Milano | Bovisa – La firma di Renzo Piano per la Goccia

Come abbiamo visto, lo scorso 22 settembre 2023, è stato avviato il cantiere dei Gasometri, all’interno del futuro nuovo campus Bovisa-Goccia del Politecnico di Milano, progettato dallo studio Renzo Piano Building Workshop. Il progetto si colloca all’interno del più ampio contesto di rigenerazione urbana sostenibile dell’area “Bovisa-Goccia-Villapizzone“, il futuro campus a zero emissioni di CO2 del Politecnico di Milano che si punta a completare entro il 2026.

Abbiamo raccolto tutti i rendering a disposizione del progetto, così da avere una migliore comprensione di cosa diventerà l’area della Goccia.

L’essenza di questo progetto era già scritta in quel luogo.
L’idea era già lì che non aspettava altro.
Intanto il bosco con quegli alberi maestosi.
Poi le tracce della fabbrica sul terreno, quegli antichi edifici a testimoniare la memoria dei luoghi e il loro DNA.

Gli sheds, i gasometri, tutto invaso e avvolto in una natura rigogliosa che aveva preso il sopravvento.
Questo è quello che abbiamo trovato: il TOPOS.
Quello che noi abbiamo portato è l’idea di un Campus universitario aperto e accessibile, dove Aule e Laboratori del Politecnico si ritrovano fianco a fianco con le Residenze degli studenti, le Scuole Civiche di Milano, i Laboratori di Ricerca e le StartUp.

Un Campus aperto in tutti i sensi: al bosco, alla città e al naturale proseguimento della scuola, cioè alla vita attiva.
E non poteva che essere un progetto energicamente indipendente e ad emissione zero di CO2.

È stata una fabbrica, e una fabbrica resta.
Una fabbrica di idee, piena di luce e immersa nel verde.
Sono 20 nuovi edifici di 4 piani, di 16 metri di altezza, la stessa degli alberi che pianteremo, per un totale di circa 105.000 mq (a cui si aggiungeranno le Scuole Civiche), connessi tra di loro in un mix di funzioni che ne fanno un quartiere vivo a tutte le ore del giorno.
Questi edifici coprono la stessa superficie di terreno che era già occupata dalla fabbrica, anzi meno.
Il bosco resta nella sua integrità, sono 24 ettari senza nessuna strada o volume costruito.
Il trasporto pubblico è assicurato dalle 2 stazioni, Bovisa e Villapizzone, che saranno rinnovate ed interconnesse all’intero Campus.
Questo progetto rappresenta per me il modello di come la rigenerazione urbana debba connettersi al trasporto pubblico, aprirsi ai quartieri, rispettare le preesistenze storiche, assicurare un mix vitale di funzioni.
A questo si aggiunge la poesia del bosco e degli alberi che andranno a insinuarsi tra i nuovi edifici e a creare il tessuto connettivo.
Si prevede un inizio lavori a fine 2023, con completamente del Campus nel 2026. Ci lavoriamo con entusiasmo.

Renzo Piano

La storia dell’area:

Oltre un secolo fa, prima che l’industria iniziasse a modificare il volto anche di questa periferia milanese, alla Bovisa vi erano solo cascine e si coltivavano sopratutto fragole.

Negli anni Sessanta/Settanta dell’Ottocento arrivò la ferrovia a Villapizzone seguita, dopo pochi decenni dalle ferrovie Nord e le diramazioni per Quarto Oggiaro e Affori. L’area, ormai incuneata tra le ferrovie, venne scelta per ospitare, nel 1882, dello stabilimento Candiani che produceva acido solforico. Nel 1908 Union de Gaz costruiì i celebri gasometri che ancora oggi costituiscono l’emblema della Goccia e dove veniva prodotto gas metano per tutta la città. Con gli anni si susseguono diverse proprietà tra cui Smeriglio, Montedison, Ceretti & Tanfani. Alla fine degli anni ’60 i primi segnali di una crisi che procede irreversibile, tant’è che quando nel 1994 si mettono i sigilli l’attività è già ferma da tempo e si ragiona su come riutilizzare l’area.

Il Politecnico presenta nel 1996 il suo primo progetto per un nuovo polo nel Nordovest: le intenzioni sono serie confermate dall’acquisto di un lotto della Goccia nel 2000, affiancandosi così a Aem che aveva rilevato i terreni dismessi. Il Comune assume la regia e promuove nel 1997 il primo accordo di programma con Aem e Politecnico che redige un bando di gara per la bonifica dell’area inquinata da un secolo di industrie della chimica. Dopo tre anni si rinuncia per via dei costi: è il primo tentativo che fallisce il bersaglio.

Nel 2015 il Comune affida sempre a MM i lavori per la bonifica del primo lotto A1: subito il Comitato promuove il ricorso al Consiglio di Stato che nel luglio del 2016 ferma i lavori. Secondo i residenti la bonifica è troppo invasiva e comporta due rischi: danneggerebbe il verde in modo tale da rendere poi il terreno edificabile. Con oltre 2.000 alberi, è la loro tesi, si deve procedere con un risanamento soft che salvaguardi la natura.

Ed eccoci all’ultima proposta da parte del Politecnico, che finalmente inizia a diventare cantiere.

Campus Bovisa Goccia

LE CARATTERISTICHE DEL MASTERPLAN

  • L’impianto è basato su un sistema di tracciati ortogonali organizzati attorno all’asse pedonale principale, posto a nord dei gasometri;
  • l’accessibilità veicolare è minimizzata e resa periferica;
  • sono 20 i nuovi edifici di 4 piani e 16 metri di altezza, per un totale di circa 105.000 m2;
  • connessioni tra gli edifici in un mix di funzioni che ne fanno un quartiere vivo a tutte le ore del giorno;
  • 24 ettari di bosco senza nessuna strada o volume costruito;
  • due stazioni, Bovisa e Villapizzone, saranno rinnovate ed interconnesse all’intero Campus e assicureranno il trasporto pubblico;
  • a livello della strada tutti gli edifici del Campus Nord sono “aperti” e permeabili;
  • il Campus sarà Zero energy, ovvero indipendente dal punto di vista energetico, e Zero carbon, quindi non avrà emissioni di CO2 in atmosfera durante il suo funzionamento;
  • tutti gli edifici del Campus saranno realizzati con strutture prevalentemente in legno. Gli alberi che saranno piantati nel Campus restituiranno entro trent’anni la massa lignea usata per la costruzione degli edifici.

Referenze immagini: Comune di Milano, Politecnico, Renzo Piano Building Workshop

Bovisa, Goccia, Villapizzone, Politecnico, Politecnico di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Renzo Piano

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

12 commenti su “Milano | Bovisa – La firma di Renzo Piano per la Goccia”

  1. Intanto il bosco con quegli alberi maestosi (tratto dal testo iniziale), ma gli alberi erano circa 2500 e circa 400, sani e ad alto fusto, son stati abbattuti. Ne parlano diversi siti locali e nazionali. Poi com’è un bosco che resta integro se verrà edificato un gruppo di 20 edifici nuovi?? È normale che si toglierà altro verde. Poi cos’è la piazza con riflessi di acqua.? Come al solito i rendeting propongono meraviglie ma in realtà abbiamo già vissuto parecchie delusioni.

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    • Mi scusi, ma parli per lei e magari si firmi. Io ha casa a Bovisa e ciò che trovo davvero deludente sono commenti come il suo. Una volta si era tutti esperti di calcio quando c’erano i mondiali, e si dava del cretino a questo o quest’altro commissario tecnico. Ora tutti a architetti, e il “cretino” (per il populismo social), diviene Renzo Piano…

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      • Egregio Guido Hauser: mi scusi Lei ma legge, prima di giudicare? Io non ho nulla contro la riqualificazione e non creda di essere Lei l’unico che abita in Bovisa. Da parte mia ho grande stima per Renzo Piano ma è costantemente bloccato o frenato dai gerarchi del cemento (e se Lei vive a Milano può verificare quanti sono i progetti di Renzo Piano cancellati e quanto cemento inutile, in ogni angolo possibile, è stato versato per strutture che non hanno identità ne presentano nulla di nuovo). Nello specifico del parco La Goccia Lei che scrive contro i miei commenti dovrebbe rileggersi un bel pò di articoli in Urbanfile e scoprirà, se non lo sa già, che l’attuale sindaco due volte eletto e la sua giunta si sono presentati con progetto di 3 milioni di alberi e Forestami; tutto scomparso. A Lei sembra normale abbattere un bosco spontaneo di circa 2500 alberi per 20 edifici e aprire il parco nell’area dismessa con alberelli nuovi e, come già sperimentato più volte in tutta Milano, lasciati senza cure? (apra questo link e si legga un pò di informazioni non mie ma ufficiali : https://www.google.com/search?q=milano+la+goccia&rlz=1C1ONGR_itIT1019IT1019&oq=milano+La+goc&aqs=chrome.1.69i57j0i22i30l3j0i10i22i30j0i22i30l2j0i10i22i30i625.7887j1j15&sourceid=chrome&ie=UTF-8 ). Forse Lei è tra i cittadini cui basta vedere un palazzo nuovo per sentirsi considerato nell’area in cui abita ma ci sono altri cittadini che hanno altri pensieri e che vivono realtà diverse dalla Sua. Io vivo nel parco agricolo sud Milano che, fino al 1980 era una distesa di verde urbano ed agricolo. Oggi è rimasto solo un parco giardino e due risaie. Ma forse per Lei è tutto normale… La saluto cordialmente.

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    • Bellissimo il progetto può essere discutibile ma certamente è una riqualifica della zona è io che ci abito ne’ sono lieta.
      Si parla solo del gasometro e del Politecnico ma il resto della zona verrà riqualificata abbiamo una fontana che a mio avviso è il simbolo della Bovisa verrà valorizzata e così il resto del quartiere o la goccia si ferma al mondo universitario?

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  2. Sono entusiasta di vedere queste rigenerazioni di città e onorata di avere in Italia una mente lungimirante e già proiettata nel 2050.
    Grazie a Renzo Piano, e a tutto il suo team, avremo un altro quartiere Net zero, integrando il passato al futuro e soprattutto immersi nel verde di un bosco. Mi piace molto.

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  3. Bel progetto ma come al solito si realizzano nuovi campus senza aggiungere residenze per studenti, aggravando inevitabilmente la situazione affitti di stedenti e lavoratori.

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  4. Ripongo grandi speranze su questo progetto, che ritengo fondamentale per valorizzare e ridurre il degrado di un quartiere storico di Milano che non si merita la situazione attuale.

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  5. “Sono 20 nuovi edifici di 4 piani, di 16 metri di altezza”…. con che candore annuncia questa cosa.

    Il Politecnico non aveva architetti veri per questa cosa? Sembriamo gli americani con le bandierine per le superstar. Troppi sponsor nella stessa Sala?

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