Milano | Sport – Nuotare in città sempre più un problema

Tempi duri per le piscine milanesi, alcune chiuse, alcune in ristrutturazione, qualcuna in attesa di interventi importanti e poche attive, sopratutto quelle che consentono anche attività all’aperto.

Giusto pochi giorni fa durante una Commissione consiliare, facendo il punto sulla situazione degli impianti balneari, l’assessora allo Sport Martina Riva dichiarava: “Non credo che riusciremo ad aprire la Piscina Argelati entro la fine del mandato. L’obiettivo del Comune di Milano è che la piscina sia utilizzabile per tutto l’anno, poiché non ha senso spendere 250 mila euro per una piscina aperta solo tre mesi”.

La piscina Argelati in zona Navigli, è chiusa dall’estate del 2023 e non riaprirà prima del 2027. Attualmente, ci sono state proposte da parte di operatori interessati a rendere la piscina fruibile tutto l’anno, che verranno valutate.

Dei 24 impianti gestiti da Milanosport, di cui 12 sono piscine utilizzate solo stagionalmente, alcuni sono chiusi al pubblico da tempo e lo rimarranno ancora per diversi mesi. Per quanto riguarda i centri sportivi come il Carraro, situato a Gratosoglio, l’assessora si è dichiarata “scettica” riguardo alla proposta del Municipio di lasciare l’impianto permanentemente a Milanosport, per ragioni di “sostenibilità economica dell’operazione”, ritenendo necessaria una gara europea per trovare un concessionario. Tra le piscine, la Suzzani (Niguarda Bicocca), nel Municipio 9, resterà chiusa “fino alla primavera del 2025” a causa dei “lavori a carico di Mm”.

Anche la situazione del centro balneare Scarioni (Niguarda), situato sempre nel Municipio 9, è delicata e “prioritaria”. “Oggi,” ha spiegato Riva, “la piscina è oggetto di una richiesta di partenariato pubblico-privato da parte della società Go Fit, che però ha avanzato una proposta giudicata insufficiente dalla commissione tecnica del Comune”. Tuttavia, “Go Fit sta lavorando con il Comune per migliorare la proposta nelle parti in cui era carente, che sono specifiche e isolate. La Scarioni rimane una priorità”. Infine, quest’estate rimarranno aperte le piscine Cardellino (Lorenteggio), Sant’Abbondio (Chiesa Rossa) e Romano (Città Studi), anche se “ci sono state molte richieste di tenere aperte altre piscine, ma ciò non è possibile per questioni di rotazione dei lavoratori e perché, ovviamente, gli impianti devono chiudere periodicamente per interventi di manutenzione”.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; google; Milanosport
  • Info: Comune di Milano, Corriere della Sera
  • Milanosport, Comune di Milano, Piscine, Piscina, Impianti sportivi,
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7 commenti su “Milano | Sport – Nuotare in città sempre più un problema”

  1. Non ho parole… Milano “città internazionale” sempre più solo di facciata, e solo per turismo e business… Evidentemente dei residenti non importa niente a nessuno!

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  2. E’ incredibile…piscine, si tratta di piscine, questi nemmeno sanno riempire una vasca con acqua e tenerla pulita; abbiamo un livello di tassazione del tutto simile ai paesi scandinavi e servizi da terzo mondo, una classe dirigente a Milano a cui importa solo sproloquiare di globalismo in trasmissioni televisive con giornalisti compiacenti.

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  3. una vergogna non riuscire ad aprire. Nella piscina solari siamo uno sopra l’altro, una zona con decine di migliaia di persone e una sola piscina pubblica.

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  4. È la politica di questo sindaco se la gallina non fa l’uovo può anche morire. Non si sfalcia, non si riparano le buche, non si potano gli alberi, non si portano via gli alberi caduti un anno fa e sulle piscine pagate con le nostre tasse non si ristrutturano in attesa che un privato le metta a rendita. Questa è la città più ricca d’Italia. Una pena.

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  5. Da ragazzo passavo le estati al lido grazie ai sindaci che hanno preceduto questo borioso incapace che si definisce di sinistra e non consente ai bambini meno abbienti un bagno in città . Fenomeno vero ma non si rende conto

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