Milano | Centro Storico – Riqualificazione del Cordusio: il via al cantiere con la primavera

Milano Centro Storico Cordusio. Giusto un mesetto fa ci domandavamo che fine avesse fatto il progetto per riqualificare il Cordusio, piazza e vie adiacenti, come via Orefici, via Tommaso Grossi, largo Claudio Abbado e via Santa margherita. Ed ecco la bella notizia data dal Corriere della Sera che vede finalmente l’avvio del cantiere dalla prossima primavera.

I lavori per la riqualificazione delle aree pedonali e circostanti al Cordusio inizieranno nella primavera del 2025 e si concluderanno entro l’anno, in tempo per i Giochi Olimpici del febbraio 2026 (si spera). Il progetto prevede modifiche all’arredo urbano e alla viabilità delle strade limitrofe, con un investimento di circa cinque milioni di euro, inferiore a quanto inizialmente previsto, poiché non saranno spostati i binari del tram. Metà dell’importo sarà coperto dal Comune sotto forma di scomputo degli oneri di urbanizzazione, mentre l’altra metà sarà sostenuta direttamente dagli operatori immobiliari coinvolti nell’accordo. In prima linea c’è Generali Re, che guida il consorzio. Oltre allo storico Palazzo Venezia, al centro della piazza col suo cupolino, che alla fine del 2021 è diventato azionista di controllo di Cattolica Assicurazioni, Generali Re ha acquisito anche il palazzo Biandrà, situato all’angolo con via Mercanti. Altri attori coinvolti in questo progetto cruciale e simbolico per la città sono la francese Paref, che gestisce The Medelan all’angolo tra via Broletto e via Grossi, e Hines, proprietario del palazzo dove si trova Uniqlo. Rimangono fuori dall’accordo di riqualificazione Kryalos, proprietario di Palazzo Broggi (ex Poste e dove si trova Starbucks), e Benetton, proprietario del Palazzo del Credito Italiano. Altro soggetto fondamentale per la riqualificazione della piazza è stata la Sovrintendenza, guidata da Emanuela Carpani, la quale sembra apprezzare il progetto finale firmato dallo studio Freyrie Flores con Mic-Hib (Mobility in Chain) ed Esa Engineering.

Alla fine ci sono voluti un po’ di anni per mettere assieme i pezzi e sistemare una volta per tutte l’area, cuore di Milano, rendendo piazza Cordusio più ordinata e più vivibile, ampliando lo spazio per i pedoni e valorizzando le presenze architettoniche, come ha asserito l’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi.

L’annuncio per la riqualificazione venne dato nel maggio del 2020. Mentre il progetto architettonico e masterplan venne eseguito dallo studio Freyrie Flores Architettura (Leopoldo Freyrie, architetto e Antonella Flores, ingegnere) nel 2019.

Il disegno della nuova piazza sarà molto simile a quello realizzato a inizio Novecento. Sarà rimarcata l’antica ellissi disegnata da Luca Beltrami, i masselli in pietra saranno disposti a ellisse anche nella parte centrale della piazza, vicino ai binari del tram. Il tutto sarà livellato alla stessa altezza dei marciapiedi, eliminando il piccolo dislivello attuale. Mentre il tratto iniziale di via Dante verrà chiuso alle auto (il trapezio che va dalla statua di Parini sino all’incrocio con via Meravigli, per molti considerata ancora come piazza Cordusio).

Altro punto cruciale è quello di via Orefici, che vedrà solo l’allargamento dei marciapiedi sul lato meridionale, lato dispari, mentre il lato opposto sarà solo riqualificato. Questo è dovuto alla scelta di non spostare al centro della via le rotaie dei tram, che rimarranno al loro posto, a differenza di quanto immaginato inizialmente, anche per ragioni di costi.

Alla fine, i tanto annunciati vasi con alberature non saranno più collocati né in piazza Cordusio né in via Orefici, peccato. Saranno inoltre valorizzate le statue di Giuseppe Parini in piazza Cordusio e quella di Carlo Cattaneo in largo Claudio Abbado (già Santa Margherita). Anni fa l’architetto Freyrie aveva anche proposto di rendere «parlanti» le statue del centro con loro versi emessi da micro altoparlanti, ma il progetto rimase sulla carta.

In via Santa Margherita verso piazza della Scala sono in fase di completamento gli interventi di riqualificazione promossa da Ardian. Sempre in via Santa Margherita (non abbiamo compreso dove esattamente) sarà piantato un «albero della Libertà» come quelli che i repubblicani interravano a Parigi dopo la Rivoluzione francese. Del resto, quello è un luogo di triste memoria: ai tempi c’era il famigerato hotel Regina dove venne imprigionato Silvio Pellico nel 1820 e le SS torturarono decine di partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale.

Era ora che si ponesse un termine a questa sciatteria di una delle principali piazze di Milano, sperando facciano in tempo per l’evento olimpico.

  • Referenze immagini: Roberto Arsuffi; Freyrie Flores Architettura
  • Fonte: Corriere della Sera
  • Centro Storico, Cordusio, Via Orefici, Via Dante, Arredo Urbano, Area Pedonale, Riqualificazione, Studio Freyrie Flores, Mic-Hib (Mobility in Chain), Esa Engineering
Per l'utilizzo delle immagini scrivere a info@dodecaedrourbano.com

38 commenti su “Milano | Centro Storico – Riqualificazione del Cordusio: il via al cantiere con la primavera”

  1. Io sono contento che vengano fatti dei lavori di riordino però trovo angosciante un’altra piazza senza neanche una presenza vegetale.

    Aspettiamo che venga una bella ondata da 50 gradi e che la gente cada per strada cotta come un uovo in padella forse solo allora Si capirà la valenza del Verde.

    Non mi si venga a parlare di sottoservizi quando alberi di media grandezza potrebbero tranquillamente essere posati in grande vasche tta garantendo loro una vita rigogliosa almeno a patto di irrigarli

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  2. Speriamo che oltre a realizzarlo per le olimpiadi, successivamente venga tenuto in ordine ed eventuali abusi di spazi e incuria anche da parte dei turisti che a casa loro predicano bene…..ma poi….
    Non sarebbe ora di organizzare un gruppo di Polizia Locale che a piedi percorra il centro ed intervenga sia con sanzioni sua con interventi verbali atti a dissuadere le varie persone dal compiere atti di degrado.
    Spostandoci di un po di metri, restituire a piazza duomo il ruolo che le compete, magari riproponendo la cancellata ed aiuola che proteggeva il monumento a Vittorio Emanuele .

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    • ….e magari, la anzi LE pattuglie della polizia locale, non solo in centro. C’è un problema di manutenzione degli spazi recuperati ma soprattutto il problema sono i frequentatori, vandali e writer oltre che cafoni che se ne fregano di tutto…pattuglie, non per militarizzare ma per prevenire ed evitare anche i costi di manutenzione

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  3. Sinceramente un riordino era necessario ma definire questo un progetto interessante non è davvero possibile…

    Aspettiamo l’estate prossima per vedere quanti umani rimarranno letteralmente fritti su questa superficie di pietra priva di qualsivoglia ombreggiatura.

    Vi prego non raccontatemi la balla dei sottoservizi e della metropolitana che volendo si trovano delle soluzioni in vasca per alberature medie e anche grandi.

    Basta volerlo le vasche si possono irrigare le piante si possono potare la terra si può fertilizzare.

    Aspetto con ansia i 45 gradi dell’estate prossima

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    • @paolopg venga all’incontro che Linee d’ombra sta organizzando il 26 di settembre alle ore 10 all’ex-Fornace Alzaia Naviglio Pavese 16. Si parlerà del disegno della città in tempi di cambiamenti climatici. La aspettiamo! Alessandra Mauri

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  4. Capisco il piacere e i vantaggi del verde ma non tutte le piazze sono adatte ad essere alberate. Piazza Cordusio sta bene senza alberi.

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    • La dimostrazione incontestabile che non occorrono profondità proibitive in quel contesto, per realizzare aiuole erbose e/o fiorite, anche con piante non lillipuziane, l’abbiamo presente tutti a Milano: è in via G. de Castillia… il Bosco Verticale. Balconi e terrazze strapiene di piante interrate nei vasconi predisposti sopra solette di cemento armato. Oppure in San Babila: SOTTO c’è il mezzanino M1 e SOPRA le collinette con prato, fiori e cespugli (bruttini), un  ampio vascone d’acqua e le fontane.
      Vien da pensare che negli uffici tecnici comunali e alla Direzione Verde e Ambiente certe decisioni vengano prese da persone non idonee per quelle competenze, oppure non molto sincere nel motivare le decisioni prese.

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  5. … non vedo molta differenza con la piazza attuale (che è già in pietra) a parte l’ abbattimento delle barriere architettoniche….nessun disegno particolare, nessun estro architettonico…ma gli alberi di medio-piccolo fusto andrebbero messi (a rimarcare l’ellisse)..visto che diventerà pedonale al 90 % della superficie… altrimenti è inutile

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  6. Bene. Posare piante in vasi grandi non ha senso visto che potrebbero fare la fine di quelle in Via Vittor Pisani.

    In riferimento ai commenti scritti sopra: i sottoservizi non si spostano in una giornata.

    Sarebbe da riprogettare tutte le reti della piazza con dei costi molto molto alti visto che abbiamo anche la soletta della fermata M1 sotto la piazza.

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  7. Altra distesa di pietre…
    A Milano credo di aver visto le aree pedali più tristi che abbia mai visto con assenza totale di arredo urbano. Speriamo che almeno lascino i caratteristici lampioni.

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    • Dovete modificare il trasporto su I mezzi A.T.M per il posto per i disabili in sedia rotelle perché non si puo dividere il posto con i passeggini ci sono tanti stranieri con passeggini che occupano il posto delle persone in sedia a rotelle e non danno la precedenza ad un ivalido e c’è sempre da litigare perché il fatto che c’è la segnaletica pure per passeggini loro non si spostano ed alcuni ti rispondano pure male per un disabile e diventato molto difficile viagiaggiare perché il posto 80×100 è sempre ocupato dovete fare qualcosa dovete fare solo per disabili in sedia rotelle ho pure 2 postazione uno per i passeggini e latro solo e desclusivo per persone in sedia rotelle . grazie

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  8. Progetto come al solito pieno di seghe mentali sul rispetto del passato – senz’altro in parte accoglibili, per carità – ma senza un minimo di sguardo all’attualità e al futuro.

    Ennesimo lastricato senza un minimo di fruibilità: zero verde, zero panchine, zero coraggio, zero al quoto, perfetto riflesso di chi sta nelle stanze dei bottoni.

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  9. I panettoni e il guard rail vanno lasciati dove sono perché sono ormai parte del paesaggio urbano. Bene per la spianata di pietra per terra, coerente con gli stilemi applicati alla rigenerazione di San Babila e Largo Augusto.

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  10. Sono tutte stronzate…

    Magari non c’è abbastanza suolo per gli alberi, ma erba e cespugli ?

    Poi per l’ombra esistono le piante rampicanti su strutture, avete fatto un casino per il glicine di piazza baimonti, sapere se si può piantare anche altrove? Cresce ovunque

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  11. Che poi i mezzanini della metropolitana che una volta ospitavano negozi e oggi risultano abbandonati, riempiamoli di terra e piantiamo gli alberi

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  12. Poi si parla di spopolamento o di fuga dei giovani all’estero ! Cosa vuoi restare a fare in una città simile ? Qui non c’è nemmeno l’idea di futuro. Zero coraggio, zero soldi , zero professionalità. Accontentiamoci dei turisti predatori per fare girare quattro soldi e cara grazie che ci sono almeno quelli . E grazie ai milanesi piccoli piccoli.

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  13. È una cosa vergognosa! È un’altra colata di cemento. In questi anni la giunta ha parlato tanto di riapertura navigli, di alberi, della necessità di purificare l’aria, e abbellire Milano. Ma alla fine, il comune, cosa fa? Ci regala solo appezzamenti di cemento. Tutto ciò è pazzesco!

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  14. Kryalos, che aveva a suo tempo pubblicizzato il futuro intervento, ha venduto Palazzo Broggi da quasi 4 anni ad un gruppo di investitori privati. Quindi se ne frega lei e se ne fregano loro dell’intervento. Che peraltro, non eliminando i binari, cambia ben poco rispetto all’assetto odierno ??

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  15. Anche qui mancanza di verde.
    E non si parla solo di alberi. Che sono fondamentali, ma forse non sempre attualizzabili, ma perché non copiare il bellissimo intervento fatto in Paolo Sarpi?
    Le aiuole di Sarpi sono bellissime e molto decorative.
    Andrebbero benissimo sia qui come soprattutto in Buenos Aires

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  16. sinceramente, anche solo togliendo quei panettoni, dando una regolata all’edicola piena di paccottiglia e regolamentando il traffico la piazza andrebbe bene così com’è.

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  17. Se questa sarà la nuova piazza , non ha nulla di interessante! Si parla tanto di inquinamento, di verde , e gli alberi non li hanno più approvati nel nuovo progetto. Mi sembra un’altra colata di cemento.

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  18. Ho inviato ieri verso le 18 un commento, dopo l’invio il testo compariva in un riquadro separato dai commenti pubblicati e leggibili; quanto al mio, una nota avvisava che era in attesa di controllo da parte della moderazione. Ora quella nota è sparita assieme al mio commento “in quarantena” e peraltro non è stato pubblicato. Motivi forse perchè non conteneva improperi o turpiloqui?
    Una risposta, per cortesia?

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  19. L’importante che le automobili si tolgano dai coglioni…

    E che sia uno spazio riconsegnato SOLO ai pedoni.

    Com’è giusto che sia.

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  20. Io da milanese direi semplicemente e solo…finalmente. Piazza Cordusio è bellissima, con i suoi palazzoni di primo novecento e la sua posizione, che introduce alla facciata del Duomo proveniendo dal castello; così conciata come è adesso invece è solo una vergogna, davvero c’ è da chiedersi perchè paghiamo le tasse come in Svezia.
    Riguardo agli alberi, due cose: la prima è che le piante in quanto tali non sempre hanno un senso compiuto in una città, alcune zone storiche richiedono solo pulizia e ordine e forse, questo sì, delle belle aiuole fiorite, come si vedono nelle fotografie d’ epoca; un semplice prato fiorito e ben tenuto tiene pù bassa la temperatura della piazza rispetto a pietrame e asfalto; la seconda è che ci dovremo abituare a questa nuova “urbanistica delle spianate”, perchè il segnale 5G viene bloccato dalla chioma degli alberi e non potrebbe altrimenti, letteralmente, friggere i nostri corpi come vogliono gli oligarchi al potere.

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  21. Chiedo scusa x la polemica inutile, il mio commento x mio errore è stato inviato come risposta ad un commento del giorno precedente, quindi non in ordine cronologico

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  22. Gran passo avanti, soprattutto per il flusso di persone e bici che ora si accalcano alle rampe per attraversare tra barriere di cemento, progettino elegante e pulito anche se con una zona prato sarebbe stato fantastico e utile per abbassare temperatura, a volte basta poco

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