"Anche le città hanno una voce" | Segnalazioni, bellezze, architettura, storia e altre curiosità urbane.

Milano | Porta Monforte – Restaurati i palazzi della Ceschina di via Gustavo Modena 16 e 20

Due bei palazzi di inizio Novecento (1905/1908) siti in via Gustavo Modena 16-18 e 20 ( con affaccio anche in Via Castel Morrone 15 e 17) nel distretto di Porta Monforte, sono stati restaurati grazie al Bonus Facciate. Si tratta di due immobili dell’immobiliare Sanitaria Ceschina, la società che possiede un discreto patrimonio edilizio sparso in città e sul quale spesso notiamo, purtroppo, una scarsa manutenzione.

Cominciamo con il palazzo di via Gustavo Modena 16, da anni (forse da quando venne eretto) attendeva una riqualificazione. Infatti, pareva quasi disabitato da lungo tempo.

Nel 2022 finalmente son cominciati i lavori conclusosi in questi giorni di inizio 2023. Come si vede, l’edificio eclettico, prima annerito dal tempo, è ora ritornato al suo originario aspetto color sabbia con le decorazioni in cemento sagomato linde come nuove. I balconi, decorati con ringhiere in ferro battuto devono essere ancora completati visto che al momento son state rimosse tutte le decorazioni in metallo.

Passiamo ora al palazzo più ampio, anch’esso restaurato al contempo, ma in condizioni migliori, di Via Gustavo Modena 20 e Via Castel Morrone 15 e 17. Anche quest’immobile è in stile eclettico e molto elegante: presenta una facciata intonacata di un bel rosso mattone decorata a graffito in alcuni punti. Di particolare bellezza sono le ampie logge e vetrate degli ultimi piani.

6Lab si è occupata dell’intero tri restauro che: ha visto l’utilizzo per le facciate dei materiali originari, ha restaurato i parapetti in ferro e rinforzato strutturalmente con fibre di carbonio i parapetti in cemento decorativo, ricostruendo il disegno originario in ogni dettaglio di finitura. Sono state comprese anche le parti caratterizzate dai graffiti, riportati all’originario splendore.

Complimenti al team di 6Lab cha ha condotto il lavoro. Come han scritto: “la facciata di un edificio non è mai un lavoro banale, questo edificio conta almeno 5 diverse mescole di cemento decorativo tipiche della sperimentazione dei primi del ‘900, solo lo studio e la sensibilità condivisa tra team di progettazione e direzione lavori, artigiani ed artisti impegnati nel lavoro hanno reso possibile il buon risultato”.

Particolarmente bello è l’ingresso in via Gustavo Modena, dove si può ammirare una stupenda cancellata in ferro battuto (probabilmente realizzata dal mitico Alessandro Mazzucotelli -ma non abbiamo trovato riscontro-) e alle pareti romantici dipinti dal gusto medievale. Anche il portone merita attenzione coi suoi decori sempre in metallo.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Via Gustavo Modena, Via Castel Morrone, Porta Monforte, , Bonus Facciate, Sanitaria Ceschina, restauro, 6LAB, Alessandro Mazzucotelli




Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

Milanese doc. Appassionato di architettura, urbanistica e arte. Nel 2008, insieme ad altri appassionati di architettura e temi urbani, fonda Urbanfile una sorta di archivio architettonico basato sul contributo del web e che in pochissimo tempo ha saputo ritagliarsi un certo interesse tra i media e le istituzioni. Con l’affermarsi dei Social Network, che richiedono sempre una maggiore velocità di aggiornamento, Urbanfile è stato affiancato da un blog che giornalmente segue la vita di Milano e di altre città italiane raccontandone pregi, difetti e aggiungendo di tanto in tanto alcuni spunti di proposta e riflessione.


21 thoughts on “Milano | Porta Monforte – Restaurati i palazzi della Ceschina di via Gustavo Modena 16 e 20

          1. Anonimo

            A furia di pippotti (e di non fare parcheggi) ogni anno che passa lo schifo aumenta, possibile non accorgersene??

  1. Anonimo

    L’eclettismo Milanese troppo spesso snobbato dagli storici e considerato solo come un pasticcio di stili retró merita una rilettura più attenta da parte della storia dell’architettura moderna

  2. Anonimo

    Palazzi bellissimi ma auto sui marciapiedi, auto su quelli che dovrebbero essere spazi verdi, auto sulle strisce pedonali, auto in doppia fila, carreggiate larghissime e marciapiedi stretti.

    La normalità a Milano.

    1. A.

      Finitela con queste auto, il problema non sono le auto ma il fatto che a Milano mancano i parcheggi sotterranei nei quali riporle.
      non è pensabile che la gente cessi di avere autovetture. Ma se fossimo in una città veramente all’avanguardia, sarebbero costruiti parcheggi sotterranei destinati a box (in affitto o vendita) per i residenti

      1. Anonimo

        No, guardi nelle città veramente all’avanguardia (Parigi, Londra, Berlino) si scoraggia l’uso dei mezzi privati in modo molto più radicale che a Milano. A meno che per lei le città all’avanguardia siano Casablanca, New Delhi e Kathmandu… Quelle in foto, comunque, sono auto in divieto di sosta: a Milano, come in tutto il mondo (tranne che in quelle città all’avanguardia che lei considera modelli), parcheggiare sui marciapiedi, a meno che non vi siano delle strisce apposite, è vietato.

        1. Anonimo

          Peccato che Parigi, Londra e Berlino abbiano tre situazioni di partenza diverse e quindi tre ricette diverse.

          La ricetta di Milano qual’è, a parte scopiazzare random le cose che fanno gli altri?

          1. Wf

            Infatti invece di copiare le ricette migliori Milano fa delle merde assurde che non funzionanao all’insegna della sua originalità.

            E lei è contento che non si copia.
            Gli piace di piu le xose fatte di merda e sbagliate.
            Bravo e originale milanese

          2. Anonimo

            purtroppo, sulla mancanza di una visione strategica e radicale delle amministrazioni milanesi ha ragione. Ma questa non è una ragione per giustificare questa situazione pietosa e imbarazzante di illegalità diffusa. Non è perché lo Stato non è in grado di realizzare riforme profonde del tessuto sociale in Sicilia che allora si deve sostenere che la Mafia ha ragione di esistere. Mi spiace, lo scempio è scempio. Il resto sono chiacchiere da bar e difesa di interessi di parte, nel suo caso anche legittimi, nel caso della Mafia, no.

  3. Francesco De Collibus

    Nemmeno un sopralzo, una baita sul tetto, un capanno? Sono allibito e sgomento. Complimenti agli architetti e all’impresa, un lavoro eccellente.

  4. Anonimo

    “alle pareti romantici dipinti dal gusto medievale”?!?, ma da dove l’hai tirata fuori? se la mettevi così riassumevi tutta la storia dell’arte: “affreschi parietali di tecnica pompeiana, con sfumature rinascimental-barocche, dai toni romanico-romantici con soggetti dal gusto medievale”. Ovviamente, senza contare che sono delle croste dei primi del Novecento…

  5. Biagio

    Allora la conclusione è: dato che a Milano ci sono troppe auto e tante di queste sono in sosta vietata o selvaggia che dir si voglia, restaurare la facciate dei palazzi è stato inutile. Anzi di più: a Milano non bisogna costruire più niente, restaurare più niente, non fare niente del tutto.

    1. Anonimo

      Ormai in questo blog qualsiasi sia l’argomento trattato è tassativo almeno un intervento sui SUV sui marciapiedi.

      Non lo sapevi?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.