Milano | Barona – Completato Forrest in Town di via Biella

Anche questo progetto possiamo dire che sia giunto a termine. Si tratta del nuovo complesso residenziale collocato nel centro storico del distretto della Barona, un complesso che occupa quasi un intero isolato tra via Biella, Via Simone Martini e Via Bonaventura Zumbini.

Si tratta di Forrest in Town – firmato dallo studio DFA Partners di Daniele Fiori in collaborazione con Boffa Petrone & Partners e commercializzato da Dils, in qualità di Advisor e Agent – , una sapiente operazione di riqualificazione architettonica, a cura del Gruppo Building, che nasce dal recupero di un’ex area manifatturiera in parte abbandonata. Infatti, parliamo dell’ex industria Galbani, memoria del passato produttivo dell’area dove sorgeva l’antico nucleo della Barona.

Il progetto si sviluppa sul modello del condominio orizzontale, con due o tre piani fuori terra che circondano una classica corte della vecchia Milano. Il complesso residenziale prevede ambienti privati che si affacciano su un giardino comune di 4.500 metri quadrati, realizzato dallo studio Hortensia, nonché il primo orto aeroponico condominiale che si trova nel seminterrato e che sfrutta la tecnologia brevettata da Agricooltur®

L’architettura molto apprezzabile, appartiene al genere “new Traditional Style” o “New Classical Architecture” ovvero quell’architettura che cerca di riprodurre con materiali moderni e nuove tecnologie, architetture classiche e consolidate.

Lo studio DFA Partners che ormai a Milano annovera rinnovi o edifici di nuova costruzione che accontentano sia nostalgici che rinnovisti, con architetture adeguate ai contesti, ha già realizzato complessi come: Palazzo Bandello, Via Vasari, Washington Building, Horti, Opificio Magolfa e Legioni Romane.

Qui vi era un’antica cascina a corte purtroppo trasformata così tante volte nel corso del tempo che di originale aveva ormai ben poco. Famosa anche per ospitare un grande negozio di arredamento e un’officina-garage. Al suo interno, vi era un piccolo giardino con dei platani e anche qualche pianta da frutto. Il vecchio complesso era considerato ancora “rurale” nonostante si trovasse ormai in un contesto urbano. Perciò quest’insieme di situazioni hanno ispirato l’architetto Daniele Fiori a realizzare un complesso residenziale che ricordasse e riproducesse proprio un luogo dal sapore antico qual era. Così è nato Forrest in Town, del Gruppo Building, un borgo residenziale dall’atmosfera campestre, circondato da piante e alberi da frutto in piena città.

Dobbiamo dire che l’insieme si inserisce perfettamente nel contesta e risulta anche al primo impatto come luogo piacevole dove vivere.

L’intero progetto è stato realizzato con soluzioni che coniugano benessere e efficientamento energetico. Gli edifici sono certificati in classe A4 per il consumo di energia e sono alimentati da un sistema di pannelli fotovoltaici installati sulle coperture di alcuni dei fabbricati. I tetti in legno ventilati evitano inoltre i fenomeni di condensa e riducono le elevate temperature estive. Il controllo degli impianti di climatizzazione delle unità abitative – garantito da pannelli radianti a pavimento in inverno e ventilconvettori per l’estate – è affidato a un sistema di automazione domotica di nuova generazione, che consente di gestire la maggior parte delle funzioni e delle applicazioni relative a comfort, sicurezza, risparmio energetico e comunicazione.     

Per quanto riguarda il parco al centro della corte, la progettazione è stata curata da Vittorio Peretto, agrotecnico e paesaggista fondatore dello studio Hortensia che, in un contesto metropolitano e post-industriale, ha riprodotto un prototipo di “foresta giovane” per migliorare la qualità delle condizioni microclimatiche e favorire un equilibrio tra natura e spazio antropizzato, con angoli dedicati al benessere, al riposo e un’area giochi per i bambini. Il complesso ecosistema include piante direttamente e indirettamente utili all’uomo, dove alberi da frutto come noci, nespoli, susini e melograni sono affiancati da specie ornamentali come tigli, cercis, parrotie, magnolie e ciliegi da fiore che attirano gli insetti impollinatori. Inoltre, ospita anche piccoli alberi e grandi arbusti come peri corvini e sorbi, nonché piccoli arbusti, frutti di bosco ed erbacee da fiore. Infine, il terreno è ricoperto da erbacee tappezzanti ed edera, che fanno da pacciamatura viva e limitano l’evaporazione, migliorano le condizioni biologiche e fanno diminuire il surriscaldamento del suolo ed il consumo d’acqua.

L’anima green di Forrest in Town si espande fino al livello del seminterrato, al di sotto del parco, dove si sviluppa un orto aeroponico condominiale che, sfruttando la tecnologia per la coltura “fuori suolo” progettata da Agricooltur®, permetterà agli abitanti di avere ogni giorno verdura fresca con un ridotto uso di acqua, in ambiente controllato e dalle eccellenti proprietà organolettiche.

Gli ortaggi e le verdure coltivate a “centimetro zero” saranno acquistabili dai condomini attraverso un appdedicata che trasforma Forrest in Town in un condominio intelligente e migliora la qualità della vita dei residenti. Attraverso uno strumento integrato, sviluppato da Titiro Digital, sarà possibile gestire da smartphone e tablet tutte le amenities, per prenotare le aree comuni come la palestra e la ricarica dei veicoli elettrici e per acquistare servizi esterni, dalla lavanderia alla cura degli animali domestici, all’autolavaggio, home cleaning e molto altro. Inoltre la piattaforma fornisce un canale di comunicazione dedicato, con una bacheca virtuale con i documenti più importanti, i numeri utili, il regolamento di condominio e i bilanci, oltre al pagamento delle spese condominiali in app.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Piero Ottaviano

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Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

16 commenti su “Milano | Barona – Completato Forrest in Town di via Biella”

      • Ma perché che abita alla Barona si deve vergognare. Ma tutti in paradiso non possiamo stare. Ci abito da 40anni e non mi sono mai sentita mano di nessuno. Penso che il bello e il brutto sia in tutte le zone la differenza la fanno gli uomini e la dignità. Prima di parlare ricordati che la casa di legno su misura l avremo tutti e li sarà uguale per tutti

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  1. Disgustoso. Ci abito davanti e ogni mattina quando esco di casa mi sale la tristezza. Come dice il mio panettiere: “dalle mie parti ci fanno le prigioni così”.

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  2. Nel dettaglio ci sono dei pregi, nel complesso uno dei progetti più brutti visti a Milano… Inqualificabile il muro cieco a contenimento dei giardini privati

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  3. Ci passo ogni tanto davanti e giuro che ogni volta mi chiedo il perchè di quella specie di finta facciata davanti alle case… E’ un elemento terrificante in un progetto che invece di per sè è piuttosto bello

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  4. L’idea della corte e le case colorate non sono male, ma il giardino interno con 4 alberelli spelacchiati è veramente triste, c’è da sperare che con il tempo migliori, ma per ora non promette bene …

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