Milano | San Siro – Forse a fine marzo sapremo il destino dello stadio

Il Sindaco di Milano Beppe Sala ha convocato questa mattina (martedì 28 febbraio 2023) a Palazzo Marino, Paolo Scaroni e Alessandro Antonello, rispettivamente presidente del Milan e ad dell’Inter allo scopo di chiarire una volta per tutte la questione nuovo stadio calcistico. Infatti, ultimamente, come ha ammesso lo stesso sindaco, le notizie diffuse erano troppe e confusionarie.

Si era partiti nel 2019 col nuovo stadio da costruire accanto al vecchio Meazza, alla costruzione, prima di uno stadio in condivisione tra Milan e Inter a Sesto San Giovanni, poi la realizzazione di due impianti distinti, uno a San Donato e l’altro sempre a Sesto San Giovanni, concludendo pochi giorni fa con la notizia di uno stadio da realizzarsi nell’area de La Maura (l’ex ippodromo di Lampugnano).

A quanto pare il Milan sta giusto valutando di realizzare il proprio stadio nell’area de La Maura a Lampugnano (non lontana dall’attuale stadio), anche se le proteste di molti cittadini stanno cominciando a farsi sentire (l’area dell’ippodromo è verde e confina col parco di Trenno).

Mentre per l’Inter ancora non si sa nulla di certo, voci parlano della realizzazione di un impianto altrove nell’area comunale se non addirittura la probabile uscita dai confini comunali con la costruzione di uno stadio a Sesto San Giovanni o altrove (San Donato Milanese o Rozzano?).

Quindi tra qualche settimana o al massimo a fine marzo, sapremo cosa sarà scelto e a quel punto si potrà capire anche il destino del vecchio Meazza, che privato dagli eventi calcistici delle due squadre, potrebbe cadere in disgrazia o risollevarsi con un interessante piano di riqualificazione.

A far cambiare idea sulla realizzazione dell’impianto nell’area del vecchio stadio di San Siro, ci sono state le mille polemiche sulla sua realizzazione e i paletti chiesti dalla Giunta Comunale che chiedeva significative modifiche al progetto presentato. Tra queste la capienza maggiorata dello stadio, dai 60 mila posti previsti ai 70 mila richiesti, con aumento dei posti a sedere con i biglietti a basso costo. Ma anche una maggiore distanza dalle case di via Tesio che comporterebbe uno spostamento del tunnel Patroclo con maggiori costi e la neutralità carbonica. Oltre agli oneri di urbanizzazione richiesti, circa 40 milioni di euro per poter sistemare i quartieri popolari nell’area limitrofa.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Andrea Cherchi

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18 commenti su “Milano | San Siro – Forse a fine marzo sapremo il destino dello stadio”

  1. Il PGT prevede due grandi impianti sportivi (stadio e palazzetto) a San Siro. Perché il Comune (= tutti noi) dovrebbe cambiare le regole e consentire la costruzione di un nuovo impianto dove mancano le necessarie infrastrutture e consentire nuovo consumo di suolo?

    Milan e Inter conoscono da sempre cosa dicono i regolamenti e per questo hanno proposto la Cattedrale al posto del palazzetto, la demolizione del Meazza e il recupero dei volumi per costruire la parte residenziale che ripaga la costruzione dello Stadio.

    Questi annunci dell’ultimo minuto sembrano una tattica per ottenere di più e spendere meno in oneri di urbanizzazione (non per il terreno che viene già dato in concessione per un pugno di mosche).

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    • “Consumo di suolo”??? Ma ci sei mai stato a San Siro?

      Lo stesso terreno, dove con il progetto Milan-Inter ci sarebbe stato per lo più verde, oggi è una distesa di catrame.

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    • Le richieste del comune fanno raddoppiare i costi. L’indecisionismo del comune che la tira in lungo da 3 anni almeno pure. Alla fine le squadre cercano altre soluzioni.
      Peraltro l’area individuata è servita come San Siro, è a poche centinaia di metri di distanza.

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  2. Io spero che l’Inter vada per l’area tra la Caserma Santa Barbara e l’Ospedale Militare che è molto grande e in attesa di investitori.

    Se poi oltre allo Stadio si creasse una cittadella dello Sport per le giovanili e aperta alla città, potrebbe essere anche un completamento molto interessante al residenziale che si andrà a costruire ed un elemento di attrazione e riqualificazione per l’intera zona.

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  3. ma la domanda poi sorge spontanea: se lo stadio si costrusce da un’altra parte, il vecchio san siro? il comune riesce a mantenerlo ( vedi costi di manutenzione), solo con gli eventi spot ( concerti e simili?)..di certo non riesce ad ammodernarlo ( mancano bagni, bar, degli di una struttura moderna), e nemmeno a mantenere il prato….

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  4. Bene, adesso i no-tutto saranno contenti.

    Ci teniamo sul groppone un’infrastruttura antiquata, che sarà sempre meno adatta per gli eventi del futuro e che quindi si “venderà” sempre meno, senza introiti dei canoni delle squadre, e che è più costoso ristrutturare che rifare da zero.

    Non avremo il nuovo verde, resterà l’asfalto, “usciremo” soldi pubblici (cioè nostri) per mantenerlo e gli oneri di urbanizzazione (che avrebbero potuto finanziare progetti di pubblica utilità in zona) saranno infinitamente più bassi.

    Proprio una bella soluzione win-win.

    PS: per chi sogna improbabili collocazioni in giro per le città, in caso non l’aveste capito, anche se non lo dicono ufficialmente è chiaro che la location del secondo stadio è già stata decisa ed è Sesto.

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  5. Come previsto ritorna lo schema del Vigorelli: l’impianto va preservato, il Comune paga e i cittadini non hanno servizi, visione molto lungimirante

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  6. A parte il fatto che la struttura “la Maura” è stata aperta nemmeno 10 anni fa, 2015 credo, vi sono dei vincoli ambientali che io sappia.. poi si sa in questo “paese” tutto è possibile.

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  7. Speriamo che alla fine il vecchio San Siro venga demolito, non sopporto queste nostalgie inutili. Diciamolo francamente, dal punto di vista architettonico è un orrore

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  8. Comunque il comune ci ha messo del suo, d’accordo…ma anche le società non mi paiono essere state dei fulmini di guerra. Sembra quasi che stiano bluffando tutti: le squadre nel volere davvero fare uno stadio nuovo, il comune nell’assecondarle (con i dovuti “ma”, “però”). Un po’ come a Roma del resto

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