Milano | Porta Vittoria – Approvato il progetto definitivo della Biblioteca Europea BEIC

Lo scorso maggio è stato approvato dalla Giunta comunale il progetto definitivo per la realizzazione della BEIC – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura – sull’area di viale Molise a Porta Vittoria, anche perché i tempi stringono e gli uffici competenti volevano rispettare le tempistiche dettate dal PNRR.

Il progetto esecutivo è previsto entro luglio e rispetto al cronoprogramma iniziale è stato posticipato solo di un mese.

Nel frattempo Invitalia ha già fatto la gara d’appalto per i lavori ed è stata stilata una graduatoria provvisoria; quella definitiva si avrà entro il prossimo settembre. Dopo di che ci sarà la consegna delle aree e la preparazione del cantiere.

Lo stanziamento complessivo dei lavori è di 130.736.100, di cui: € 101.074.000 finanziati dal Fondo Complementare al PNRR, rientrando il progetto nella Missione 1 Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura, Component 3 Cultura 4.0. Ulteriori € 15.236.100 sono finanziati dal DL n.144 del 23 settembre 2022, € 13.926.000 sono a carico del bilancio Comune di Milano e € 500.000 sono stati stanziati per la realizzazione del progetto Biblioteconomico. La consegna è prevista per il 2026.

La nuova struttura culturale sarà costruita nel lotto sito tra viale Molise, via Monte Ortigara e Via Cervignano e non più come originariamente previsto, lungo viale Umbria e via Ortigara. Il nuovo complesso culturale si troverà affacciato sul parco inaugurato lo scorso marzo e dedicato a tutte le donne, il Parco Otto Marzo.

Ricordiamo che il progetto è firmato da un gruppo formato dai progettisti: Angelo Raffaele Lunati (capogruppo con Onsitestudio), Manuela Fantini, Marcello Cerea, Giacomo Summa, Francesca Benedetto, Luca Gallizioli, Giancarlo Floridi, Davide Masserini, Antonio Danesi, dai consulenti Silvestre Mistretta, Giuseppe Zaffino, Fabrizio Pignoloni e dalla collaboratrice Florencia Collo.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi, Duepiedisbagliati, OnSite Studio

Fonte: Quattro

Porta Vittoria, Calvairate, B.E.I.C. – Biblioteca Europea di Informazione e Cultura, BEIC, viale Molise, via Monte Ortigara, Via Cervignano, Architettura, Biblioteca, Passante ferroviario, OnSite Studio

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

36 commenti su “Milano | Porta Vittoria – Approvato il progetto definitivo della Biblioteca Europea BEIC”

  1. Ma a proposito, quella fascia incolta e recintata da lavori in corso tra il parco 8 marzo e i palazzi vuoti… rimarrà per sempre così? E i palazzi da quasi una decina d’anni vuoti… fino a quando? Mistero.

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    • Definire un moderna biblioteca digitalizzata e centro d’informazione e cultura un intervento di dubbia utilità, la dice lunga sul perché siamo trai paesi europei con la più bassa percentuale di laureati e il più alto livello di analfabetismo funzionale

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      • Era molto più sensato il progetto di digitalizzazione che stava affrontando la Fondazione Beic quando è tramontato il faraonico progetto di Peter Wilson.

        E piuttosto sarebbe stato utile investire e modernizzare le biblioteche esistenti che, con l’avvento degli ebook, sempre più sono adoperate come sale studio.

        Ma c’erano i soldi da spendere del PNRR e ci han buttato la Beic nel calderone. Certo il progetto architettonico e modestissimo ma se non altro, essendo una specie di grande serra di facile realizzazione dovrebbero rispettare le scadenze.
        Sì decisamente sarebbe stato più utile un museo di Arte contemporanea o un Nuovo museo di Scienza e Tecnologia.

        A Roma hanno il Maxxi e presto il grande Maxii, anche se gestito malissimo, noi avremo una biblioteca un po’ più grande!

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          • Il 900 non c’entra poi molto con l’arte contemporanea, che si occupa di Artisti vivi e sono ben pochi gli artisti significativi del 900 che siano ancora vivi o in attività. Oltre al fatto che il 900 ormai è lontano dalla sensibilità di adesso.

            Lo scopo dei Musei di Arte Contemporanea è di creare le grandi collezioni del futuro, scegliendo gli artisti, patrocinandoli e comprando anche le loro opere.

            C’è tra l’altro un evidente vantaggio che un Museo di Arte Contemporanea sia pubblico e non privato…

          • Brera Modern sarà soprattutto novecento e in modo particolare futurismo.

            Museo d’arte contemporanea è qualcosa di diverso

        • Decisamente più utile un altro museo dia rre contemporanea in base a cosa??

          In base a stocazzo?

          Cioè per te la cultura del libro non esiste…
          Buffo e singolare.
          Te la canti e te la suoni.

          Inutile in base a cosa?
          Al fatto che tu non leggi un libro stampato dal tempo delle medie?

          Ci sono anche gli altri che i libri li leggono eccome.

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          • Biblioteca e Museo di Arte Contemporanea non devono essere alternativi e non hanno nemmeno nulla in comune.

            Nulla in comune, tranne il fatto che furono fortemente voluti già 20 anni fa, con due progetti esecutivi.
            Di cui uno già finanziato e cancellato per pura insipienza (a mio parere) per usare i soldi per rifare il tetto del Vigorelli
            L’altro, che finì coinvolto suo malgrado in una brutta storia di fallimenti immobiliari (e recuperato solo grazie ai denari del PNRR)

          • I libri e i giornali sono destinati a scomparire ed è una fortuna per l’ambiente. Anche perché il libro stampato da Mondadori non è un oggetto prezioso redatto da un amanuense è un prodotto industriale.

            Risparmiamo carta e logistica e usiamo ePub. Le biblioteche vanno bene per conservare testi antichi e non digitalizzati.

            La Beic un’idea di vent’anni fa, è stata recuperata solo perché c’era il PNRR.

          • Credo che dire VIVA / ABBASSO Beic oppure VIVA/ABBASSO ebook etc. serva a ben poco: non sarà certo una singola biblioteca, anche bellissima, a determinare il futuro dei formati di lettura.

            Dal mio modesto punto di vista si tratta semmai di capire come questo investimento possa convivere con le biblioteche storiche esistenti che, si spera, dovranno continuare ad operare con risorse sufficienti, a partire dal personale adeguato per qualità e quantità. Cosa che non sta succedendo da anni…

            Finora la Fondazione Beic ha raccolto solo fondi pubblici, circa 30 milioni di euro, 8 dei quali legittimamente andati agli architetti che hanno elaborato il progetto esecutivo della Beic 1 finito in un cestino (tant’è vero che è stato necessario bandire un nuovo concorso internazionale).

            Due ulteriori spunti di riflessione (a partire da fatti non opinioni) su cosa è successo alle biblioteche esistenti mentre si “faceva il tifo” per la Beic 1:

            1) la Cavallerizza (proprio in zona Beic: via Bezzecca), destinata ad alleviare l’annoso problema di spazio dei depositi della Biblioteca Nazionale Braidense, è stata graziosamente ceduta al FAI, dopo anni di complessi e costosi lavori di ristrutturazione a spese dello Stato. Qualcuno ha protestato per lo “scippo”? Non mi risulta ma a chi può interessare una “vecchia” biblioteca fondata da Maria Teresa…

            2) in che condizioni si trova la Mediateca S.Teresa inaugurata nel 2003, ristrutturata a spese della Regione Lombardia, destinata a diventare l’avvenieristica appendice multimediale della stessa Braidense. Basta fare un giro in via Moscova per avere la risposta.

            In conclusione: forse converebbe investire risorse per potenziare le tante e belle biblioteche esistenti e semmai costruire un grande e sostenibile deposito centrale per documenti a stampa poi proseguire la digitalizzazione del patrimonio passato (non solo libri ma anche giornali, documenti sonori etc.) e infine porsi anche il problema della convervazione di ciò che nasce e vive solo sul digitale e che adesso rischia di svanire nel nulla se nessuno se ne fa carico.

            Ovviamente se ci fossero risorse per tutto, Beic 2 compresa (ma non solo l’edificio…) sarei il primo a festeggiare e applaudire.

  2. Da vedere sembra bellina.

    Non sono però sicurissimo che sia pensata per una manutenzione “low cost”.

    Quindi visto che sarà affidata alle “amorevoli” cure comunali, non si può che pregare che venga mantenuta efficiente anche dopo l’inaugurazione.

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  3. bello eh, ma almeno ci saranno delle congrue aree per studio, ricerche, consultazione web? siamo una città universitaria, ma perennemente sguarnita

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  4. Considero i progetti di Onsitestudio tra i pochi di carattere nell’architettura italiana attuale, ma questo pur risultato vincitore del concorso, non mi pare convincente, a parte negli interni. Secondo me la scelta tipologica e la definizione e ritmo delle facciate sono semplicistiche.

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  5. Mi piacerebbe che chi festeggia la nuova biblioteca fosse altrettanto interessato a mantenere efficienti e vitali le esistenti.
    E poi si chiedesse quanto è stato speso per il progetto esecutivo della Beic versione 1 e che fine ha fatto.

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    • Magari si potesse festeggiare la nuova biblioteca, ancora è lunga e irta di ostacoli.
      Lo confermi proprio tu, il precedente progetto già esecutivo non è forse naufragato per assenza di adeguata dotazione?
      E poi BEIC non è una specifica fondazione? Altro dunque è il discorso sulle biblioteche esistenti.
      Sono poi d’accordo con te, meritano anch’esse aggiornamento e di essere valorizzate. Purtroppo non basta più offrire libri interessanti sugli scaffali e attendere i lettori alla scrivania d’ingresso con la luce verde accesa.
      Per vincere l’indifferenza generale verso la lettura e la scrittura, per intercettare le disomogeneità di interessi e bisogni, serve molta fantasia, capacità di sinergia e interoperabilità con scuole, istituzioni religiose sul territorio, associazioni culturali più varie, attirare scrittori e insegnanti di valore per presentazioni, lavorare con progettualità e sulla comunicazione.
      Qui però si sta ragionando di BEIC, informazione e cultura largamente telematica ed europea, in linea con la città in cui vivi, dove anche per andare a prendere un caffè ascolti molte lingue. Ascolti, e non leggi o scrivi.
      Uno spazio fisico così non c’era e purtroppo non c’è ancora.

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      • ❤❤❤
        ?
        Esattamente.

        Che poi non serve andare all’estero per vedere come è frequentatissima e viva una biblioteca moderna e internazionale.

        Basta che in 10 minuti di automobile andate a Cinisello Balsamo.

        Biblioteca Centro Culturale “il Pertini”
        Muovete il culo da quelle sedie e fatevi un giro con i vostri occhi.
        Andate a vedere

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    • Una nota tecnica.

      Per chi festeggia la beic ma non si informa sulla rete di biblioteche comunali…

      A quanto risulta la beic dovrebbe divenatare il fulcro della rete delle biblioteche come il ganglio centrale o hub per tutto il sistema.. quindi è come dare una spinta a tutto il sistema di biblioteche…

      Perché tu sai che oggi i sistemi bibliotecari sono messi in rete e vivono di scambi interbibliorecari e funzionano come un unico organismo diffuso vero?

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      • Quindi chiudono la Sormani e la vendono a qualche amico del giro Comunale che la riqualifica e ci fa un Hotel 5 stelle certificato Leeds Platinum?

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          • Non ha torto. Ultimata la BEIC il ruolo della Sormani come Biblioteca centrale è da vedere e sicuramente l’immobile fa gola. In questi anni ci siamo venduti la qualunque, la paura c’è

  6. Più che altro speriamo che sia bella grande dentro e che abbia grandi spazi, magari sala conferenze cinema e auditorium per eventi corsi e dibattiti…

    Cebtri culturali respirano se hanno spazio dentro e sono comodi e ariosi.

    Che Milano è piena di gente e di studenti.
    Che non sia troppo piccola insomma

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  7. Vorrei rispondere qui al lettore anonimo di qualche post precedente, dato che l’ apposita funzione “rispondi” non è presente.
    Riguardo al fatto che i libri stampati siano peggio per l’ ambiente rispetto alle loro versioni elettroniche, è una considerazione che non regge;è la conclusione affrettata alla quale porta l’ attuale modo di pensare pseudo-ecologista; attualmente i libri e praticamente tutto ciò che è carta in Europa provengono da cellulosa da boschi gestiti come coltivazioni nei paesi scandinavi, una tradizione plurisecolare che non va contro l’ ambiente, tutt’ altro, ne rappresenta anzi da sempre una gestione oculata; poi c’è la gran parte svolta dalla carta riciclata, assolutamente non indifferente come percentuale.
    Il cosiddetto “ebook” è un’ altro, l’ ennesimo, apparecchio energivoro, che oltre a richiedere corrente elettrica, richiede circuiteria basta su minerali difficili da reperire e per i quali si combattono anche guerre “dimenticate” in Africa.
    Tutta questa mia pappardella per dire, in conclusione, che la realizzazione di una nuova grande libreria a Milano, non è mai fuori tempo massimo, anzi direi finalmente, arriva questa biblioteca.

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    • La biblioteca sarà tutto meno che grande, è sostenere che un file di poche KB è energivoro (non stai mica parlando di crypto valute) e che magazzini, camion, stampa e inchiostro sono una soluzione più ecologica è ridicolo.

      I libri come oggetto fisico sono destinati a diventare come i vinili da collezione. Giusto o sbagliato fattene una ragione.

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      • Il tuo file “da pochi KB” (per la cronaca, i byte sono sostantivi maschili, non femminili) sta assieme ad altri miliardi di file da pochi KB diventando Giga, Peta e Flop nel “cloud” che, come mi disse una volta un ingegnere, non è mica un’entità astratta, è semplicemente il server di qualcun altro.

        Server che non solo SI’ CHE SONO enormemente energivori di per sé, ma generano anche gigantesche quantità di calore che deve essere compensato con enormi impianti di raffreddamento a loro volta altamente energivori, tant’è vero che le nuove cloud farm le stanno progettando al circolo polare artico o giù di lì per limitare i costi di raffreddamento.

        Quindi, sì, il tuo ebook da pochi KB è altamente, energivoro, come qualsiasi attività informatica.

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  8. Ma cosa sei un luddista? Vuoi eliminare i server? Non esiste attività umana che non generi inquinamento, ma ti assicuro che tra una piattaforma di Cloud gaming o un servizio di distribuzione ePub (tra le altre cose già adoperato dal nostro sistema bibliotecario) c’è una enorme differenza in termini di risorse e banda necessaria.

    Costi per immagazzinare libri, logistica, trasporti, furgoni, stampa e inchiostro hanno un impatto decisamente maggiore.

    Tra l’altro lo sai vero che il libro è in origine un file? Pensa quando il grafico deve inviare un WeTransfer alla casa editrice i costi esorbitanti! Perché lo sai che anche le email sono gestite da server vero? Perché non sostituirle con degli ecologici postini ambulanti?

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  9. Ma perché sporcare la buona notizia su una nuova biblioteca con polemica carta stampate vs digitale…no sense!

    La biblioteca è un luogo fisico di cultura, studio, incontro, relax…spero diventi la nuova piazza del quartiere…

    Spero sia bella, ma sopratutto mantenuta pulita e viva…(come le altre biblioteche): questo dovremmo ricordare alle varie amministrazioni..

    Forse le biblioteche è il bene primario che ha un comune (come gli asili): purtroppo spesso lo dimentichiamo e destiniamo sempre troppo poche attenzioni e risorse!

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    • La biblioteca calvairate, nuova di pacca, è a 100metri, perchè 2 biblioteche così ravvicinate?
      Non ha senso, pensateci come se i soldi uscissero dal vostro portafoglio, lo fareste a casa vostra?
      Inoltre ha tolto un parcheggio che è anche lui un servizio ai cittadini.
      Pessima decisione.

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  10. Due considerazioni:
    1) a pochi metri (credo 100metri) è stata appena costruita la nuova Biblioteca di Calvairate, ditemi che senos ha costruirne un’altra? Soldi buttati e a debito visto che la manutenzione ordinaria sarà sul gobbo dei cittadini.
    2) per costruirla toglieranno un parcheggio utilizzato da circa 100 auto; bene la cultura ma non a discapito di servizi per i cittadini più modesti, classe media come me che sarà obbligato a comprare garage a modico prezzo in quanto posti auto divinterenno introvabili. Bravi, con queste decisioni saremo costretti a scappare da questa città (lo dice un ciclista green che usa gran poco l’auto in città, peccato).

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