Alla BAM “Biblioteca degli Alberi Milano” il parco che si trova a cavallo tra i distretti di Porta nuova e Isola, sono in corso vari interventi per completarlo, uno di questi, come abbiamo già visto nei mesi scorsi, è il completamento di via De Castilla con adeguamento della pista ciclabile sino a Largo de Benedetti compreso il tratto di via Sassetti fino a via Melchiorre Gioia.
Qui di seguito il nostro piccolo reportage del cantiere nel mese di gennaio 2024.
Referenze fotografiche: Roberto Arsuffi
Isola, BAM, Biblioteca degli Alberi, Porta Nuova, Via de Castillia, Vicolo, Arredo Urbano, via Sassetti, Via de Castillia, Largo de Benedetti
Le ciclabili milanesi, come quelle italiane, non hanno uno standard, sono costruite sempre in maniera differente con Fondi stradali che vanno dall’asfalto alla pietra al legno… sarà anche parte della cultura creativa italiana però Non facilita mai la riconoscibilità delle stesse.
Uno standard ad esempio fondo rosso educherebbe benissimo il cittadino stesso a saperle riconoscere in ogni frangente riducendo di molto il rischio di camminare su una ciclabile o peggio non fermarsi in auto di fronte ad una ciclabile non riconosciuta come tale
Ma questi sono dettagli! Il problema delle ciclabili italiane, anzi milanesi, è che iniziano nel nulla e si interrompono nel nulla. Rarissimi i casi di ciclabili con una continuità superiore ai 500 metri.
E ancora questa non sembra male; immagino sarà fatta con l’asfalto rosso. Rispetto a corso Sempione, via Olona o anche la vicina via Restelli che sono tutte con materiali e colori diversi questa non è malissimo. La cosa che mi preoccupa però è la larghezza della ciclabile: sembra davvero stretta, mi chiedo se ci si passerà in due. Peccato perché la carreggiata è proprio ampia per una via del genere.
Vedo con piacere il doppio cordolo affianco alla zona di prato
Vorremo così anche via Montenapoleone..
E’ un peccato che non sia stata cacellata la carreggiata di via Sassetti in direzione Gioia proveniendo dalla rotonda di largo de Benedetti, riservando al traffico automobilistico quella in direzione opposta ovviamente a doppio senso, si sarebbero recuperati ancora un po’ di metri quadrati a verde.