Milano | Mobilità – Nuovi ascensori M2: stazione Sant’Agostino

Milano Porta Genova. Sono cominciati i lavori per dotare la stazione M2 Sant’Agostino nell’omonima piazza, di ascensore. ATM, da qualche anno, sta portando avanti un programma per dotare tutte le stazioni di ascensori per accedere alle banchine. (al link l’articolo precedente)

In vista delle Olimpiadi del 2026 sono in programma ulteriori interventi per il superamento delle barriere architettoniche con ascensori e montascale (pedane) in molte stazioni della M1 e M2 (M3, M4 e M5 sono dotate di ascensori in tutte le stazioni sin dal principio).

Per i lavori sono stati stanziati 21 milioni con i fondi del Pnrr. Sulla linea rossa verranno fatti lavori alle fermate di Sesto Rondò, Bande Nere, San Leonardo, Uruguay, De Angeli e Turro. Sulla verde, le stazioni di Sant’Agostino, Garibaldi e Lambrate. Gli interventi riguardano in particolare l’installazione di ascensori, corredata da opere esterne come la pavimentazione tattile e l’allargamento dei marciapiedi. I primi a iniziare saranno i lavori alla fermata della linea rossa De Angeli, il 18 marzo. 

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Marco Montella; ATM
  • ATM, PNRR, Metropolitana, M1, M2, Ascensori, Mobilità, Accessibilità, Porta Genova, M2 Sant’Agostino
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

6 commenti su “Milano | Mobilità – Nuovi ascensori M2: stazione Sant’Agostino”

  1. Segnalo che in Piazza Sant’Agostino ci sono almeno 10 alberelli morti che rendono triste questa orribile piazza.
    Faccio appello agli amministratori di questa piattaforma affinché vengano informate le persone competenti sul verde pubblico

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  2. La verità è che Milano ha esaurito la sua voce è non c’è più niente da dire , gli scali ferroviari sono l’ultimo atto dopodiché è stato fatto tutto bene ma soprattutto male . Con questo progetto ambizioso, l’ultimo sul tavolo – almeno Milano si RI lancia verso una sfida vera . Una ragione di esistere , un progetto a scala urbana capace di generare sinergie inimmaginabili . Rinunciare come si sta facendo per ignavia e mancanza di prospettive e’ terrificante oltre che fonte di depressione e scoraggiamento infinito. Si aprirebbe la porta verso il nulla che già ha preso terreno. Meditiamo!

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    • Purtroppo con peppe sala, le cose non potevano che peggiorare(l’expo insegna), cosa vi aspettavate da peppe?peppe è palese dalla prima ora, chiacchiere, propaganda e strumentalizzazione politica,scarica barile sulle sue incapacità e fallimenti, arrogante, borioso e totalmente incapace al ruolo

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  3. Buongiorno, vedo che seguite con regolarità le effemeridi della zona Papiniano-Porta Genova. Bene gli ascensori, ma non vi sembra il momento di fare qualcosa per la “nuova-vecchia-spelacchiata” piazza S. Agostino? I lavori di tre anni fa non hanno risolto molto, lasciano parecchi punti dolenti. Viabilità scomoda, marciapiedi troppo stretti su due lati, arredo urbano umile, alberature insufficienti e già in declino, per stendere un pietoso velo sulla pavimentazione, già malconcia dopo un paio di stagioni. Secondo me per tutta l’area ci vuole una “cura da cavallo”. Cura che scontenterà alcuni, probabilmente. Il punto nodale è il mercato: perché non si sposta altrove? Adesso c’è un’occasione d’oro: gli spazi dello scalo ferroviario di Porta Genova. Lì ci sarebbe tutto il necessario. Spazi, parcheggio, fermata del metrò. Sarebbe il momento per il Comune di prendere questa fatidica decisione “impossibile”… ma nulla è impossibile, in realtà. Imperi millenari sono caduti, anche il mercato può essere spostato. E poi un piano di riqualificazione serio, che includa l’asse che va da Piazzale Cantore a viale Papiniano fino a Piazzale Aquileia, ristrutturando l’obsoleto parterre alberato, oggi triste, e anche pericoloso, parcheggio. Il che si sta facendo nel resto della città: tutti i viali-parcheggi sono destinati a sparire, quindi perché non farlo subito. Pensateci: verrebbe un magnifico percorso verde in continuità con la Darsena e i Navigli. Per redimere un’area che oggi versa in condizioni vergognose ma che ha possibilità immense.

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