È passato quasi un anno da quando, a Dicembre 2022, i lavori per il nuovo Polo Logistico Amazon di Orbassano, prima cintura sud-ovest di Torino, erano a più della metà. Nei mesi successivi, inoltre, come da cronoprogramma, il cantiere è stato diligentemente completato. Di concerto, anche le strade, le nuove rotatorie, le piste ciclabili, gli svincoli autostradali, i nuovi marciapiedi e quant’altro collegato, è stato ultimato.
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Ma nonostante tutto, molti mesi dopo la fine dei lavori, quando il centro è pronto ad accogliere, come promesso, i nuovi 500 lavoratori Amazon, il tutto risulta chiuso, fermo, non operativo. Strano ma anche triste, soprattutto vedendo i lavori che sono stati fatti e la cura – sia progettuale, sia realizzativa – usata nella costruzione del Centro Amazon: aiuole curate, ingresso vetrato elegante (inusuale per un “capannone industriale”), parcheggi numerosi ed efficienti (anche per auto elettriche), posto bici e monopattini, etc.
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Tutto studiato, quindi, per il Centro che risulta uno dei più grandi del Piemonte, con più di 140 postazioni di carico per camion e bilici, e che avrebbe intensificato anche il nuovo programma Amazon Fresh – cioè la compravendita online di prodotti freschi da supermercato con consegna a domicilio in giornata – che al momento, però, non vede ancora nessuna attività.
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Il motivo principale sembra essere il calo dei volumi di lavoro del colosso di Bezos che, oltre a posticipare – a data da definire – l’apertura del polo logistico in questione, ha causato anche il licenziamento di 147 addetti (di cui 87 a tempo indeterminato) nell’altro centro Amazon sempre ad Orbassano, zona Interporto, dedicato allo smistamento e al cross-docking dei prodotti e gestito dalla AFS Service srl per conto di Amazon.
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La costruzione del Polo, seguita da GSE Italia srl su progetto di SRFE srl dell’Ing. Filippo Salis – entrambi super esperti di fabbricati ad uso industriale e terziario – è costata circa 45 milioni di euro, commissionata da Vailog srl e ultimata a metà del 2023. Il risultato è stato un fabbricato industriale di 36.000 mq complessivi eretti su un terreno – ad ex uso agricolo – di circa 135.000 mq ed un’area di intervento di quasi 200.000 mq.
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L’uso del terreno agricolo, infatti, aveva suscitato non poche polemiche, sollevate soprattutto dalle associazioni ambientaliste – ProNatura, Legambiente e Salviamo il Paesaggio – ma che non hanno sortito l’effetto sperato. Infatti, per far fronte all’uso di terreno agricolo dell’operazione, il Committente aveva previsto una serie di compensazioni ecologiche e ambientali – tra cui la riforestazione del Parco Ilenia Giusti (i cui lavori sono partiti a Novembre 2022). Probabilmente, però, anche i 2,8 milioni di euro per oneri di urbanizzazione e compensi ambientali incassati dal comune di Orbassano, non hanno fatto prevalere la causa ambientale.
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Si rimane, dunque, nell’attesa di scoprire quale sarà il futuro del Centro Logistico Amazon di Orbassano, la cui costruzione è avvenuta in meno di due anni e a tempo record ma che, nonostante l’enorme potenziale che possiede, rimane tutt’ora non utilizzata.
Proprietà: Amazon Italia
Committente: Vailog srl (Milano)
Progettista: SRFE srl (Milano)
Impresa: GSE Italia srl (Milano)