenziali si raggiungono in un batter d’occhio e le vie di quartiere sono talmente larghe che le auto possono parcheggiare in seconda fila oppure superare tranquillamente i 50 km/h e passare all’interno del quartiere per evitare semafori e accorciare la strada.

          Ma quanti parcheggi vuoi che servono in un quartiere dove vive gente che per comperare l’auto ha bisogno di spendere lo stipendio di un anno? Serve cambiare la cultura!

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          • “acquistare e mantenere un’auto che da loro la falsa sensazione di essere meno poveri di quello che sono.”

            Ma ti hanno ibernato in una capsula del tempo 60 anni fa e scongelato oggi pomeriggio? 🙂 🙂

          • Poi ci sono i quartieri ricchi, dove vive gente che di soldi e influenza per acquistare e/o far costruire un box ne ha in abbondanza e che in molti casi lo ha fatto.

            In questi quartieri si trovano forse le maggiori resistenze allo sviluppo della mobilità alternativa, li vivono persone ricche e potenti che parcheggiano la terza auto sul viale alberato e finiscono a fare da esempio per i quartieri popolari di cui sopra.

            Io continuo a pensare che la lentezza dei lavori in Monte Rosa o in corso Sempione non sia un evento sfortunato, da imputare alla lentezza italiana. In quei posti vivono fior fiore di avvocati, industriali, costruttori e magari anche qualcuno che ha a che fare priprio con quei lavori e che ha il figlio che parcheggia la sua auto sul viale.

          • @V non si spiega in altro modo.

            Sicuramente tra i milanesi il mito dell’auto è scemato, ma per chi non è milanese e si trasferisce a Milano per sperare di migliorare le proprie condizioni purtroppo l’auto è ancora il mezzo da possedere. Fuori dalla circonvallazione tutto è costruito in funzione dell’auto. Vivi in un condominio che non ha soldi per mettere la caldaia a gas e nemmeno le capacità culturali per rifare la facciata con il cappotto e ti comperi un auto da 25k?

          • Oh, ma quante ne sai @Andrea.
            Il figlio dell’avvocato di corso Sempione che posteggia sul viale, il milanese che “il mito dell’auto è scemato”, il non milanese che ritrasferisce a Milano per “migliorare le proprie condizioni”(?) e quindi non può rinunciare all’auto mentre i ricchi che hanno tre auto e le posteggiano sulla strada fanno da cattivo esempio ai poveri che però anche se abitano in case di merda hanno la macchina da 25K.
            Sei un grande.

          • Andrea…sulle bici e le ciclabili qualche volta dici anche cose condivisibili.
            L’analisi sociologica delle motivazioni del possesso di un’auto invece… forse è meglio che lasci stare, sembra una parodia di vecchi discorsi degli anni sessanta!

  7. Guardando la foto da sopra si vede di quanto questa progettazione è assurda. Bisogna spostare la pista vicino al marciapiede in modo da garantire 2 corsie di marcia e non una e mezza come adesso che sta inquinando e le biciclette che non hanno nessuna protezione..

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  8. Concordo con l’ autore del post. Il traffico Milanese oggi più che mai è diventato un “casino”… la situazione è sfuggita di mano con conseguete
    “Guerra dei poveri .
    Per quanto mi riguarda la soluzione è stop TOTALE auto in area C
    ( solo residenti – nessuna deroga – solo mezzi publici e portatori di handicap ) limitazione auto in are B, potenziamento massiccio mezzi publici , parcheggi aree di snodo ( fatti come si deve !! Che invogliano a parcheggiare ) Piste ciclabili capillari ( non c’è bisogno di spendere miliardi e triliardi di euro per realizzare opere monumentali incompiute tipo quella di Monte rosa, basta una striscia per terra e via )
    Aumentare flotta car sharing ( a prezzi competitivi !! , no speculatori ) per le serate aperitivi con gli amici o le partite di calcetto.
    Vuoi andare da Piazza Firenze al Duomo , dal Niguarda a Garibaldi, da Corvetto al Duomo, bene, lasci la macchina ,e ti ARRANGI …sono meno di 5 km a piedi , ti fa bene alla SALUTE ! Hai una persona anziana da accompagnare all ospedale o a una visita medica? TI ORGANIZZI..Prendi i mezzi, e se non puoi prendi una macchina in car sharing. Piove ? Vai a decathlon e prendi impermeabile ed ombrello ( con 20 euro hai risolto il problema traffico e inquinamento)

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  9. Stop auto in centro.
    Vuoi andare da Piazza Firenze al Duomo , dal Niguarda a Garibaldi, da Corvetto al Duomo, bene, lasci la macchina ,e ti ARRANGI …sono meno di 5 km a piedi , ti fa bene alla SALUTE ! Hai una persona anziana da accompagnare all ospedale o a una visita medica? TI ORGANIZZI..Prendi i mezzi, e se non puoi prendi una macchina in car sharing.
    Piove ? Vai alla decathlon e prendi impermeabile ed ombrello ( con 20 euro hai risolto il problema traffico e inquinamento)

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  10. Vedo che siete dei guru del cotradditorio e abili conunicatori…ahahah…Chiaramente ho semplificicato …Comunque si faccio cosi, ne più ne meno , mi sposto in bici, a piedi e con i mezzi , abito in centro con la mia famiglia, la macchina la uso solo nei wend se voglio fare più di 50 km extra urbani, lo “spesone ” del sabato pomeriggio non lo faccio. E se piove apro l ombrello…facile e intuitivo , non ho box ( MAGARI) e non ho Bmv ( MAGARI ) e sono pazzo da legare ( se lo dite voi ) ahahahah

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    • Ma và?
      Abiti in centro con la tua famiglia e non fai lo “spesone” al supermercato?
      Ma guarda, ti immagino andare a comprare il pane da Pattini&Marinoni in bici col cestiino d’ordinanza o tua moglie portare i figli sempre in bici sul seggiolino alle Marcelline .
      Anch’io abito in centro e mi sposto praticamente sempre o a piedi o con i mezzi ma non rompo i coglioni a chi non ha e non può avere queste opportunità.
      Tu che le hai non dovresti essere così nervoso.

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    • Lo “spesone” del sabato è una abitudine meza morta in Italia infatti gli ipermercati hanno vendite in crollo verticale da più di 5 anni e van bene solo i supermercatini di prossimità.

      E’ surreale leggere i post dei ciclofifili che lottano con gli altri, sembrate tutti usciti da un film degli anni zero.

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    • Se abiti in centro è un altra storia, puoi girare anche con skate quei 100m che devi andare dal panettiere e altri 50m per andare al lavoro 😀 Ma il 90% non abita in centro e tanti di loro fanno proprio quei extra 50km ogni giorno per andare a lavorare appunto usando la macchina. Voglio vedere andare a lavorare da un Parabiago a Milano centro con i mezzi 😬

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      • Infatti si parla di Milano centro, prova domani mattina a passare Moscova, Solferino Brera.alle 9.00 ..sembra la tangenziale Nord, iniziamo da qui.

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  11. Lo “spesone” del sabato ti assicuro che lo fanno ancora in molti, sto esasperando ? e sotto gli occhi di tutti…e no, non sono snob ( siete furbetti voi, volete far passare per forza uno che va a fare la spesa un bici come radical chich da boutique ) mi carico la spesa sui sacconi e li attacco la portapacchi….( certo capisco , non è per tutti, no per tutti quelli che prendono la macchina per fare lo spesone ) si i figli si portano a scuola in bici …e si rischia ogni volta la vita, acci vostra !!!…ma non voi certo lo so che voi siete degli automobilisti corretti e civili, che rispettano le norme e sopratutto i pedoni e i ciclisti parlo mica di voi..tranquilli…

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    • Lo “spesone” è moribondo ma mica tra i fighetti fuori dal mondo a Milano centro… in tutta Italia.

      Il mondo cambia, le abitudini pure ma l’auto resta il principale metodo di mobilità individuale. E’ questo il dramma ed il fallimento di 20 anni di politiche di mobilità cosiddetta dolce, ma se si accetta il fallimento si può cambiare registro e farcela.

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      • @ anonimo 16.37 è un grande! Onestà intellettuale…bravo, finalmente. 2km 3 km 4km prendo la macchina , non mi passa per la mente un solo secondo di andare a piedi, o in bici ( tram lasciamo stare, troppo esotico ! ) è più comodo, punto.
        Lo Stop delle macchine in centro sarebbe un abominio contro la comodità, intorrelabbile….scarliga merlus !

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        • Se ho ben capito lui fa lo “spesone” all’Esselunga e ci va in macchina. Tu ci vai e torni in tram con la carta igienica e la scatola da 6 di lattine di passata in offerta sotto braccio??

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          • O la spesa te la fai consegnare a casa con i malefici furgoni che si piazzano sui binari, sul passo carrabile o dovunque diano fastidio a tutta la comunità?

  12. Spesa è diverso da “spesone”. La spesa si può fare anche in moto, bici o a piedi se la distanza lo consente. Lo spesone richiede il bagagliaio dell’auto anche se il supermercato è molto vicino.
    Lo spesone si può anche non fare, visto che oggi i supermercati sono aperti fino a tardi e si può quindi prendere poche cose per volta durante la settimana.
    I supermercati tipo “esselunga” sono abbastanza diffusi, in una città come Milano, da essere abbastanza vicini a gran parte delle abitazioni.
    In campagna è diverso, ma in città, anche in periferia, la spesa senz’auto si può fare, con un po’ di buona volontà.

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  13. @K , si porto la carta igienica e sei lattina di salsa in bici , a piedi o sul tram…cosa ti fa accapponare la pelle? Scommetto che tu sei uno di quelli ha la palestra a 1, 50 km a piedi da casa e vai in macchina … e poi ti fai 2 km sul tapirulan…ahahahah

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    • In realtà abito in zona servita e la macchina la uso solo per andare fuori Milano e nemmeno per far la spesa perchè in casa siamo solo due…ma mi metto nei panni di chi ha famiglie numerose o porta la spesa agli anziani.

      In ogni caso, la prima volta che vedo uno con la spesa ingombrante sul tram, ti vengo a salutare!!!, Che io uno con i rotoloni e la confezione risparmio della passata sul tram mai visto in vita mia !

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      • Si, milano centro è piena di famiglie numerose che portano la spesa a casa e gente che porta i pacchi alle persone anziane, se ti affacci dalla finestra e guardi la strada , sono proprio loro che in questo momento stanno andando in giro in macchina…

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  14. Poi, spero veramente di incontrarti in tram, così ti spiego come si fa a portare 4 sacchetti della spesa
    ( non è impossibile , si usano le mani ) ed evitare di prendere la macchina.

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  15. milano a misura d’uomo. fa bene all’ambiente, fa bene ai quartieri e fa bene alla salute. città come londra e copenhagen come modello. milano può farcela!

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    • Esatto e la soluzione non è certo andare in bicicletta sui marciapiedi creando pericolo per i pedoni. Tutti devono fare la loro parte, anche i ciclisti.

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