Milano | Chiaravalle – Completato Via San Bernardo 22

Siamo tornati nello storico borgo di Chiaravalle, immerso nel verde e nella tranquillità a due passi dall’omonima Abbazia, dove, nei pressi del vecchio lavatoio (che speriamo venga restaurato), è stato completato un palazzo residenziale di 4 piani dal disegno accattivante e interessante.

Siamo esattamente in via San Bernardo 22 (praticamente a Chiaravalle si trova un’unica via che serpeggiando e diramandosi più volte, collega ogni palazzo del borgo) al lato della via principale e verso la campagna e l’abbazia. Ai piedi della nuova costruzione vi scorre anche un piccolo canale irriguo, caratteristico della zona. Insomma, una “location” perfetta, come direbbero i migliori “real Estate”.

Dobbiamo dire che l’aspetto architettonico dell’edificio ci piace, anche se non segue le linee che, in un contesto del genere, lo vorrebbero uniforme al modello classico. Qui finestre, logge e balconcini sono stati di sposti apparentemente a caso, messi insieme da un classico intonaco e protetti da un’aggettante grondaia.

Il progetto è dell’Architetto Gabriele Pranzo-Zaccaria, dello studio LPzR architetti associati lo stesso che ha realizzato nel 2018 via Londonio 11, via Kramer 19, via Eraclito 3, realizzato nel 2009 e il controverso edificio di Via Beatrice d’Este 36 (con il dirompente affaccio su viale Bligny).

Chiaravalle – Via San Bernardo 22

  • Proprietario: CHIARAVALLE 505 Srl
  • Committente: CHIARAVALLE 505 Srl
  • Impresa: COSTRUZIONI EDILI 3P SRL / TECNOINERTI SRL (OPERE DI SCAVO)
  • Progettistica: ARCH. GABRIELE PRANZO ZACCARIA LPZR ARCH. ASSOCIATI
  • Direttore Lavori: ARCHI MASSIMILIANO Bosco

Referenze immagini: Roberto Arsuffi

Chiaravalle, Residenziale, Via San Benedetto, LPzR architetti associati,

Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

19 commenti su “Milano | Chiaravalle – Completato Via San Bernardo 22”

  1. Buongiorno, abito a Chiaravalle da diversi anni e sono a conoscenza delle “angherie” alle quali venivano sottoposti i vari costruttori: non più alto di tot, finestrine tonde, mattone cistercense e via di seguito…ora qui grigio, caffelatte, la forma ricorda in effetti il lavatoio che speriamo regga…nell’insieme, visto dal prato dell’abbazia, è un po’ pesante, va tutto bene? Grazie per l’attenzione, saluti Tiziana Galvanini

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  2. … speriamo venga restaurato… sono anni che speriamo su tante cose .. LA FIBRA ..il decoro in generale.. la pulizia delle strade.. i dissuasori sulle strade.. 3 giorni prima di queste foto ..il lavatoio era un cumulo di sterpaglie e di sporco .. vi mando le foto se volete

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  3. Ormai a Milano si abbattono edifici storici nonostante ci sia il dissenso dei cittadini e si costruisce senza minimamente rispettare il contesto di quartieri e borghi.
    Restauri e ristrutturazioni non ne parliamo.Meglio abbattere e costruire sti obrobri che reggono la metà del tempo di quelli di una volta!

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    • Qui c’era una discarica a cielo aperto con terreno da bonificare, altro che edifici storici abbattuti.
      Comunque i commenti sono solo e sempre di passatisti ignoranti della storia dell’architettura, che vorrebbero casette color pastello (anzi, meglio, giallo Milano) con tettuccio a falda e persiane verdi.

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      • Caro Gibbo la storia dell’architettura italiana lasciamola da parte per favore. I veri passatisti, oggi, insegnano al Politecnico e credono di risultare moderni quando sciorinano le solite teorie di settanta anni fa.
        Basta con sti santini di Giò Ponti e Aldo Rossi. Basta con queste preclusioni assurde sul costruire in stile (come fanno in stati decisamente più moderni del nostro) che in genere vanno di pari passo con l’odio cieco per le “archistar” del nord Europa. Siete vecchi presuntuosi che tradiscono i loro santini nel restare così ancorati a ideologie e stilemi non più al passo con i tempi.

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  4. Bello, rispettoso del contesto anche se non vernacolare. Cita Cino Zucchi all’area Junghans a Venezia. Ce n’era bisogno? É l’unico dubbio.
    Ora pedonalizzare via San Bernardo, salvo i residenti.

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  5. Non c’entra niente con il borgo. È solo speculazione edilizia.
    Purtroppo gli speculatori stanno prendendo piede anche nei borghi rimasti intatti che rischiano seriamente di essere cancellati.

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  6. Una costruzione totalmente non attinente ad un borgo come Chiaravalle e visibile dall’abbazia che ha 10 secoli di storia. Non riesco a pensare come il Comune di Milano, che per aprire una finestra a Chiaravalle mi ha chiesto una marea di documenti sullo stabile a prova del fatto che ripristinavo lo stato originale di un abuso edilizio precedente abbia potuto permettere un tale scempio estetico. Spero ci possa essere una azione legale nei confronti di chi ha autorizzato di deturpare questo piccolo angolo di paradiso perché potenzialmente lede, di riflesso, il valore degli immobili circostanti che si trovano ad avere un affaccio totalmente incoerente e disturbante. E pensare che pochi anni fa, altro costruttore ha realizzato un condominio che, seppur recente, è stato rispettoso del contesto e bene si incastona con il borgo. Oltre ad aver anche realizzato una bella agorà di fronte con alberi e panchine. Un vero scempio..

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  7. Mamma mia…che orrore!
    Lo stesso architetto che ha rovinato viale Beatrice d’este a Milano, vicino alle storiche mura spagnole….
    Ora libertà di stuprare anche Chiaravalle.
    Ma perché????

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    • L’orrore sarebbe stato lasciare la vecchia carrozzeria abbandonata da decenni nascosta da arbusti anzichè lasciare il posto a una costruzione nuova che per quanto moderna non supera in altezza il palazzo a lato.
      Ci si abituerà al nuovo e funzionale.

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  8. Buona sera a tutti!

    Ho letto con curiosità i commenti sulla nuova costruzione in Via San Bernardo civico 22 a Chiaravalle ( milanese ), dietro l’ Abbazia omonima. Non è chiaro a chi legge quale tipo di edificio ci fosse prima di quello appena terminato e non sono prodotte fotografie in merito. La società Chiaravalle 500 srl proprietaria, a quanto leggo, del complesso, avrà pure comprato il terreno ed eventuale edificio storico sito su detto terreno, per edificare il nuovo edificio! Avrà pure presentato un progetto che sarà stato approvato in Comune per poter costruire! O hanno costruito in totale libertà? Non è chiaro nemmeno questo. L’abuso edilizio esiste in quanto tale o semplicemente non è piaciuto il “risultato ottenuto”?
    La zona, globalmente, è piena di cascine enormi che saranno pure storiche ma in pessimo stato : abbandono e degrado, pericolo e fatiscenza.
    Per non parlare del “campo nomadi” in mezzo alla campagna tra Poasco e Via Sant’Arialdo, del quale si scorgono immondizie, baracche e luci abusive di sera, nel parco Adda Sud… percorrendo via Sant’Arialdo nella sua totalità
    Mi sembra che queste cose abbiano maggiore rilievo rispetto ad un non chiaro e non accertato “abuso edilizio” nel borgo di Chiaravalle!
    Se esistono abusi, concordo con lo scempio e va denunciato con forza, ma se è solo “questione edile” non gradita… non concordo.

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