Milano | Ghisolfa – Finalmente svelato lo sviluppo delle ex Poste di piazzale Lugano

Ricorderete il “mostro” abbandonato per anni che dominava il lato meridionale di piazzale Lugano alla Ghisolfa? Il palazzo dell’ex Palazzo delle Poste era stato dismesso nel 2000 e demolito completamente solo nel 2020. Da allora si era solo speculato sul progetto che sarebbe stato sviluppato al suo posto, senza che venisse presentato un effettivo progetto.

Ora è stato anticipato il progetto definitivo secondo un disegno di One Works e sviluppato da Europa gestioni immobiliari spa (società del Gruppo Poste Italiane). Al link il Piano Attuativo.

La relazione descrive lo sviluppo della proposta definitiva per il Piano Attuativo Obbligatorio di Piazzale Lugano (PA5), conforme all’art. 26 delle Norme Tecniche di Attuazione del Piano delle Regole. Il PA5 prevede una superficie lorda massima di 23.000 mq per funzioni direzionali, commerciali e turistico-ricettive. Le modifiche urbanistiche includono una nuova connessione viaria tra via Bovisasca, piazzale Lugano e via Lancetti, oltre a un tracciato ciclopedonale collegato al parco urbano nell’ambito dello scalo Farini e il suo futuro sviluppo. La proposta mira a ridefinire i confini dell’ambito territoriale, garantendo accessibilità, connessioni stradali, distribuzione funzionale, e rispetto ambientale.

La presentazione iniziale del primo progetto risale al 24 maggio 2017, con successive interruzioni procedimentali. La proposta definitiva, presentata in questa relazione, ha obiettivi come lo sviluppo della superficie lorda attraverso due nuovi edifici, la creazione di una nuova connessione viaria, la permeabilità di percorsi ciclabili e pedonali, la connessione con il Parco Urbano di Scalo Farini, e la realizzazione di un nuovo Centro Distribuzione di Poste Italiane sfruttando volumetrie interrate esistenti.

L’area e gli edifici, ex sede milanese di Poste Italiane, hanno iniziato il processo di dismissione nel 2000 come abbiamo ricordato all’inizio. Le demolizioni degli edifici, escludendo il volume interrato, sono state recentemente completate, mentre l’attività di bonifica è ancora in corso.

Un documento interno datato probabilmente al 1965 fornisce informazioni sulla genesi del “Nuovo stabilimento smistamento pacchi postali Milano Scalo Farini”. I servizi erano originariamente ubicati sotto la Stazione Centrale. Il documento sottolinea la notevole velocità di realizzazione del complesso, completato in sette mesi: i lavori, iniziati nell’aprile del 1964, sono stati conclusi entro novembre dello stesso anno.

Venne poi realizzato il Salone interrato per autoarticolati ancora esistente e che il Piano attuativo propone di riutilizzare come nuovo Centro Distribuzione. 

L’area in questione è un’enclave circondata dalla ferrovia, dal Parco di Piazzale Lugano, da complessi terziari e dal Ponte della Ghisolfa. Il ponte, completato nel 1939, è parte della Circonvallazione esterna di Milano e prende il nome dalla Cascina Ghisolfa demolita per la sua costruzione. Il Ponte della Ghisolfa è un luogo caro ai milanesi, citato nella letteratura e nel film “Rocco e i suoi fratelli” di Luchino Visconti. Nella proposta di Piano Attuativo, l’edificio nord, il più alto, simboleggia in modo iconico l’inizio del Ponte della Ghisolfa, cercando di valorizzarlo esteticamente. Ai piedi dell’edificio nord, l’intervento prevede una piastra basamentale con un tetto verde all’altezza del cavalcavia, collegandosi al parco e facilitando l’accesso pedonale dal cavalcavia al parco attraverso una rampa dolce, migliorando l’esperienza del pedone.

Il nuovo masterplan prevede di insediare all’interno del lotto tre nuovi edifici di cui uno a destinazione d’uso prevalentemente terziaria per un totale di 10.380mq (di cui 200 a commercio), uno a destinazione commerciale (per un totale di 1.000mq) che si colloca in aderenza al podio della torre e un terzo edificio a destinazione terziario/ricettivo di 11.500mq (di cui 200 mq a commercio) ed un piccolo edificio al servizio dell’area sportiva di ca 120 mq. Oltre a questi edifici il piano considera di riallocare un centro di distribuzione già oggi esistente lungo Piazzale Lugano all’interno di un edificio interrato esistente. 

Il progetto prevede la realizzazione di un sistema di sosta sotterranea con parcheggi privati per gli edifici proposti. L’edificio terziario di testa avrà due piani interrati, con il primo piano destinato ai veicoli diretti alle aree commerciali e il secondo piano ad autorimessa con posti dedicati per auto elettriche e disabili. Il lotto polifunzionale può avere fino a quattro piani interrati, di cui due adibiti ad archivi/depositi e due ad autorimessa. La proposta mira a ridurre l’uso del mezzo privato considerando l’accessibilità tramite trasporto pubblico e la volontà di favorire l’uso dei mezzi pubblici.

Il sistema di spazi aperti collega i nuovi edifici attraverso piazze e percorsi pedonali con giardini che si integrano con il Parco di Piazzale Lugano e il futuro Parco Farini. Si propone la riqualificazione del Parco di Piazzale Lugano, trasformandolo in un luogo vitale e collegandolo al Parco Farini. Nuove connessioni urbane, come la ridefinizione del sottopasso, e spazi pubblici verdi contribuiranno a migliorare l’area.

Gli edifici principali includono un edificio terziario per uffici, un edificio commerciale a un piano, un edificio polifunzionale per terziario/ricettivo, e un centro di distribuzione postale. L’edificio terziario è concepito come elemento iconico, con una serra verde sulla sommità. L’edificio commerciale si estende come un’estensione del podio della torre. L’edificio polifunzionale è composto da due volumi e include attività commerciali al piano terra. Il centro di distribuzione postale recupera un edificio interrato esistente, razionalizzando i servizi postali e sostenendo obiettivi di sostenibilità.

Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Duepiedisbagliati

Ghisolfa, Bovisa, Scalo Farini, Derganino, Piazzale Lugano, Cantiere, One Works

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10 commenti su “Milano | Ghisolfa – Finalmente svelato lo sviluppo delle ex Poste di piazzale Lugano”

  1. Interessante la parte storica. X il resto l’ennesimo cubo di vetro cemento copia e incolla di chi non ha visione architettonica e privo di anima. Alberi su balconi e terrazzo? Ma dai… Il parco? Ci credo quando lo vedo. Non mi fido della Foresta amazzonica fatta in rendeting

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    • Sarebbe bellissimo ispirarsi alla vecchia cascina!! Molto più originale e bella rispetto ad un freddo e anonimo parallelepipedo! Ma è così difficile da capire?

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  2. Spero che viene più valorizzata la vecchia cascina come valore storico. Come anche il parco ,perché adesso non e assolutamente usufruito dalla cittadinanza.

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  3. Bambino in bici cade e si fa male sul Ponte della Ghisolfa, i vigili multano il papà perché era sul marciapiede: “Quel cavalcavia è troppo pericoloso”

    milano.repubblica.it

    Un bambino di 12 anni è caduto in bicicletta infortunandosi sul Ponte della Ghisolfa a Milano, una delle arterie cittadine più contestate per l’assenza di piste ciclabili e i numerosi incidenti che hanno coinvolto ciclisti, e il padre è stato multato dalla Polizia locale perché il figlio era sul marciapiede e non avrebbe “osservato l’obbligo rigorosissimo di mantenere la destra dei veicoli senza motore” e in particolare per aver pedalato “sul marciapiede”.

    I fatti, avvenuti alle 8 del mattino del 15 marzo 2023, emergono da un ricorso, depositato al Giudice di Pace di Milano dal legale della famiglia, avvocato Angelo Giordano, e consultato da LaPresse, in cui si chiede l’annullamento del “verbale di accertamento della sanzione” (da 42 a 173 euro). La decisione è attesa per giugno 2024 dopo un rinvio.

    Il 12enne stava andando a scuola da piazzale Lugano verso via Mac Mahon pedalando sul marciapiede, scortato dal padre sulla strada con un’altra bimba di 9 anni sul sellino. La famiglia non possiede automobili perché avrebbe scelto “ormai da diversi anni di muoversi esclusivamente in bicicletta”. Il ragazzino sarebbe caduto a causa di una “rete da cantiere arancione” che “si è spostata causa forte vento e ha invaso il marciapiede agganciandosi al manubrio della mia bici e facendomi perdere il controllo”, si legge a verbale.

    Il cavalcavia della Ghisolfa come un circuito di Formula 1: l’ironia dei ciclisti milanesi in un video

    Il padre ha chiamato il 118 e il piccolo è stato portato in ambulanza all’Ospedale pediatrico Buzzi con lievi ferite. La Polizia locale, giunta sul posto, ha multato il genitore per aver violato l’articolo 143 del codice della strada sulla ‘posizione dei veicoli sulla carreggiata’.

    Il legale nel ricorso ha indicato vari testimoni da sentire, inclusa Beatrice Macrì, la donna che il 17 luglio 2021 venne investita sul Ponte della Ghisolfa ed è sopravvissuta per miracolo dopo due settimane di coma. Oggi è anima del Comitato ‘Non vediamo l’ora’ per la realizzazione della pista ciclabile, già presentata al Bilancio partecipativo del Comune di Milano nel 2017-2018 risultando il progetto vincitore con un budget stanziato di 250mila euro e che dovrebbe essere realizzata nel 2025 dopo anni di sit-in, critical mass e azioni di disobbedienza civile da parte di attivisti che, in più occasioni, hanno dipinto una pista ciclabile a terra per protesta.

    L’avvocato Giordano contesta “l’assoluta pericolosità per i ciclisti” del Cavalcavia Bacula che ha fatto sì che il padre chiedesse “al figlio di salire sul marciapiede”. Secondo il legale ci sarebbero gli estremi per applicare lo “stato di necessità” (scriminante in genere usata nei processi penali) anche in un procedimento amministrativo. Inoltre il verbale di multa sarebbe stato compilato violando le indicazioni della Corte di Cassazione. La famiglia del 12enne si è anche rivolta al consigliere comunale di Milano, Alessandro Giungi. E’ “del tutto legittimo che sul Ponte della Ghisolfa un genitore decida di far percorrere in bici al proprio figlio un tratto sul marciapiede in quanto un bambino è ancora più esposto al pericolo di essere travolto”, dichiara il politico del Partito democratico che da anni chiede a Palazzo Marino “che venga realizzata la pista ciclabile”. “Va considerato – aggiunge esprimendo cordoglio per l’ennesima morte di un ciclista investito da un’auto a Milano, avvenuta mercoledì notte in viale Umbria – come il Ponte della Ghisolfa debba obbligatoriamente essere percorso per raggiungere da piazzale Lugano le varie scuole di via Mac Mahon e via Castellino da Castello”. “È totalmente ingiusto – prosegue – pretendere che esso sia precluso a chi viaggia in bici” perché “è la stessa Amministrazione comunale ad aver dichiarato che procederà a breve ad apporre una cartellonistica innovativa ed altre iniziative per avvertire chi viaggia a motore che c’è un preciso limite di velocità da rispettare e delle distanze minime da tenere rispetto a chi è in bici”. “Tutto ciò – conclude Giungi – in attesa della realizzazione della pista ciclabile i cui lavori avrebbero già dovuto cominciare”.

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  4. Ottimo recupero razionale di una zona abbandonata da anni con uffici , hotel (che fa presidio) e servizi. Milano procede con ammirazione dei turisti e biasimo dei soliti bastian contrari. Evviva l’Italia.

    Il parchetto dovrebbe prevedere zone giochi per bambini (calcetto, giochi agilità), grandicelli (campetto da calcio a 5 e pallacanestro), anziani (campi da bocce , tavoli da carte) e un baretto. Tutte le zone attrezzate in questo modo come Bacone e Argonne hanno un grande successo e sono ben presidiate. Vedere per credere.

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