Giretto al Parco di CityLife dove sono in corso dei lavori per completarlo e per la realizzazione delle opere d’arte contenute al suo interno. Infatti, oltre al verde dei prati, prosegue anche l’operazione per dotare di nuove sculture il parco con le opere d’arte che fanno parte del percorso artistico di ArtLine Milano – Parco d’Arte Contemporanea, che si compone per ora di un totale di 19 opere distribuite in tutta l’area verde.
Le opere già istallate, ricordiamo, sono di: Mario Airò, Adelita Husni-Bey, Riccardo Benassi, Jeremy Deller, Shilpa Gupta, Judith Hopf, Alfredo Jaar, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Otobong Nkanga, Adrian Paci, Ornaghi & Prestinari, Wilfredo Prieto, Matteo Rubbi, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou e Serena Vestrucci.
In questi giorni è stata istallata l’ultima opera, molto interessante (forse azzardiamo dire, la più comprensibile fra tutte). L’opera è stata collocata all’incrocio tra Piazza Elsa Morante e via Demetrio Stratos e si tratta di “Untitled” realizzata da Shilpa Gupta (noi l’abbiamo battezzata “Non vedo, non sento e non dico”).







Altre opere devono ancora essere inaugurate, come “City Lights” (non siamo riusciti a trovare l’autore). Si tratta di un’istallazione composta da pali che reggono diverse insegne luminose di ormai vecchie marche di vario genere.




O come il Palco dell’Estinzione di Adelita Husni-Bey.




Altre sono già utilizzate, come l’istallazione “Sundown” di Liliana Moro (1961, Milano), composta da trenta sedie in bronzo, da un elemento scultoreo in metallo di colore giallo simile a una tenda e da un diffusore acustico che trasmette in tempo reale i programmi di Radio Rai 3.



Poi abbiamo già le prime vittime del vandalismo o “del caso” che, ad esempio, ha visto il crollo di una delle colonnine presenti nell’opera da poco inaugurata intitolata “Come fare?” di Rossella Biscotti (1978 – Italia). Opera in parte transennata da qualche settimana.




Oppure vandalizzata da qualche moccioso munito di bomboletta spray che ha pensato bene di imbrattare il “Padiglione Rosso”.





Ma anche opere che non riscuotono l’attenzione di nessuno anche perché ormai sembrano più un cabino tecnico piuttosto che una scultura, anche perché è già sporca e scura, come la scultura: “Atrio” di Mario Airò.




Referenze immagini: Roberto Arsuffi
CityLife, Fiera, Tre Torri, viale Duilio, viale Boezio, viale Cassiodoro, viale Berengario, Palazzo delle Scintille, Velodromo Vigorelli, piazza VI Febbraio, BIG-Bjarke
Perché non rendere gli altri parchi “gestiti da privati” sotto bando comunale?
È palese che il comune non riesce a gestire il verde pubblico, Sempione e Indro Montanelli ne sono la prova!
I parchi cittadini sono obsoleti, privi attrazioni, zero manutenzione, aree food ferme agli anni ‘80, zero iniziative/programmi, no servizi igienici, fontanelle rotte, recinzioni rattoppate, assenza di eleganza, fiori, arte …….
Quelli del comune sono stati mai a Londra e Parigi ? A mio ricordo non c’è stato mai nessun partito che abbia preso sul serio il tema verde pubblico.
Eppure le altre città riescono !!!
… e ci guadagnano pure, oltre a meravigliare cittadini e turisti.
Siamo sempre un passo indietro.
(Anche più di un passo)
G.
Il vero problema non sono le opere d’arte contemporanea ma l’educazione delle persone che non sanno apprezzare la bellezza, così vandalizzano le opere pubbliche per noia
Il nome corretto è “Giardini Pubblici”, non Montanelli (che non c’entra niente)
E’ evidente e sotto gli occhi di tutti la totale incompetenza dei “manager” pubblici. Il virgolettato è intenzionalmente voluto.
Il progetto ArtLine ha raggiunto le 19 installazioni. Davvero notevole
Ma perché non sistemare queste opere (ma…) anche in altri parchi cittadini?