Milano | Rogoredo – Completato Spark 2 e area confinate

Spark 2 è giunto a termine. Si tratta di uno dei due edifici (in seguito ce ne saranno altri) realizzati nell’area di fronte alla Stazione FS e M3 di Rogoredo, il comparto per uffici che si è andato ad integrare agli edifici occupati da Sky Italia e porta d’accesso anche al vicino Quartiere di Santa Giulia Sud. 

Spark 2 è un blocco per uffici di 8 piani. Pur essendo il fratellino di Spark 1, come avevamo già ribadito, rimane alquanto anonimo, esteticamente parlando. Infatti, Spark 1 ha una delle facciate movimentata da lamelle frangisole che lo rendono certamente più interessante rispetto a Spark 2, che si limita ad apporre vetrate in facciata intervallate da delle fasce marcapiano.

  • SPARK TWO è sito in Via Francesco Pizzolpasso e Piazza Tina Modotti 
  • progetto architettonico: ing. Matteo Gilberti (Work in Progress srl) 
  • progetto strutture: ing. Maurizio Milan (Milan Ingegneria SPA)

Purtroppo non possiamo non notare come ancora piazza Tina Modotti sia invasa sempre da auto parcheggiate selvaggiamente. Piazza che comunque, secondo noi, poteva essere più verde (un bel giardino?) e meno “pietrosa”. Magari ombreggiata da platani che sarebbero cresciuti e avrebbero anche occultato un po’ questi palazzi.

Intanto gli spazi commerciali di Spark 1 sono stati occupati completamente, regalando alla zona un’area piena di ristorazione (a dire il vero appartengono tutti a catene nazionali e internazionali, che caratterizzano ormai il trend del momento).

Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi

Rogoredo, Santa Giulia, Spark 1,  Saprk 2, Cantiere, Piazza Tina Modotti,via Francesco Pizzolpasso, Lendlease, Progetto CMR – Massimo Roj Architects

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

8 commenti su “Milano | Rogoredo – Completato Spark 2 e area confinate”

  1. Ma ben vengano i parcheggi, almeno quell’inutile lastricato serve a qualcosa…
    Ma non potevano piazzarci qualche alberello?
    Manca un progetto decente per quel prefabbricato jugoslavo che è la stazione, si poteva fare una piazza, si poteva fare un viale alberato decente, non dico un quartiere di ottocentesca memoria ma almeno un posto in cui a qualcuno potesse venir voglia di vivere

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    • Ben detto.
      Di mio aggiungo che ce la menano come pazze isteriche con la sostenibilità-tà-tà e poi piazzano un cubo di vetro che d’estate diventa incandescente dentro e fuori e in Comune tutti contenti da spellarsi le mani?
      Ma che testa hanno? Ah si, quella delle isole di calore percui il calcestre al Castello che voglio vederti quando piove, oppure quella delle “svolte ridondanti” di via Pacini percui adesso se devi girare percorrerai 400 metri in più e far la coda al semaforo, però omettono di farci conoscere le tonnellate di CO2 provocate in più. Strano, visto che han sempre i dati pronti quando gli fa comodo sfoderarli nei comunicati stampa.
      Questa giunta della “fantasia al potere” deve tornarsene a casa

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    • Hanno messo quell’infame lastricato per poterlo togliere a ridosso delle elezioni e poter dire di avere depavimentizzato Milano città green!

      Ok sono cattivo ma non ho del tutto torto,,,

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  2. Benvenuti a Rogoredo dove tutto finisce . Dove tutto è finito. il futuro ripasserà qui la prossima era glaciale . Per adesso solo distopia del presente .

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