Milano | Bicocca – La nuova ciminiera A2A e l’inquinamento luminoso di notte

Milano Bicocca. Da circa una settimana e mezza è entrata in funzione e quindi è stata terminata, la nuova ciminiera a parallelepipedo dell’impianto di A2A Centrale Tecnocity in Bicocca. Una struttura decisamente alta (forse una cinquantina di metri) formata da un’intelaiatura metallica coperta da pannelli di alluminio tinteggiati di nero che ormai si staglia sul panorama circostante come un gigantesco monolite.

Le modifiche all’edificio sono state realizzate attraverso un progettato dall’architetto Giovanni Cigognetti che ha pensato di mantenere l’aspetto industriale del complesso, con l’aggiunta dell’alto monolite nero.

Alcuni cittadini ci hanno informato che la nuova struttura è stata dotata delle classiche luci di segnalazione degli ostacoli al volo (SOV), come giustamente si deve fare in questi casi, ma che la notte questa luci poste sulla ciminiera hanno un bagliore tale che non solo disturbano chi vive nei palazzi della Bicocca, ma anche chi vive a Villa San Giovanni e Precotto, sull’altro versante dello scalo ferroviario di Greco. Come ci dicono, i bagliori che durano per tutta la notte, dal tramonto all’alba, disturbano il sonno di chi ha la camera che si affaccia in quella direzione, impediscono di utilizzare gli spazi dei terrazzi e rischiano di abbagliare anche gli automobilisti che guidano in direzione della torre.

Oltre ad averci scritto e inviato le foto, chiedendoci di dare risalto alla cosa, di modo che si possa intervenire diminuendo l’intensità dei fari che stanno ormai disturbando non poche persone, si è mobilitato anche il Comitato Bicocca.

Le luci montate sulla struttura della Centrale Tecnocity sono progettate in conformità alla normativa di settore, in ambito ENAC, che regolamenta la segnalazione degli ostacoli rispetto al volo aereo.

A fronte delle molte segnalazioni, l’ufficio competente si è immediatamente attivato per verificare se sussistono eventuali azioni da intraprendere per minimizzare il disagio e valutare soluzioni alternative per attenuare l’intensità, nel rispetto della normativa. Al momento le verifiche sono ancora in corso, sarà nostra premura tenerti aggiornato sull’avanzamento lavori.

Ma di cosa si tratta? Si tratta di un impianto di cogenerazione che sorge nell’area “Bicocca-Tecnocity”, tra via Sesto San Giovanni e via Stlla Bianca. Questo impianto è in grado di soddisfare il fabbisogno di riscaldamento e climatizzazione a uso civile, terziario e industriale della zona.

Inizialmente la centrale di Tecnocity è stata realizzata per la fornitura di energia termica e frigorigena al nuovo quartiere Bicocca e per la produzione di energia elettrica da immettere in rete per la quota parte in eccesso agli autoconsumi.

Nel 2012 si è costituito il sistema Milano-Nord attraverso la realizzazione dell’interconnessione della rete del  teleriscaldamento di Tecnocity con quella di Sesto S. Giovanni e Ponte Nuovo a Milano, allo scopo di rendere più efficiente e affidabile la fornitura del servizio di teleriscaldamento, rendendo disponibile la potenza di integrazione trasferibile da e verso Tecnocity.

La centrale è costituita da due turbine a gas in ciclo sempliceuna caldaia, una sezione di scambio termico con la rete di Sesto San Giovanni composta da due scambiatori a piastre, una sezione di accumulo termico composta da due serbatoi e una sezione di produzione frigorifera composta da quattro macchine a compressione. 

L’impianto è alimentato a metano e questo consente di contenere le emissioni. Inoltre, per limitare al minimo l’impatto ambientale degli scarichi sulla qualità dell’aria, sono impiegate solo turbine a gas e caldaie di integrazione dotate di bruciatori a bassa produzione di ossidi di azoto (NOx).

Attualmente si sono da poco conclusi o quasi gli interventi per l’ammodernamento della centrale: in conseguenza della dismissione della sezione cogenerativa a motori endotermici (installati nel 2004) sono in corso le attività per l’installazione di ulteriori n. due caldaie di integrazione da 14,5 MW termici ciascuna.

La produzione di base per il teleriscaldamento viene fornita principalmente mediante le unità cogenerative, le variazioni di carico e i picchi vengono soddisfatti mediante l’intervento degli accumuli e delle unità di produzione semplice. 

Durante le ore notturne la centrale riceve calore disponibile dalla rete di Sesto San Giovanni che viene trasferito, grazie alla sezione di scambio (2×10 MWt), agli accumuli termici per poi essere distribuito durante il giorno in rete.

La centrale è altresì in grado di fornire calore sulla rete di teleriscaldamento secondo le necessità. 
Il servizio di teleraffrescamento è fornito attraverso la produzione di acqua refrigerata con gruppi frigoriferi a compressione condensati ad acqua.

La rete di distribuzione è di tipo duale, vale a dire che le medesime tubazioni trasportano acqua calda o acqua refrigerata in funzione della stagione, mentre una rete parallela di dimensioni più piccole è adibita a garantire la produzione di acqua calda sanitaria per tutto l’anno.

Il sistema di cogenerazione è stato ottimizzato al fine di aumentare il recupero di energia termica dai fumi riducendo la temperatura di emissione da 150° a 100°C.

Attualmente è in corso d’opera un importante progetto architettonico di inserimento dell’impianto nel nuovo contesto urbanistico dell’area.

La centrale presenta i più moderni sistemi di combustione monitoraggio delle emissioni.
Sono state adottate le migliori tecnologie per la riduzione delle emissioni di Ossidi di Azoto e Monossido di Carbonio; il progetto di revamping in corso prevede altresì l’innalzamento dei camini delle caldaie ad una altezza di 50 metri. 

Le emissioni sono controllate 24h su 24h da specifiche apparecchiature. Per i generatori principali i dati sono registrati in continuo nei sistemi di controllo.
Tutte le emissioni al camino sono ampiamente al di sotto dei limiti prescritti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A).

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Comitato Bicocca, A.G.
  • Bicocca, Ciminiera, A2A, Centrale Tecnocity, Precotto, Greco, Villa San Giovanni
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

4 commenti su “Milano | Bicocca – La nuova ciminiera A2A e l’inquinamento luminoso di notte”

  1. Piccoli appunti… personalmente a me quella colonna al posto dei tubi di scarico piace. Ci son passato ieri e devo dire che è anche bella da vedere nello skyline complessivo.

    Altra cosa, l’altezza è di 50 metri, non 70 come erroneamente scritto… e se non vado errato quella è una altezza richiesta per ridurre l’impatto delle emissioni di NOx (dovrebbe essere riportato in qualche documento del Ministero dell’Ambiente o della Salute).

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  2. Non entro nel merito di quella che è la funzionalità della torre, ma confermo che fa una luce incredibile, abbaglia tutto per forse 1 km o più, impossibile non notarla. Basterebbe ridurre la luminosità o installare le luci di segnalazione rosse che si trovano sugli edifici limitrofi ben più alti.

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  3. grazie per il supporto, non entro nel merito dell’estetica della torre e della funzionalità, ma il bagliore crea davvero disagi a tutti i cittadini che vivono vicini e non. Spero si possa ridurre l’intensità o sostituire con luci differenti come quelle presenti su edifici ben più alti a Milano.

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