Milano | Porta Romana – Housing sociale, alleanza tra Coima e Ccl (cooperative lavoratori), si parte dallo scalo

La notizia del mondo nel settore edilizio che sicuramente apre una nuova prospettiva per l’area di Milano è l’accordo sull’edilizia residenziale e sociale siglata ieri tra Coima e Ccl (Consorzio Cooperative di Lavoratori) per la creazione di una “nuova piattaforma” anche in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati.

L’obiettivo è di creare “un nuovo modello di sviluppo immobiliare misto, fondato su società cooperative compartecipate da fondi, con un effetto moltiplicatore grazie al modello mutualistico, con la partecipazione sin dal principio degli acquirenti finali, per iniziative replicabili e scalabili sul territorio nazionale”.

Come hanno spiegato le parti coinvolte, il progetto pilota sarà realizzato nell’ambito del più ampio piano di riqualificazione dell’ex scalo ferroviario di Porta Romana, e porterà alla realizzazione di 320 unità abitative, di cui 225 in edilizia convenzionata ordinaria e 95 in Edilizia Residenziale Pubblica. 

Questo obiettivo verrà perseguito mediante la creazione di contesti residenziali dove le componenti di edilizia libera, convenzionata e sociale andranno a coesistere armonicamente esprimendo al contempo un canone estetico omogeneo a livello architettonico, attraverso il coinvolgimento di giovani professionisti emergenti.   

Contestualmente alla firma dell’accordo, COIMA SGR ha annunciato l’istituzione di COIMA Housing Fund (“COIMA Housing”), un nuovo fondo chiuso immobiliare multicomparto dedicato al tema dell’abitare sostenibile, che si pone un obiettivo dimensionale di oltre 400 milioni, con una prima fase che prevede sottoscrizioni per circa 300 milioni, e sarà destinato sia alla realizzazione e alla gestione di studentati, in collaborazione con i principali atenei, sia ad interventi nel residenziale accessibile.

Referenze fotografiche: 

Villaggio Olimpico, Milano 2026, Olimpiadi Invernali 2026, Scalo Romana, Porta Romana, Clima, Ccl (Consorzio Cooperative di Lavoratori), Residenze sociali

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

14 commenti su “Milano | Porta Romana – Housing sociale, alleanza tra Coima e Ccl (cooperative lavoratori), si parte dallo scalo”

  1. Ogni volta che mi passa sotto gli occhi penso: ridicole le striscioline di verde sui vari palazzi del masterplan…

    Ci prendono per i fondelli senza farsi nessuno scrupolo: vedremo poi cosa diventeranno in realtà quelle cubature.

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    • Esatto Anonimo 11.25. Niente catena umana però in questo caso, forse non dà abbastanza visibilità o confligge con gli interessi dei soliti noti.

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  2. Una parte consistente dell’edilizia riservata a prezzi accessibili è fondamentale per conservare la vivibilità di Milano per tutti, per chi eroga e per chi fruisce dei servizi. Se non si trovano molti insegnanti che diano continuità all’insegnamento nelle scuole pubbliche – funzione essenziale per il nostro futuro e non adeguatamente remunerata – è anche perché gli alloggi, completamente lasciati alla speculazione, sono troppo cari. Si leggono sul blog post su un albero mancante, sul decoro dei pali e altre amenità, ma a quando un contributo che con coraggio si interroghi su cosa sta concretamente facendo ALER per questa povera città, al di là degli slogan?

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  3. Stesso pensiero del primo commentatore: questo masterplan è una presa in giro. Il verde è solo disegnato, in pratica sono due enormi colate di cemento che racchiudono un giardino condominiale, abbellite da un po’ di alberelli piantati su vie e piazze e su una passerella in cemento armato.
    Semplicemente ridicolo.

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    • È vero il contrario: ci vogliono case a prezzi popolari (tradotto, normali, che si possa permettere un’insegnante, un infermiere, un muratore e via discorrendo) anche in zone centrali, per mantenere una mescolanza sociale che è vitale per le città!

      L’equazione lusso al centro, popolare in periferia, è un problema da risolvere, non la soluzione.

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  4. Render dopo render sempre meno bello e sempre meno verde. E a vedere lo spazio dal vivo il parco sarà davvero piccolo. Peccato.

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  5. E’ una qualificazione di alto livello, progetti architettonici affidate ad aziente serie e puntuali, ci sarà una grande valutazione immobiliare e la zona non avrà altro che guadagnarci, numerosi servizi ecc.. e’ inutile che pensiamo sempre al verde non capendo la miglioria che sta arrivando.

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  6. E’ una qualificazione di alto livello, progetti architettonici affidate ad aziente serie e puntuali, ci sarà una grande valutazione immobiliare e la zona non avrà altro che guadagnarci, numerosi servizi ecc.. e’ inutile che pensiamo sempre al verde non capendo la miglioria che sta arrivando.

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  7. E questo progetto si chiamerebbe ‘parco Romana’? Le volumetrie sono davvero abominevoli e occupano quasi l’intera superficie dello scalo. Se si escludono l’area di rispetto accanto ai binari ferroviari e la galleria artificiale di circa 90 metri ricoperta dal ‘tetto verde’ il resto è una totale cementificazione. Per carità, va bene, basta chiamarla con il suo nome. Piano di urbanizzazione dello scalo Romana. Un parco con dimensioni adeguate per la città di oggi è un’altra cosa…Diverso sarebbe stato concentrare le volumetrie (almeno dimezzate) sul perimetro esterno e lasciare a polmone verde con suolo rigenerato l’interno dello scalo. La copertura in cemento dei binari con gli alberelli sul solettone non si può chiamare ‘foresta sospesa’…è una baggianata. Il verde che serve deve essere a terra e prevedere alberi di prima grandezza. Lo spazio ci sarebbe e non ha senso relegare alberelli come prunus o peri da fiore su un solettone di calcestruzzo ad alta manutenzione. Le superfici a verde andrebbero contabilizzate solo laddove ci sia suolo permeabile. I tetti verdi di copertura sono interventi di mitigazione parziale ed andrebbero calcolati al 50 per cento. In questo modo sarebbe evidente che il verde ‘vero’ che ha funzioni ecosistemiche è relegato a porzioni marginali del progetto. Dunque perchè chiamarlo ‘parco Romana’?Ci sono studi relativi all’effetto isola di calore che creeranno le nuove urbanizzazioni?E l’effetto mitigatore del parco quale sarà?

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  8. A mio parere e’ un progetto bellissimo, rigenera tutta la zona con servizi per tutti i cittadini con una valorizzazione immobiliare non indifferente.
    Finalmente dopo tanti anni si vede una riqualificazione di alto livello. Sono molto contento !!!

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